29. Battuta di caccia

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Il vento fresco del tardo pomeriggio mi scompigliava i capelli mentre ero seduta nell'entrata della navicella a contemplare il cielo. Era quasi l'alba.
«Entra anche tu Aly, resto io di guardia» mi disse la voce di Clarke alle spalle una volta uscita anche lei dalla navicella.
«no, stai tranquilla. Io ti ho passato la malattia, ti sto solo ripagando a rate» esclamai io con un sorrisetto, suscitando in lei una piccola risata.
«dai, scherzi a parte. Dovremmo rientrare tutti, i terrestri potrebbero arrivare da un momento all'altro»
«perché? Non credi che Jasper possa farcela?» domandai stupita.
«tu sì?»
«sì certo, ha la stoffa, deve solo tirarla fuori» esclamai, ed era vero: io avevo fiducia in loro.
Clarke sospirò «forse hai ragione» disse ma in quel preciso istante sentimmo un grande boato ed una nube di fumo levarsi in aria.
«ce l'ha fatta!» disse Clarke, quasi saltando sul posto dalla gioia.
«ce l'ha fatta» annuii sorridendo, guardando la coltre di fumo nero.
I ragazzi tornarono verso sera e la maggior parte delle persone intanto era guarita, incluso Bellamy.
Io, Clarke e quest'ultimo aspettavamo dentro al cancello il loro arrivo e fu una sensazione bellissima sentire Harper (che stava di vedetta) esclamare che stavano tornando.
Noi aprimmo i cancelli e subito andai ad abbracciare Jasper e Monty che erano tornati a parlare normalmente dopo uno dei loro soliti battibecchi.
Il gesto non passò inosservato a Blake, che per tutta risposta si mise subito a parlare con Clarke.
Erano decisamente troppo vicini.
Continuavo a pensare alla loro eccessiva vicinanza mentre li guardando con la coda dell'occhio, i miei due amici se ne accorsero ed iniziarono a fare domande assurde e parlare delle cose più strane. Intanto entrarono anche Finn e Raven, quest'ultima aveva il naso che sanguinava, era chiaramente infetta.

***

«A fuoco! A fuoco!» urlò qualcuno, interrompendo il mio allenamento con il fucile per andare a vedere cosa stava succedendo.
L'affumicatoio stava andando a fuoco e Murphy decise di prendersela con Dell prendendolo a cazzotti.
È da un po' che non mi butto nella mischia, no?
Mi misi tra i due cercando di separarli, un pugno da parte di Murphy cercò di colpirmi ma io lo vidi e gli afferrai il polso, trattenendolo in aria.
«bambini, la vogliamo finire?» dissi io con un sopracciglio alzato mentre Blake mi si avvicinava «infatti, contenete la vostra forza per i terrestri» mi appoggiò lui.
«Bell... Erano tutte le riserve di cibo» disse Octavia ed io feci un sospiri profondo ma non mi scomposi davanti a tutti, mentre pensavo ad un rimedio. «spiegatemi un attimo cos'è successo. Con calma» esclamai io, magari così mi sarebbe venuta un'idea.
«Murphy è convinto che Dell abbia alzato troppo il fuoco, soprattutto dopo che Octavia si era raccomandata di non farlo» mi rispose Blake.
«c'erano altri testimoni?» domandai io. «no» mi rispose.
«allora la versione di Murphy è quella più attendibile» dissi dopo aver fatto un intero esame di pulizia alle mie scarpe.
«tu ti fidi di lui?» mi domandò, tutti gli altri avevano ricominciato a lavorare o stavano controllando se si era salvato qualcosa.
«no. Ma ho alternativa?» feci una domanda retorica e Bellamy si mise una mano tra i capelli, com'era suo solito fare quando era nervoso.
«come scorte abbiamo ancora delle noci e delle cipolle selvatiche- esclamò Clarke appena arrivata -cos'è rimasto?».
«nulla, è tutto andato» rispose lui.
«allora... Potremmo andare a caccia» proposi io con un leggero sorriso che repressi. Era sempre stata la mia attività preferita.
«con i terrestri in procinto di una guerra? Non mi sembra l'idea migliore» mi contraddì Bellamy.
«non andremo tutti e ci divideremo in gruppi» insistetti io «e per dare più sicurezza potremmo dare un fucile ad ogni squadra» mi appoggiò Clarke.
«a patto che non li usino per la caccia, non abbiamo abbastanza munizioni» concluse lui ed io e Clarke annuimmo.
Poche ore dopo, fummo tutti pronti ad andare a caccia, il mio unico problema era: con chi? Clarke andava già con un ragazzo di nome Myles, Octavia era sparita da qualche parte e Bellamy andava già con Jasper.
Feci per afferrare una lancia ma poi ci ripensai, non avevo voglia di portarmela dietro, quindi lasciai i coltelli sporchi o usati e ne presi altri tre ben affilati, oltre il mio di osso che sarebbe diventato ornamentale se non lo avessi intagliato un po'.
«Alyx...» sentii la voce di Blake e mi irrigidii, poi feci un sospiro profondo.
«no Blake, non puoi impedirmi di andare, sono stata al tappeto per troppo tempo. Sai che ci andrò anche da sola se non mi permetterai di venire» esclamai e lui annuì, prese un fucile e mi guardò dalla testa ai piedi.
«però vieni con me, voglio assicurarmi che tu non faccia cose di cui potresti pentirti. Già una mi è scappata» mi disse facendo guizzare il muscolo della sua mascella riferendosi a sua sorella che era scappata, di nuovo.
«come vuoi...» dissi io seguendolo, eravamo tutti pronti.
Alla faccia tua, Clarke.
Ci dirigemmo veloci nel bosco, eravamo gruppi da 3 o quattro persone, sperando che in questo modo si sarebbero coperti le spalle a vicenda.
Per un periodo Jasper e Blake mi isolarono, parlando di qualcosa del quale non mi importava nulla più avanti, ma ad un certo punto sentii un fruscio sulla destra, mi voltai ed in lontananza scorsi qualcosa che si muoveva, sembrava un animale.
Mi avvicinai molto lentamente cercando di non perdere di vista i due e, quando fui abbastanza vicina, lanciai il coltello che lo colpì in pieno. Esultai mentalmente quando Bellamy mi chiamò a voce alta, spaventato ed io raccolsi il coniglio da terra.
«sono qui» dissi io tornandomene da loro.
«non devi mai più allontanarti senza di noi, chiaro?» mi riprese lui, quasi come se fossi una bambina in un parco giochi.
«c'era un coniglio» mi giustificai io, appendendomelo alla cintura come trofeo.
«non importa Principessa, sei fottutamente più importante di un coniglio» mi disse, non voleva proprio smetterla di chiamarmi così.
«come vuoi, papà» risposi io, alzando gli occhi al cielo sotto la faccia divertita di Jasper.
«cos'era quello? Una sorta di nomignolo sessuale?» ci chiese lui ridacchiando ed io gli lanciai un'occhiata truce.
«fottiti» gli dissi, superandoli.
Almeno ora il Principino non avrebbe più rotto le palle.
Catturammo una bella manciata di conigli siccome non scappavano ma rimanevano immobili e qualche pennuto, io ero di buon umore perché stavamo facendo una buona caccia e riuscii anche a fare una conversazione sobria con Jasper mentre Blake stava più avanti.
Ma ad un certo punto presi il mio amico per un braccio e lo fermai «che c'è?» mi chiese lui ed io gli feci cenno di abbassare la voce, avevo sentito un rumore.
O era un cinghiale o un cervo molto grosso o un terrestre.
«Bellamy, vieni qui» lo richiamò lui e Blake arrivò vicino a noi.
«cervo?» mi chiese speranzoso ma io non risposi. Vidi il bagliore di una freccia e una figura che cadeva a terra.
Clarke!
«terrestre!» dissi io correndo verso di loro, ma Blake corse velocemente e dopo un po' mi placcò «no! Li vuole uccidere!» urlai io prima che Bellamy mi tappasse la bocca con una mano, mi teneva immobile mentre il terrestre colpiva Clarke e Finn e li portava via con sé.
Il tutto davanti ai miei occhi sbarrati.

-6

I'm not your princess // The 100Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora