12. Una dura punizione

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Octavia e Jasper, nel bel mezzo di una loro passeggiata, avevano trovato uno strano coltello e due dita mozzate... Di Wells.
Io ero letteralmente senza parole, e non è un evento che accade spesso.
«è fatto con il materiale della navicella, non è come quello di osso che ha Alyx» appurò Clarke, mamma mia che genio.
«... Quindi? Vai al punto» esclamai due nano secondi prima che Blake chiese ad Octavia se qualcun altro oltre noi lo sapeva e lei rispose di no e che le avevano direttamente portate qui.
«Clarke...» la richiamò Jasper, povero si è appena ripreso dalla mazzata dei terrestri e già ora, pochi giorni dopo, deve rifare i conti con loro.
«vuol dire che non sono stati i terrestri, ma uno di noi. C'è un assassino qui» disse lei, posando il coltello sul tavolo così approfittai dell'occasione per prenderlo e vederlo meglio.
Mentre lo guardavo Blake e Clarke litigavano sul fatto di dirlo o no a tutti gli altri fino a quando non esaminai a fondo il coltello.
Era stato intagliato grossolanamente, la punta era appuntita ma sarà stata scheggiata con una pietra o qualcosa del genere, presentava un'impugnatura ripiegata su se stessa quindi doveva essere stata un pezzo della navicella o qualcosa de genere.
«... non puoi, non sai neanche di chi sia quel coltello» esclamò Blake «si invece» dissi io, mostrando le due lettere intagliate sul retro del coltello, amavo contraddirlo.
«John Murphy» disse lei, prendendomi di mano il coltello e Blake si mise davanti a lei per non farla passare.
Inventò delle patetiche scuse sulla paura o robe del genere ed io mi stavo arrabbiando sempre di più, quell'assassino dopo aver ucciso una persona innocente, aveva anche avuto il coraggio di comandare le persone indisturbato ed io sono stata talmente stupida da non averlo riconosciuto... Gli ho anche puntato il coltello alla gola diavolo! Ma questa volta non sarà così fortunato.
Ignorai i tentativi di Blake di fermare Clarke e decisi di uscire io, gliela avrei fatta pagare a quel...
«figlio di puttana» gli urlai contro.
«ma ciao anche a te, Principessa» mi salutò e quel nomignolo (quello che usava Kane dopo esser arrivato a casa) mi fece salire la rabbia alle stelle.
Gli puntai ancora una volta il coltello alla gola «non chiamarmi mai più così» gli dissi facendo un piccolo taglio per mostrare che non stavo scherzando.
«wow, due volte in un giorno, è un record» disse per farmi arrabbiare.
Arrivarono anche gli altri e sotto la faccia stupita di Murphy, Clarke gli mostrò il coltello «lo riconosci?» gli chiese.
«è il mio coltello, dove l'hai trovato?» domandò lui parecchio indispettito.
«vicino al cancello, nell'esatto punto in cui hai ucciso Wells» gli ricordai io in tono minaccioso.
«non sono stato io ad ucciderlo ma i terrestri, ora calmati ok?» mi disse ed io mi arrabbiai ancora di più.
«Bellamy... Tu non credi a questa stronzate vero?» chiese Murphy e solo allora mi accorsi di avercelo dietro.
Lui sospirò, mettendomi una mano sulla spalla ed allontanandomi da quel verme.
«piantala Murphy, avevi già minacciato di uccidere Wells, tu lo odiavi» rincarò la dose Clarke «tutti odiavano Wells!- si difese Murphy -era il figlio del cancelliere che ci ha sbattuti tutti in prigione» rispose guardandomi.
«ha cercato di uccidere anche Jasper» disse Octavia e, in un momento di rabbia cercai di avventarmi su di lui, ma Blake prontamente mi fermò, dicendomi di calmarmi. Il suo profumo era così buono...
Non abbassare la guardia, Alyx!
«ti ho visto puntargli contro quel coltello» sputai io, velenosa.
«ma non l'ho ucciso neanche quella volta» disse abbassandosi verso di me, e mentre gli sputavo in faccia, Blake (che non sa farsi una palata di cazzo suoi) mi trascinò indietro col braccio.
«tutto questo è assurdo! Poi non ne devo rispondere né a te, né a nessuno» disse lui ma, prima che io possa dire qualsiasi parola Blake mi si piazzò davanti per impedirmi di vederlo.
Si può essere così infantili?!
«come scusa?» domandò Blake, anche se non sembrava per nulla essere una domanda.
«andiamo Bellamy, io non ho ucciso nessuno» cercò ancora di giustificarsi.
«è questo il genere di società che vogliamo?- urlò Clarke -senza regole? Dove possiamo ucciderci a vicenda senza esser puniti?».
«io dico di impiccarlo!» disse il ragazzo che era a terra prima.
«no, non è quello che intendevo» rispose Clarke, era evidentemente in panico.
«non importa, facciamoci giustizia» continuò lui, acquistando il consenso popolare.
«quella è vendetta» dissi io.
«vendetta è giustizia! A morte!» urlò ancora lui.
Murphy provò a scappare ma cadde e tutti incominciarono a prenderlo a calci e pugni fino a che un ragazzo lo prese tutto sanguinante per portarlo ad impiccare.
«no!» urlai colpendolo e facendolo cadere a terra.
«sta intralciando la giustizia!» urlò la voce di una donna ed io sbarrai gli occhi.
«impiccate anche lei allora» disse Murphy mentre gli lanciai un'occhiataccia ma qualcuno iniziò già ad afferrarmi.
In preda al panico mi divincolai e cercai di scappare e, le poche persone che mi inseguivano, arretrarono alla vista di Blake.
«non provate a toccarla» lì minacciò lui a denti stretti, mentre mi metteva di nuovo un braccio davanti allo stomaco per indicare che non potevano passare.
Loro fecero spallucce ed arretrarono, aggiungendosi alla calca di persone che stava andando ad impiccare Murphy.
Octavia mi prese le mani «stai bene?» mi chiese spaventata «si si, ma dobbiamo andare a fermarli!» risposi nervosa io e anche in preda al panico.
«perché? Ha cercato di ucciderti» provò a farmi ragionare lei «si, ma io al contrario di lui non voglio essere responsabile della sua morte» dissi liberandomi dalla sua presa ed avvicinandomi al gruppo, ma era troppo tardi, Murphy era già legato ed imbavagliato con una cassa sotto ai piedi.
Toccava solo a Bellamy quell'ingrato compito e Clarke stava cercando di fermarlo.
«Bellamy ti prego! Ti ascolteranno! Puoi salvarlo» urlò lei davanti alla sua espressione impassibile ed incazzata.
Mi misi io davanti a lui «Bellamy, guardami- dissi io mettendomi davanti ai suoi occhi -ti ho visto nel bosco con Atom, l'ho ucciso io, tu non sei un assassino ok? Riprenditi ti prego» lo implorai di liberarlo ma lui disse una sola frase, prima di calciare la cassetta e impiccare Murphy.
«lui si è permesso di dirti che dovevi morire».

I'm not your princess // The 100Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora