Più Iris Rose si avvicinava alla sua meta e più la sua agitazione cresceva. Sarebbe riuscita a trovare Mister Moon? Non aveva nemmeno ideato un piano, né aveva ancora provato tra sé e sé il discorso che gli avrebbe fatto. Si stava letteralmente gettando in pasto alla situazione, sempre che la situazione non fosse vegetariana.Non conosceva neppure il motivo preciso per cui lo stesse cercando, in realtà. Aveva ricevuto quella gentile richiesta da Sea Ocean e stava semplicemente portando a termine il suo compito.
Quando le porte si aprirono, Iris si trovò davanti un elegante ponticello in legno. Solo quella legnosa costruzione si intrometteva tra lei e l'abisso, ma Iris Rose non ci badò. Era abituata ad arrampicarsi sui pini più alti, l'altezza le ricordava casa. Si fermò un secondo per respirare quell'aria pura e guardare un po' di sotto. Avrebbe avuto bisogno di una massiccia dose di adrenalina per poter intrattenere un discorso con quell'uomo, perciò gioco per qualche istante a sporgersi un po' più del dovuto.
-Non dovrebbe sfidare l'abisso, compagna della flora.- Una voce maschile proruppe in quel silenzio, inframmezzato solo da canti di uccellini. Iris Rose per poco non cascò veramente giù dal ponte dallo spavento. Dentro di sé, convenne sul fatto di aver appena ricevuto una bella dose di adrenalina per endovena e si dichiarò soddisfatta. Era pronta per affrontare lo sconosciuto e Mister Moon. Si preannunciava una doppia sfida.
Si ricompose e si girò verso il nuovo venuto. Aveva in mano una lanterna, seppur fosse del tutto inutile in quella luce dorata. D'altra parte, come le aveva comunicato il cartello, lì nulla era quello che sembrava. Poteva benissimo venire usata come spazzolino da denti per quello che ne sapeva lei.
- Ha ragione, signor...?- Domandò garbatamente, sistemando i lunghi capelli castani dietro le spalle. Alcune ciocche le si erano ingarbugliate davanti per via della sua sbirciatina verso lo strapiombo, così le rimise sull'attenti.
-Il mio nome non è rilevante, sono solo un messaggero. Ho il compito di accompagnarla al Mysteriousmystery, dove è attesa.- Lo sconosciuto le fece cenno di seguirlo, così lei lo accontentò.
- Non pensavo che mi stessero aspettando. In realtà, la mia visita risulta improvvisa persino per me.- Ribatté Iris, del tutto confusa da quell'accoglienza. Nemmeno lei era a conoscenza del fatto che sarebbe andata a cercare un uomo che non conosceva, quella mattina quando si era svegliata. Non aveva nemmeno intenzione di vivere troppo quel giorno. Che ci fosse un anticipatore in quel luogo così ambiguo? Eppure erano rarissimi, se ne trovava uno ogni trecentomila persone.
-Mister Moon ha fatto in modo che lei non si trovasse da sola al suo arrivo. Ha lasciato chiare disposizioni su come e quando condurla da lui.- Rispose l'altro, rimanendo sempre sul vago. Il mistero ancora non si era risolto, anzi molte domande continuavano ad affiorare nella bacheca mentale di Iris, senza che ci fosse bisogno di aggiornarla.
-Mi scusi, ma... Mister Moon è per caso un uomo potente? Lei lavora per lui? Mi sembra di captare un certo rispetto reverenziale e non ne capisco il motivo.- Iris chiese delucidazioni, cercando contemporaneamente di non inciampare in qualche radice molesta. Quel luogo era una sorpresa continua e non si sarebbe meravigliata di veder spuntare da dietro un albero qualche peperone gigante danzerino.
Lo sconosciuto fece una pausa prima di rispondere. Sembrava quasi indeciso sul fatto di darle una risposta o meno e Iris pensò di aver fatto una domanda troppo personale. Poi, però, le chiarì la situazione - Mister Moon ha protetto me e la mia famiglia quando... Beh l'ultima volta che Black Death é tornato in città. Ha evitato che finisse la nostra riserva di fagioli, gettandoci quindi nella povertà, e che ci smagnetizzasse. Sento un grande debito nei suoi confronti, sebbene lui non ce lo faccia mai pesare. Inoltre, grazie al suo oroscopo settimanale, mia madre ha ricominciato a tessere le sue famose presine. Ora sa di non farlo inutilmente, tutto per merito delle risposte di Mister Moon. Ha fatto davvero tanto per la nostra famiglia.-
Iris Rose rimase stupefatta. Da quello che aveva carpito durante il discorso tra Sea e Tropical, Mister Moon era un uomo senza scrupoli, che non si era fatto problemi a rubare l'unico amuleto protettivo della famiglia Ocean. Si erano forse sbagliate? Quello che emergeva dalla conversazione con lo strano sconosciuto era un ritratto totalmente diverso dall'uomo che aveva causato la smagnetizzazione della famiglia di Sea. Si preannunciava un incontro piuttosto ambiguo e turbolento.
Camminarono in silenzio per qualche minuto, fino a quando giunsero alla cima dell'altura dove Iris era stata condotta in quel vagone-funivia. Da lì si poteva ammirare tutto il paesaggio sottostante, ma Iris si ripromise di non sbirciare troppo. Quel luogo era troppo volubile, avrebbe potuto perdersi nei suoi meandri mutevoli e convincersi di essere un canguro.
- E ora?- Chiese la ragazza floreale, fissando il terreno per non incorrere nella tentazione di guardarsi intorno.
-Ora dobbiamo scendere.- Rispose lo sconosciuto, allontanandosi di qualche passo da Iris per posizionarsi davanti ad un tronco e aprirlo come se fosse stato un armadio. Iris lo osservò tirare una leva e richiudere il tutto, per poi spostarsi di fianco ad un torrente che scorreva fino a valle.
All'improvviso, spuntò da dietro un cespuglio una piccola imbarcazione. Iris lanciò un urletto, totalmente presa alla sprovvista. - Dobbiamo scendere su quella... barchetta? Perché siamo saliti fino a qui allora? Non si riusciva a percorrere direttamente via terra?-
Lo sconosciuto era preparato a quella raffica di domande e le rispose semplicemente - questo è il passaggio più rapido, lo vedrà.- Con queste parole ancora più criptiche, sistemò la barca in modo che Iris riuscisse a salire e poi si accodò, dando una spinta affinché iniziasse a muoversi.
Iris Rose, del tutto disabituata a lanciarsi giù dai torrenti di montagna con il solo supporto di una misera barchetta, si aggrappò con tutte le sue forze ai bordi, cercando di evitare di essere slanciata fuori. La discesa disperata sembrò infinita alla povera ragazza Floreale, ma in realtà durò un paio di minuti. Ad un certo punto la velocità diminuì drasticamente e la barchetta si raddrizzò. Iris Rose riuscì, in questo modo, a riaprire gli occhi che poco prima si erano serrati per il terrore. Si guardò intorno e si rese conto di non trovarsi più nel torrente, bensì in un laghetto. Lo sconosciuto, nel mentre, si era dato da fare, tirando fuori un piccolo remo da il diavolo sapeva dove.
- Vede quell'isoletta là in mezzo?- Domandò l'uomo, indicando con il remo verso il centro del laghetto. Iris aguzzò la vista e, qualche istante dopo, attraverso la nebbia intravide una costruzione con qualche torretta a punta. Poi si ricordò di un dettaglio piuttosto bizzarro - pensavo che il Mysteriousmystery fosse in centro, dietro al bar Drinkingdrink.-
-Lo era, ma abbiamo dovuto cambiare sede. Avevamo bisogno di avere più sanguisughe a portata di mano.- Spiegò paziente lo sconosciuto.
Sanguisughe? Urlò l'allarme interiore di Iris Rose. Ritrasse le dita dai bordi dell'imbarcazione e si incrociò le braccia intorno al corpo. Poi soffocò il terrore che aveva iniziato a ballare la samba nel suo cervello e si preparò all'incontro che le si prospettava davanti.
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Time to die
FantasyQuesta è una storia misteriosa, a tratti incoerente ed inspiegabile, che non può essere definita. Ha una trama, ma è volubile: segue il vento e come esso si rivela impalpabile e sfuggente. O forse l'autrice semplicemente ama il melodramma. Le uni...