«Non c'è nulla- constatò Finn dopo parecchi minuti spesi ad aspettare -non sta succedendo nulla».
«è strano» esclamò Monroe.
«probabilmente era lontana» proposi io riferendomi alla nebbia acida, finalmente Jasper si era ripreso e riuscii staccare la mano dalla sua guancia il più delicatamente possibile.
«no, qualcuno deve averci salvati» constatò Bellamy uscendo dalla tenda con nonchalance.
«Blake!» lo richiamai ma lui uscì velocemente senza prestarmi la minima attenzione.
«via libera, nessuna traccia delle radiazioni» constatò lui ed allora uscimmo tutti, poi Finn rimise la tenda nello zaino.
«guardate lì, c'è un altro terrestre» esclamò Monroe, facendomelo notare.
«è solo» appurò Blake.
«andiamo da lui allora, magari è quello che tiene prigioniera Octavia» dissi io in tono ovvio ed avvisandomi nella sua direzione, ma il braccio di Finn mi fermò improvvisamente «che cosa vorresti fare eh? Ucciderlo?» mi chiese con un'espressione accigliata.
«Questo lo vedrò poi...» risposi io liberandosi violentemente dalla presa di Finn e correndo verso il terrestre senza farmi raggiungere da Blake che tentava invano di fermarmi anche se vedevo perfettamente il suo sorrisetto divertito dalla situazione.
«ehy, faccia da cazzo!- urlai nella direzione del terrestre mascherato e quest'ultimo si voltò verso di me in un'espressione a dir poco confusa -si, dico a te! Dimmi dov'è Octavia o giuro che ti ammazzo all'istante!».
«non c'è la farà mai» sentii la voce di Finn alle mie spalle.***
«Lassù?» domandai io indicando una specie di roccia rialzata ed il terrestre che avevo costretto a seguirmi annuì.
Aveva le mani legate (in entrambi i sensi) e non si decideva a parlare la nostra lingua, ma io sapevo che lo faceva, altrimenti come avrebbero potuto spiarci?
«ne sei sicuro? Se mi fai ammazzare loro ti ammazzeranno a loro volta» esclamai ancora indicando con un dito i miei compagni mentre il terrestre mi guardava negli occhi «lo prendo per un sì».
«Finn, aiutami a salire per favore- gli chiesi, ma Blake pensò bene di dargli in custodia la corda che teneva legato il terrestre e di avvicinarsi a me -non l'ho chiesto a te» gli feci notare guardandolo con aria truce «ma ci sono io qui, bisogna sapersi accontentare nella vita» mi disse rimboccandosi le maniche lasciandomi intravedere le braccia abbronzante e muscolose ed allora io i arresi ma non senza sbuffare innervosita.
Lui mi afferrò per la vita e mi alzò, ma ancora non ci arrivavo.
«sono troppo bassa, riesci ad alzarmi di più?» gli domandai, cercando di affermare la roccia.
«visto? Io l'avevo detto: un metro ed una scatoletta di tonno» constatò Finn fiero di sé, facendo ridere un po' tutti tranne me.
«Finn, non è ora di fare i coglioni» lo riprese Bellamy mentre, con ancora uno stupido sorrisetto sulle labbra, si abbassava facendomi sentire un qualcosa sotto ai piedi «ma che diavolo?-» domandai quando mi accorsi che quello che avevo sotto i piedi erano le spalle di Blake.
Riuscii finalmente ad andare sulla roccia ed aiutai gli altri a salire, ma sopra non c'era nulla e, mentre Monroe e Jasper facevano salire anche il terrestre, io tolsi delle foglie e dei rametti notando che c'era un sasso che faceva da porta.
La aprii ma dentro era tutto buio, Octavia era incatenata alla parete più lontana, non sapevo se fosse viva o morta.
«Octavia?» la chiamai e lei alzò la testa di scatto facendomi finalmente tornare a respirare«Alyx!» mi salutò sbarrando gli occhi, probabilmente non credeva che fosse vero.
«sei viva» le dissi andando ad abbracciarla mentre Blake e gli altri entrarono con anche il terrestre.
«Bellamy...- lo salutò lei ed entrambi si abbracciarono -come mi avete trovata?» domandò lei «gli ho solo dato della testa di cazzo» dissi sorridendo quando sentì un colpo.
Mi voltai e vidi che il terrestre si era liberato ed aveva dato una gomitata sul naso a Finn, Blake cercò di fermarlo ma anche lui si beccò un pugno ben piazzato.
Prima che anche Monroe si decidesse a prendere una mazzata anche lei decisi di intervenire ed infilai uno dei miei coltelli nella gamba del terrestre, facendolo cadere a terra e gemere dal dolore.
Quando cadde, notai che aveva la chiave legata alla mano ed allora gli misi un ginocchio sul petto e mi piegai.
Monroe e Jasper si assicuravano che i due eroi mancati stessero bene mentre io cercavo di prendere la chiave.
Il terrestre mi guardò come se fosse indeciso sul da farsi «ne ho altri» lo minacciai ed allora lui decise di aprire la mano e di lasciarmi stare. Scelta saggia.
Blake si risvegliò «è tutto okay, Superman?» gli chiesi con il suo stesso sorrisetto di prima mentre cercavo di aprire il lucchetto che chiudeva le catene di Octavia.
«sì sì, ora mi occupo io di lui» esclamò lui ma Octavia lo fermò «no aspetta, non mi ha fatto niente» disse quando la liberai.
«ma mi ha tirato un pugno» sottolinea il ragazzo «tante persone ti hanno tirato un pugno, Blake» gli ricordai io ammiccando al fatto di quando avevamo litigato ed Octavia mi scambiò un'occhiata divertita.
Anche Finn si rialzò e si avvicinò al terrestre «fai attenzione» gli dissi mentre si accovacciava e prendeva in mano uno strano corno con delle rune stampate sopra.
«è il corno-anti-nebbia» appurò lui ma non fece in tempo a dire altro che il terrestre, in un secondo, gli tirò un coltello nel petto.
«ehy!» urlai mentre gli tiravo un calcio in faccia e lo feci svenire.***
«Clarke? Dov'è Clarke?» urlò Jasper mentre con una mano reggeva Octavia e con l'altra apriva il portone dell'accampamento.
«che c'è? Sono qui- disse lei mentre ci raggiungeva e si fermò quando vide Finn in braccio a Blake e con il coltello nel petto -Finn? Finn!» gridò lei cercando di sentire con due dita sul collo il battito cardiaco.
«è vivo» la rassicurai io mentre una folla si accerchiò intorno a noi, tra cui Raven «o mio Dio!- disse con gli occhi lucidi -Clarke... Tu puoi salvarlo?» domandò iniziando a piangere a fiumi. Mi faceva quasi pena.
«no... Ho bisogno di parlare con mia madre» rispose la ragazza nel panico.
«ma non ho ancora aggiustato la radio!»
«muoviti allora Raven! La vita di Finn dipende da te» urlò Clarke, mentre portavano Finn nella navicella.
Io mi appoggiai su un tronco lì vicino mentre Bellamy sfogava tutto il nervosismo che aveva accumulato proprio su Octavia «perché l'hai difeso?» le disse lui facendomi incuriosire e facendo finta di cercare qualcosa nella tasca per passare inosservata.
«perché mi ha salvata! La lancia che ha preso Roma-»
«no! Io ti ho salvato la vita- disse lui urlando -probabilmente ti teneva come esca per una delle loro trappole!».
Decisi di alzarmi ed infilarmi nella situazione, quel ragazzo stava mettendo Octavia con le spalle al muro e dopo esser star rapita dal nemico per più di un giorno non era una delle cose migliori che potesse sopportare.
«no io non credo» esclamò lei.
«tu non credi, davvero? È proprio questo il problema, hanno ucciso tre dei nostri e se non mi avessi impedito di ucciderlo ora Finn non starebbe morendo!»
«Blake piantala! Non è colpa sua okay? Sono stata io a lasciare Octavia da sola, io ho insistito per andare a cercarla, io non mi sono fermata quando tutti volevano tornare ed io non ho ucciso quel terrestre quando era per terra davanti a me, Octavia non ha fatto un bel nulla!» urlai io accorgendomi ora che, se Finn fosse morto, sarei stata io ad essere la sua assassina. Di nuovo.
Bellamy stette zitto e Monroe mi richiamò per darle una mano con il prigioniero dandomi fortunatamente una scusa per porre fine a quel piccolo stato di trance in cui mi ero ritrovata.
«ti va bene che mi hanno chiamata, ma non sarai così fortunato la prossima volta» lo minaccia io, sperando che facendo in questo modo non avrebbe più rotto le scatole alla mia amica ma, in compenso, ricevetti uno dei suoi soliti sorrisetti che sottolineava quanto io fossi infinitamente esilarante per un primate come lui.
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I'm not your princess // The 100
Fiksi Penggemar⚠️ Questo libro è basato sulla prima stagione di The 100 quindi contiene degli spoiler sulla stagione 1 e probabilmente anche qualcuno della 2. Non è obbligatorio aver visto la serie per leggere⚠️ Sono passati ben 97 anni da quando le bombe hanno re...