Capitolo 6

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Quando Iris rinvenne, la prima cosa che la colpì fu la presenza di alcune foglie di un albero di palma. La donna degli aghi gliele stava sventolando sul viso, probabilmente per farla ritornare tra gli esseri senzienti. Così si tirò su a sedere e la guardò con espressione stordita.

La donna le sorrise, con uno sguardo pieno di compassione.-Che carico emotivo devi portarti dietro! Poi so per certo che le persone che hanno perso il proprio ago si ritrovano ad essere più fragili, è uno degli effetti collaterali purtroppo. Vorresti bere qualcosa? Dovrei avere un po' di infuso di frutti essiccati nel retro. Ne vuoi?-

-No, grazie, sono allergica agli infusi da quando ho perso l'ago... Però la ringrazio molto, è stata fin troppo gentile. E' ora che vada. Lei sa dove potrei trovare del prezzemolo per caso?- Le chiese Iris, cercando di alzarsi dal punto in cui era caduta come un sacco di patate.

-Il prezzemolo è quasi introvabile qui, tesoro. Quasi nessuno osa più coltivarlo da quando... Beh da quando Black Death l'ha marchiato. Ha fatto terra bruciata intorno a chiunque formulasse anche solo mentalmente il pensiero di coltivarlo. In pochi sono riusciti ad andare contro questo deterrente... Però sei fortunata, qualche forestiero non sa ancora nulla del marchio. Alcuni sono disposti a venderlo anche per cifre modeste, ma stai attenta a quello che chiedono in cambio. Chiedi del signor Parsley Green, lui saprà aiutarti.- Le sorrise e poi, come se si fosse appena ricordata qualcosa di estremamente urgente, si affaccendò al bancone. Pochi istanti dopo urlò -Eccolo! Lo sapevo!-

Tornò verso Iris Rose, stringendo qualcosa nella mano. Le fece cenno di aprire la sua e le lasciò cadere nel palmo un piccolo ago verde. -È un ago di pino, fa parte della nostra nuova collezione naturale sperimentale. Non è ancora in vendita poiché non é stato testato a dovere, ma male non può fare. Usalo quando non c'è vento, cara.- Il suo viso paffuto si illuminò in un altro dei suoi sorrisi contagiosi. Quella donna sorrideva davvero come se non ci fosse un domani.

-Ma... non posso accettarlo. Con cosa potrei ripagarla?-Chiese spaesata la ragazza floreale. Come avrebbe potuto ricambiare la gentilezza di quella donna? Le aveva dato informazioni preziosissime e ora le stava pure regalando un prodotto della nuova collezione. Iris si sentiva come se il cosmo, nelle avversità, le stesse mettendo un grosso scivolo davanti. Lei non doveva fare altro che scivolare, come una bimba al parco giochi. Sapeva che lo spirito di Pin la proteggeva e si sentiva fortunata.

Abbracciò la donna in uno slancio d'affetto e la ringraziò. Poi disse commossa -Ringrazio anche fratello vento, che mi ha condotto da lei. Forse il mio ago non l'avrebbe fatto, quindi in questo modo so che la natura è dalla mia parte. Che la protezione di White Light scenda su di lei.-

Sapeva che il suo destino si stava compiendo nel modo giusto, così, subito dopo essere uscita dal negozio, decise di andare a procurarsi una foglia secca di salvia da bruciare e il famoso bracciale " Destined Destiny".

Quest'ultimo era molto conosciuto, sebbene pochi lo potessero usare sul serio. Esso era composto da ventiquattro pietre, il numero esatto di interventi del destino durante l'esistenza annuale di una persona. Il motivo per cui solamente alcuni erano in grado di utilizzarlo risiedeva nel rischio che si trovava dietro quel capolavoro di manifattura. Infatti, nel caso in cui il possessore non avesse identificato correttamente tutti e ventiquattro gli interventi del destino, il rischio era quello di perdere per sempre il proprio ago e non poter mai più beneficiare di tali interventi a causa di questa mancanza.
Iris rose, però, aveva sostituito il suo ago da molto tempo. Inoltre, i recenti avvenimenti le avevano rivelato di essere ancora nelle grazie del fato.
Lei era un'osservatrice delle mosse del cosmo, sapeva di potercela fare. In più, se fosse riuscita a indovinare tutti e ventiquattro gli interventi, il bracciale si sarebbe convertito in uno scudo contro Black Death, per lei e altre due persone a lei vicine. In questo modo sarebbe riuscita a salvare le sue amiche e per trentatré anni sarebbero state tutte e tre al sicuro.

Iris Rose, perciò, si diresse verso la sua meta, vorticando le braccia come le pale di un mulino a vento. Era positiva come non le capitava da tempo.

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