4. Non Siamo Soli

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«Bellamy, Bellamy!» sentii una voce gridare, era Finn, erano finalmente tornati ma il suo tono non sembrava molto contento.
Io corsi immediatamente da loro ma vidi che era tutto normale, tranne per Octavia che era stata aggredita probabilmente dallo stesso mostro che vidi io.
Non sembravano portatori di buone notizie, ma sperai fino all'ultimo che non fosse così.
Mentre Bellamy medicava Octavia con un po' troppa premura per me, mi accorsi che mancava Jasper all'appello.
«dov'è Jasper?» chiesi allarmata mentre a Monty stavano venendo gli occhi lucidi.
Iniziai seriamente a spaventarmi.
«siamo stati attaccati» mi disse Finn.
«attaccati? Da quale animale?»
«non era un animale, sembrava una persona»
«e si può sapere dov'è finito Jasper?!» dissi alzando il tono della voce è sbarrando gli occhi.
«l'hanno trafitto con una lancia e poi l'hanno preso» mi disse Griffin.
«dobbiamo andare a cercarlo, adesso» esclamai io superato lo stupore iniziale, per poi prendere lo zaino di Monty con le medicazioni e mettendomelo sulla spalla, feci alcuni passi ma vedendo che nessuno mi seguiva mi voltai.
«allora?» domandai arrabbiata e nervosa.
«è troppo pericoloso, quella lancia è stata lanciata perfettamente da almeno 90 metri, non sappiamo in quanti sono e ognuno di loro può ucciderci con una precisione da capogiro» mi rispose Finn, lasciandomi senza parole.
«quindi lo lasceresti lì a morire?» domandai urlando, mentre Monty scoppiava a piangere, Clarke gli strinse un braccio sulle spalle e mi disse «complimenti Miss Finezza».
«scusa Monty, ma non posso lasciarlo lì da solo e se non mi volete seguire non importa, sono già stata da sola nella foresta» conclusi ii facendo per andarmene da lì.
«quando sei stata da sola nel bosco?» mi domandò Bellamy marcando bene la parola 'quando' e girandosi verso di me.
«non sono affari tuoi» risposi io evasiva
«sì, dato che comando io qui, e vorrei esser informato se una pazza cerca di suicidarsi»
«qui gli unici pazzi siete voi che non volete salvare un ragazzo che sta morendo, vivrete col rimorso per tutta la vita» dissi indignata per poi girarmi ed uscire dal campo.
Alle mie spalle si unirono Wells, Clarke, Finn e stranamente anche Bellamy... E Murphy.
«dovremmo dividerci, per coprire più zone» disse Clarke «mai sentita idea più stupida- replicai io e lei si girò verso di me -hai mai visto qualche film horror? In tutti la compagnia si divide, e poi vengono ammazzati tutti singolarmente».
«allora lo faremo a coppie- propose Bellamy -saremo io e Clarke, Alyx e Finn e Murphy e Wells siccome lei ha un coltello ed io e Murphy una pistola» i 2 ragazzi annuirono e andarono avanti.
«Murphy!- lo richiamai e lui si girò - torcigli anche solo un capello e ti ammazzo a mani nude!» urlai io e lui alzò un pollice per dire che aveva capito.
Bene, e comunque non volevo stare né con Clarke né con Bellamy.
«no aspetta, ho preso 'in prestito' una pistola che ho trovato sulla nave, era nascosta ma l'ho scovata» disse Finn rimescolando le carte in tavola.
«bene allora Alyx da il coltello a Clarke siccome Finn ha meno esperienza mentre tu verrai in coppia con me» continuò Bellamy, che voleva sempre fare a modo suo.
«non voglio darle il mio coltello» dissi guardandola male «tecnicamente è il mio coltello, c'è scritto C. A. Griffin e sta per Clarke/Abigail Griffin, quindi ridammelo» disse allungando il braccio verso di me.
No idiota, sta per Clarke e Alyx Griffin.
Feci un sospiro contrariato per poi conficcare il coltello su del muschio alla mia sinistra, per poi fare un sorrisetto il più realistico possibile all'interessata.
Sì lo so che sono stronza, ma mi sta altamente sulle balle.
No, sei gelosa. Prova almeno a parlarle.
«non... - oddio non sono brava con queste cose -non fatevi ammazzare» dissi nella loro direzione.
Wow... Ora si che saranno i tuoi migliori amici.
Dopodiché ci dividemmo ed ognuno andò per la sua strada.

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Intorno a noi c'erano solo quelle strane conifere, si sentiva solo il rumore dei rametti spezzati dai nostri scarponi e il nostro respiro pesante.
Camminavamo vicini, ma nessuno dei due aveva ancora detto una sola parola, la tensione era talmente palpabile che mi stavano iniziando a sudare i palmi delle mani.
«tu e Octavia... - iniziai a dire la prima cosa che mi venne in mente -siete molto amici, vero?» ... Ma che sto dicendo!
«si- disse con la voce roca per il non aver parlato per un po', continuò dopo aversela schiarita -è molto importante per me» rispose.
«ah... Vi eravate già visti prima, sull'Arca?» domandai io con inaspettata curiosità.
«si certo» rispose lui, come se fosse ovvio.
«mh... Posso farti una domanda stupida?» ok, che qualcuno fermi la mia voce.
«mh mh, tanto penso che non ti rivedrò mai più in imbarazzo, sembri quasi innocente» disse sorridendo come uno scemo.
«ah ah ah come no- dissi ridacchiando per finta -quindi... Ehm... Tu e Octavia state insieme?» dissi con un groppo in gola, perché mi sto sentendo così? Non mi piace questa situazione.
«cosa? No no no, lei è mia sorella!» mi disse guardandomi con la coda dell'occhio, quindi evitai di cambiare espressione e di rimanere con quella impassibile.
«ah» dissi e il silenzio riprese a martellarmi le orecchie.
«... non te l'ha mai detto nessuno che sei strana?» mi chiese lui dopo vari secondi di silenzio.
«parla quello super normale, perché?» esclamai io con un piccolo sorrisetto.
«sei l'unica persona in questo universo a non avermi detto 'ma è impossibile che tu abbia una sorella', sapevo che eri diversa»
«diversa? Ci conosciamo da un giorno scarso, come fai a credere che io sia diversa?»
«non lo so, non sei come tutte le altre, sei... Diversa... Bho forse sei solo più strana» esclamò lui, trovando quella scarsa conversazione.
Mi offesi, per un secondo pensai fosse un complimento.
Sentii dei deboli lamenti provenire da un po' più in là della nostra posizione ed io e Bellamy ci fermammo di colpo, sapevamo bene cosa volessero dire quei rumori.
Ci guardammo dritti negli occhi solo per il tempo che serviva per renderci conto di averli sentiti veramente, poi ci mettemmo a correre a perdifiato verso quello che speravamo fosse Jasper.
Attraversammo l'ultimo tratto di bosco, per poi spuntare in una specie di valle con un albero più strano del solito, lì era appeso Jasper con una specie di poltiglia sulla ferita in bella vista al centro del petto.
«oddio» dissi quando lo vidi, in contemporanea sbucarono fuori dai cespugli anche gli altri ed ebbero tutti più o meno la mia reazione, menomale che Monty non era venuto sennò sarebbe impazzito.
«è... È ancora vivo?» domandò Clarke, era la prima volta che la vedevo in difficoltà. «si, penso di sì... O almeno lo spero» risposi io avanzando verso di lui.
«cos'è quella roba verdastra sul suo corpo?» chiese Bellamy.
«non lo so- dissi avvicinandomi e cercando di toccarlo con la mano, ma ad un certo punti sentì un urlo che mi fece girare all'improvviso.
Clarke era caduta in una trappola, ed ora Bellamy la stava reggendo.
Guardai la scena immobilizzata, non riuscivo a dire neanche una parola, vedevo Bellamy che stava guardando Clarke negli occhi mentre la reggeva, se l'avesse lasciata, sarebbe caduta su una fila di spuntoni.
«tirarla su Bellamy!» urlarono Wells e Finn, vedendo la sua esitazione, si buttarono per aiutarlo ed entrambi la riportarono di nuovo sulla terra.

I'm not your princess // The 100Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora