Dei singhiozzi mi svegliarono all'improvviso, cosa molto strana siccome di solito ho il sonno molto pesante. Andai a vedere chi fosse per pura curiosità e notai una famigliare chioma riccia e bionda.
Clarke Griffin?
Decisi di andare da lei, il destino ha voluto che mi svegliassi quando magari aveva qualcosa di utile da raccontare.
«ehy...» la salutai quasi dolcemente, mentre lei si asciugava le lacrime. Quasi.
«Ehy Alyx, perché sei sveglia?» mi chiese lei cercando di nascondere il fatto di aver pianto abbassando la testa.
«potrei dire la stessa cosa di te» risposi io scrutandola attentamente, va bene la dolcezza ma fino ad un certo punto.
«è una lunga storia...» rispose lei in modo vago per cercare di liquidarmi velocemente facendo anche un gesto con la mano, ma solo per quello rimasi insieme a lei.
«tranquilla, ho tutto il tempo di questo mondo» risposi io, sedendomi relativamente accanto alla ragazza.
«okay- disse tirando su con il naso cercando di fare poco rumore -si tratta di mia madre»
Okay perfetto, ora posso prendere la mia macchina del tempo per tornare indietro prima di avvicinarmi a lei? Perché è stata proprio una scelta di merda.
«hai presente che Wells ha tradito mio padre e l'ha fatto giustiziare...» incominciò lei rivolgendo la sua attenzione all'orizzonte.
«ho sentito, sì» risposi cercando di capire che cosa stava guardando perso nelle fronde degli alberi.
«bhe... Ho scoperto che non è stato lui a tradirlo, ma è stata mia madre a denunciarlo alle autorità e Wells ha mentito per fare in modo che io non la odiassi» spiegò lei trattenendo con sforzi veni alcune lacrime.
Ah perfetto, quindi mia madre oltre che essere una donna 'molto onorevole' è anche un assassina?
«mi... Mi dispiace» dissi io accantonando i miei pensieri e poggiandole una mano sulla spalla per cercare in qualche modo di rassicurarla.
«ti va di fare un giro con me? Non me la sento di andare a dormire» mi propose lei guardandomi negli occhi con un'aria quasi implorante.
«si, neanch'io» risposi passandomi una mano sugli occhi dopo aver fatto spallucce, non avevo più voglia di sognare Kane ed a quest'ora non ne valeva la pena, era praticamente l'alba.
Facemmo una passeggiata per il campo alla luce del sole che stava sorgendo ma c'era qualcosa che non quadrava, una strana sensazione era nell'aria.
Mi fermai di colpo «chi doveva fare la guardia ora?» domandai a Clarke.
«non lo so, penso Wells, perché?» risposi.
«maledizione, dobbiamo trovarlo» dissi e lei annuì, poi andammo in due direzioni diverse.
Corsi nella sua disperata ricerca, Murphy lo stava puntando da un bel po' ed io l'ho lasciato come un'idiota da solo, ho paura di cosa gli sia successo.
Ad un certo punto, un po' distante dal solito punto di guardia, Notai un corpo steso a terra.
«no...» sussurrai mentre mi sbrigai a raggiungerlo, vicino ad un rupe c'era il corpo di Wells a terra, con una ferita da accoltellamento al collo come quella che avevo fatto io ad Atom, non potevo sopportare il peso di un'altra morte, non di nuovo.
«Clarke! Clarke corri!» urlai io, mentre cercai invano di sentire se il nobile cuore di Wells batteva ancora.***
Erano passati alcuni giorni dalla morte di Wells, non so dire quanti, sulla terra non è che ci siano orologi o roba del genere ed io ho perso la cognizione del tempo da un bel po' ormai.
Mi ero abbastanza ripresa dalla scoperta della sua morte, anche grazie a Monty, Octavia e Jasper che mi (quasi) convinsero che la colpa non era mia ma della persona che lo aveva accoltellato, presumibilmente sono stati i terrestri, avevano già attentato alla vita di Jasper, perché non avrebbero dovuto farlo anche con Wells?
Clarke invece stava passando quasi tutte le fasi del lutto ed ora era giunta a quella della rabbia, era decisamente molto seccante sentirla urlare contro di tutti.
Io ero insieme a Monty nella navicella mentre tentava di farmi capire in che modo si potesse collegare alla radio dell'arca, anche se gli serviva un bracciale ed io sicuramente non me lo sarai tolto.
All'improvviso una furia anche conosciuta con il nome di Clarke Griffin si precipitò dentro la navicella.
«toglimi il bracciale» disse fermamente.
«cosa?» chiese Monty, convinto di aver sentito male.
«hai sentito benissimo Monty, levami questo coso di dosso» ordinò lei, mentre il mio amico andava a prendere un cacciavite e smanettava con un cacciavite trovato chissà dove per toglierle il bracciale danneggiandolo il meno possibile.
«perché?» domandai io a Clarke con le braccia incrociate e la schiena contro al muro, ero abbastanza estranea alla situazione «per far provare a mia madre lo stesso dolore che ho provato io» rispose lei, dopo che Monty le ebbe staccato il bracciale dal polso sotto gli occhi vigili di Finn.
Magari fosse solamente 'sua madre'...
Sentii delle voci che si stavano scaldando provenire da fuori, così decisi di raggiungerle.
Notai una ragazzo inginocchiato a terra, quel riempito di testosterone di Blake stava trasportando un tronco enorme mentre Charlotte, la bambina fastidiosa, stava legando velocemente qualcosa.
«Che succede?» chiesi ed un ragazzo mi rispose che il delinquente a terra voleva dell'acqua ma Murphy non gliela aveva data, cercai di avvicinarmi per dargliene un po' della mia, quando quel decelebrato di Murphy si abbassò i pantaloni e gli pisciò addosso.
Oddio ma sul serio?!
Il ragazzo terra se ne accorse ed urlò, ma due altri ragazzi pompati lo trattenero «non volevi dell'acqua?» chiese Murphy con voce superiore.
«ma sei scemo!?- sbraitai verso di lui -ti aveva solo chiesto un po' d'acqua e tu gli pisci addosso? Che ne dici di provare a fare qualcosa di utile nella tua stupida vita invece che stare qui a comandare come se ti fosse tutto dovuto?» urlai nella sua direzione.
Lui in tutta risposta si mise a ridere e disse «lo sanno tutti che l'acqua si può avere solo alla fine del proprio lavoro» disse e lì scoppiai ancora una volta e gli puntai il coltello alla gola.
«osa ripeterlo» dissi con espressione minacciosa, ero più bassa di lui di una decina di centimetri ma alla sua gola ci arrivavo benissimo.
All'improvviso uno dei due uomini di prima mi afferrò per la vita e mi alzò con tutta la delicatezza di un elefante incinto da terra, facendomi urlare finché Blake non ordinò di tirarmi giù.
Quando Mister Muscolo lo fece io restai ferma lì mentre Murphy ordinò agli altri di tornare a lavorare, bene quindi non aveva sentito neanche una parola di quello che avevo detto.
Vidi Blake di fronte a me che stava aspettando qualcosa «non pensare che mi scuserò con te Blake, non ho dimenticato la nostra 'piacevole' chiacchierata» dissi assottigliando lo sguardo.
Ma la voce spaventata di Octavia non gli diede tempo di rispondere perché ci chiamò entrambi nella tenda di Bellamy.
STAI LEGGENDO
I'm not your princess // The 100
Fanfiction⚠️ Questo libro è basato sulla prima stagione di The 100 quindi contiene degli spoiler sulla stagione 1 e probabilmente anche qualcuno della 2. Non è obbligatorio aver visto la serie per leggere⚠️ Sono passati ben 97 anni da quando le bombe hanno re...