Iris era seduta insieme alle sue migliori ed uniche amiche nel solito bar, The Happy Hop and The Beerring Beer.Il locale si presentava dai bordi frastagliati e dal tetto a forma di sottobicchiere, sopra cui era appoggiato un finto boccale di birra di dimensioni variabili in base all'umore di chi lo osservava.
Era risaputo, infatti, che l'umore fosse strettamente connesso al bisogno di alcolici e, proprio per questo motivo, la gente più confusa spesso si recava fino al THH&TBB solo per comprendere meglio di che umore fosse in quel particolare giorno.
A parte questa incredibilmente utile funzione, il bar in questione aveva altri numerosi pregi, tutti dettati dal competentissimo gestore del locale che trovava sempre mille modi per intrattenere i suoi clienti senza mai farsi vedere.
Quel giorno, ad esempio, inaspettatamente la specialità della casa era la birra e ogni cosa ruotava attorno a quel fulcro alcolico. Il proprietario, infatti, aveva insistito affinché alcuni clienti gareggiassero tra loro con l'obiettivo di riuscire a scuotere talmente tanto una bottiglia di birra da ottenere come risultato solo della schiuma. Chi riusciva a completare questa sfida aveva diritto a mangiare gratuitamente, comodamente alloggiato nel miglior tavolo del locale che si trovava sulla terrazza affacciata sul mare.In quell'occasione, però, Iris Rose, non era dell'umore giusto per giocare. Nonostante ne fosse già consapevole, un'ulteriore conferma le si era letteralmente parata davanti: appena si era avvicinata al locale, aveva subito notato che il boccale di birra in cima al tetto occupava tutto lo spazio disponibile. Perciò si era rassegnata e aveva convocato un pranzo di emergenza.
Sedute di fianco a lei, armate di stupore, Sea Ocean e Tropical Fire ascoltavano con grande interesse il resoconto di ciò che le era accaduto la mattina stessa.
-Cos'hai provato mentre ti scagliava a terra?- Chiese un'introspettiva Sea Ocean, anche nota come la mistica chiaroveggente del gruppo. -Sai che il mare ti sta mandando un messaggio, giusto?- Congiunse poi le mani attorno al suo sconfinato boccale di birra, come cercando di aggrapparsi all'unica certezza presente lì dentro.
Iris Rose rimase un attimo interdetta. In che modo il mare stava cercando di entrare in contatto con lei? E soprattutto, si era davvero scordata di selezionare la modalità "non disturbare"?
Sea vide la sua confusione e precisò – Quel pesce. Dove ha trovato l'energia di lanciarsi fuori dall'acqua e colpirti con tanta forza interiore?-
-Era anche esteriore se proprio vuoi saperlo- Iris si massaggiò la guancia nel punto in cui era stata colpita dal malefico pesce portato dal destino. Le aveva lasciato un segno a forma di pinna e questo la irritava non poco. Sperava che il suo primo marchio ad Aqueouswater avesse un aspetto più vegetale. Sospirò, afflosciandosi sul tavolo.
-In ogni caso non saprei cosa dirti... quando quell'uomo mi ha buttata a terra è stato semplicemente lo shock più grande della mia vita. Dopo la morte di Pin il Pino ovviamente.- Abbassò lo sguardo, ricordando momentaneamente colui che era stato il suo primo coinquilino e compagno fedele per ben 95 ore.
-Come ha fatto a trovarmi? In che modo siamo legati? E Black Death...-Tropical in uno scatto selvaggio le rovesciò la birra addosso. – Ma sei impazzita? Che problemi hai? Non puoi invocarlo così senza un vero e proprio motivo. Ce la farà pagare cara poi, lo sai.-
In verità, Iris Rose Flower non sapeva un bel niente. - Ma l'ho solamente nominato... E poi pensavo avesse problemi di udito.- Nessuno sapeva con certezza qualcosa riguardo a Black Death, ma dopo la morte di Pin, Iris aveva attraversato una fase molto difficile che l'aveva portata a chiedere spesso delucidazioni a Black Death, senza mai ricevere risposte. Ormai si era messa il cuore in pace, eppure la certezza di una probabile sordità da parte sua le sembrava la spiegazione più sensata per il fatto di essere stata ignorata a livelli agonistici.
Tropical Fire sembrò interdetta dall'ultima affermazione dell'amica, ma nulla le impedí, dopo un secondo di smarrimento, di lanciare dardi infuocati nella sua direzione. - Hai usato il tono che riservi per quando stai chiamando qualcosa sperando che si palesi.-
Iris si ritrovò piuttosto stranita, ma lasciò che Tropical la definisse in modo diverso da come lei percepiva se stessa. Poi chiese spiegazioni alle sue compagne sulla problematica in corso.
Sea e Tropical si guardarono con espressioni significative, come non sapendo cosa rivelare e cosa no. Poi Sea prese in mano la situazione e ignorando la domanda di Iris cercò di rialzare l'umore collettivo – Da quanto tempo non ci mangiamo una bella zuppa di pollo? Potrei anche leggere il vostro futuro come ai vecchi tempi...-
-Non per sminuire la nostra amicizia, ma ci conosciamo da una settimana- le fece notare Iris- e l'abbiamo mangiata proprio ieri la zuppa di pollo. Magari potremmo provare con un bel fritto misto...-
-No!- Urlarono Sea e Tropical all'unisono. Cosa diavolo tormentava l'animo di quelle due? Iris Rose pensò che dietro potesse esserci qualche spiegazione misteriosa, come un'overdose di pesce o qualche allergia di cui soffrivano entrambe e di cui lei non era a conoscenza. Dentro di sé si ripromise di affrontare nuovamente l'argomento in un momento meno tumultuoso, poiché non amava l'idea che tra loro ci fossero segreti così grandi.
Poi Tropical Fire, come presa da un fuoco sacro e apparendo leggermente spiritata, prese un accendino e incominciò a dare fuoco al sottobicchiere. Era un vizio che la tormentava soprattutto quando era nervosa.
All'improvviso scoppiò l'allarme antincendio, ma loro rimasero lì, sotto quella fresca pioggia artificiale, proprio mentre il caos si scatenava intorno a loro. Erano abituate a tutto ciò, per via della dipendenza di Tropical Fire. Quella settimana avevano testato ben cinque allarmi diversi, tutti talmente efficienti da spingerle a dare un voto positivo ai locali per la prontezza nel reagire di fronte agli imprevisti.
Perciò rimasero lì, danzando ed osservando l'abisso nei loro boccali di birra. L'abisso gli restituì lo sguardo.
Per un attimo, in quell'attimo prima della fine della vita come l'avevano conosciuta fino a quel momento, si sentirono libere. Iris le guardò come si guardano le cose familiari che si hanno sempre sotto il naso ma a cui non si presta veramente attenzione e appena lo si fa ci si rende conto del fatto di non averle mai conosciute veramente. Le guardò così, con l'unica eccezione che non le erano veramente familiari, dopo una sola settimana di conoscenza.
Quindi, per ricapitolare, le guardò e basta. Le guardò, però, abbastanza intensamente da distinguere un cambiamento nella tonalità del viso di Sea Ocean, che impallidì mortalmente in pochi istanti.
-Black Death sta arrivando- sussurrò prima di svenire.

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Time to die
FantasyQuesta è una storia misteriosa, a tratti incoerente ed inspiegabile, che non può essere definita. Ha una trama, ma è volubile: segue il vento e come esso si rivela impalpabile e sfuggente. O forse l'autrice semplicemente ama il melodramma. Le uni...