23. Qualche nocciolina

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Erano passati alcuni giorni da quella violenta tempesta ed era ancora tutto un disastro.
Alcune parti della barricata di confine si erano rotte, qualsiasi superficiale tentativo di coltivazione era fallito miseramente e c'erano alberi crollati e foglie ovunque.
Cercai di aiutare il più possibile nel mettere in ordine ma il lavoro era tanto e non potevamo concentrarci solo su quello.
Per fortuna il collegamento con l'Arca e la possibilità di parlare con i parenti aveva rialzato un po' gli animi e le risse erano leggermente meno frequenti, anche se l'ingrato compito di placare toccava a me e così dovetti imparare qualche mossa di difesa da quell'idiota di Blake.
Come se lui fosse diventato un esperto grazie al corso di formazione per guardie.
Ma ve lo immaginate Bellamy Blake come una guardia dell'Arca?!
Già, neanch'io.
Clarke di tanto in tanto chiamava una persona alla volta che entrava, parlava alla radio per il tempo che voleva e senza altre persone intorno per poi tornarsene a lavorare.
«Alyx» mi chiamò lei ed io sperai con tutta me stessa che fosse per via del terrestre «sì?» domandai speranzosa.
«tocca a te» mi disse lei quasi sentendosi in colpa per ciò che aveva appena detto.
Io feci un sospiro irritato e la raggiunsi «chi è?» domandai e lei fece spallucce.
Entrai nella navicella, sulla scrivania oltre alla radio c'erano un paio di cuffie col microfono e il vecchio lettino di Finn, che per fortuna ora si era ripreso e pian piano tornava a camminare.
«eccomi» dissi, mettendomi le cuffie.
«Alyx» mi chiamò una voce che non conoscevo, o così mi pareva.
«chi sei?» domandai io accigliata.
«sono tua madre...» mi rispose ed io sbarrai gli occhi.
«ma... Madre? Io non ho una madre» risposi in tono irritato mentre avvolgeva un cavo nero intorno al dito.
«Alyx... Mi dispiace. Lo so che sai com'è andata la storia ma ti posso assicurare che il tuo buon vecchio padre non ti ha detto tutto» mi disse Abby.
«io... Lui non è mio padre. Prima mi ha incarcerata e poi mi ha spedito qui. Per me voi siete morti» la informai io velenosa come un serpente.
«bhe allora fra poco vedrai dei fantasmi... Perché stiamo arrivando lì, con voi» esclamò lei e, presa da una crisi di rabbia, mi tolsi bruscamente le cuffie e le lasciai cadere sul tavolo.
«avanti un altro» dissi arrabbiata una volta uscita dalla navicella, andando ad alzare dei tronchi della barricata per sfogare la rabbia.
«hey Aly, calmati un po', vuoi una nocciolina?» mi chiese Jasper con uno strano sorriso sul volto.
«no, grazie. Non ho fame» risposi brusca, cercando invano di nascondere il mio tono irritato.
«okay... Peggio per te. Ne potrò mangiare di più io» esclamò lui tutto contento, infilandosene una manciata in bocca.
Vidi Clarke che stava parlando con Blake, stavano ridacchiando ed io provai una fitta di gelosia.
Ultimamente stanno molto insieme, probabilmente Clarke vuole far ingelosire Finn...
Alyx, ma a cosa stai pensando? Blake e Griffin sono liberi di fare quello che diamine gli pare.
Scossi la testa per togliermeli dalla mente e portai il tronco dall'altra parte del campo, nel posto dove si era tolto durante il temporale. Volevo evitare che Jasper, o meglio, un detenuto pensino che io stia fissando Blake e Clarke.
Cosa che, effettivamente, stai facendo.
Scossi di nuovo la testa ed optai per lavorare ad un punto dove la coppietta felice restava fuori dal mio campo visivo ma, passando davanti alla navicella sentii la voce di Dax che non sembrava star parlando con un parente.
«... Si ho capito» esclamai lei è si susseguì un po' di silenzio.
«il prima possibile, signore»
«stasera? Ci proverò»
«sì, arrivederci Tenente Shumway» staccò la chiamata ed io mi sbrigai a portare il tronco (e me stessa) il più lontano dalla navicella.
Tenente Shumway? Ci proverà? Stasera?
Tantissime domande mi navigavano nel testa. Che cosa diamine aveva intenzione di fare Dax questa sera?

***

«Aly, Aly!» mi richiamò Monty con uno strano tono euforico, cosa che non aveva spesso a meno che non avesse assunto qualche strana sostanza. Di nuovo.
«che succede?» domandai io accigliata mentre mi voltavo nella sua direzione.
«guarda, il sole è scomparso!» mi disse lui indicando il cielo, io guardai il punto che indicava ma c'erano solo delle nuvole.
«Monty... È solo coperto dalle nuvole» dissi confusa.
Mi stava facendo uno scherzo?
«nuvole?... Secondo me è zucchero filato volante» continuò lui osservando il cielo sotto il mio sguardo confuso.
«ehm... Sì, zucchero filato... Sei sicuro di stare bene?» gli domandai guardandolo come se gli fosse appena spuntata una seconda testa.
«mai stato meglio di così!» mi rispose ed io me ne andai.
Avrà sicuramente esagerato col whiskey.
Mi guardai intorno, alla ricerca di qualcuno (di possibilmente sano) con qui parlare di quello che avevo sentito.
«Octavia» la chiamai quando la vidi seduta su un tronco.
«che diavo... ah, Aly sei tu» mi disse lei  tranquillizzandosi e mettendo a posto il coltello.
Cercai di non prestare troppa attenzione al fatto che possedesse un'arma «come stai?» le domandai, ma non potevo fare una domanda più stupida.
«bene... Sono solo arrabbiata con Bellamy...» rispose guardandomi begli occhi.
«tranquilla io lo sono sempre ma... Senti, so che non c'entra niente ma ho sentito Dax parlare in modo un po' sospetto, non sembrava un parente...» mi confidai con lei, che ora sembrava allarmata.
«hai sentito qualche nome?» mi domandò passandosi una mano tra i capelli come faceva sempre suo fratello.
«mh... Sì, tenente Shum... Shumway mi sembra» biascicai cercando di ricordare.
«Shumway? Ne sei sicura?» mi chiese sbarrando gli occhi in modo allarmante.
«sì perché? Chi è?» domandai in allerta a mia volta.
«è quello che mi ha fatto arrestare ed ha giustiziato mia madre. Se è vero quello che dici, qualcuno qui è probabilmente in pericolo» disse lei, assumendo uno sguardo determinato. Non sapevo che la madre dei fratelli Blake fosse morta...
«hai sentito qualcos'altro?» mi domandò ancora.
«non proprio... Solo che avrebbe fatto qualcosa stasera» risposi.
«dobbiamo tenerlo d'occhio» mi disse.
«concordo» risposi, quando vidi Blake andare da qualche parte con Griffin.
Sentii una strana sensazione nello stomaco...
«Clarke!» urlai sorprendendo anche me stessa, lei si girò nella mia direzione. Grandiso, ora devo trovare una scusa alla mia impulsività.
«Co... Come sta Finn?» le chiesi avvicinandomi con Octavia che mi seguiva confusa quanto me.
«sta meglio, si è quasi ripreso» mi rispose lei sbrigativa.
«dove state andando?» domandai lanciando un'occhiata furtiva a Blake, che ora aveva il suo solito sorrisetto da 'tutti cadono ai miei piedi' sul viso ed io mi irritati.
«in un bunker, Jaha ci ha dato le coordinate, forse ci possiamo trovare delle armi» mi rispose ed io annuii non troppo convinta ma non avrei dato a Blake la soddisfazione di vedermi gelosa neanche se il cielo dovesse cadere.
Quindi ammetti di esserlo?
Taci Alyx.
I due ci diedero le spalle e ne andarono nel bosco, da soli, ma non prima che Bellamy mi scoccò uno sguardo divertito.
«io l'avevo detto che eri gelosa» mi disse Octavia «fatti furba, non sai cosa stai dicendo» esclamai, quando Jasper mi richiamò.
«guarda Alyx!» mi disse il ragazzo ed io e Octavia ci girammo nella sua direzione.
«guarda cosa mi hanno dato, un bastone anti-terrestre!» disse alzando un bastone alto più o meno un metro che avrà trovato da terra.
«certo... E chi te l'avrebbe dato?» chiesi convinta che tutto il campo mi stia facendo uno scherzo.
Lui fece una faccia da pesce lesso «Octavia... » disse, schiacciandosi il bastone contro il petto ed abbracciandolo come se fosse vivo.
Io mi girai verso di Octavia con un sopracciglio alzato ed un'espressione confusa, ma lei alzò le spalle e scosse il capo.
Capii che non sapeva neanche lei di cosa stesse parlando.
«Jasper, che cosa hai bevuto?» gli domandai.
«magari! Nulla di oggi, ho solo mangiato delle noccioline» mi rispose lui.
«me ne daresti una?» gli domandò Octavia e lui annuì, porgendogliene un paio in mano.
«siete degli idioti- constatò lei con un sorriso dopo averle studiate per bene -sono allucinogene».

I'm not your princess // The 100Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora