23 ~ I due opposti

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RosaScarlatta's P.O.V

L'oscurità mi circonda il corpo e l'anima, penetrandomi nella pelle e il freddo mi arriva fino al cuore, mentre la fatica e la stanchezza mi feriscono come artigli affilati. Le mie zampe sono pesanti come macigni e portarle una davanti all'altra si sta rivelando una fatica immane. Sono stanca, mi manca casa, mi sento sola. La rosa sulla mia testa emette un fruscio, poi tutto torna immobile.

Mi sento come un albero solitario in un prato sterminato, con la sola compagnia del vento. Il silenzio regna sovrano intorno a me, interrotto ogni tanto dall'urlo straziante dei gufi o dal sinistro rombare dei mostri lungo il Sentiero del Tuono. Un pipistrello volteggia rapido sulla mia testa e strilla con quella sua vocetta acuta. Soffio e faccio un salto indietro, drizzando il pelo e appiattendo le orecchie.

"Oh, è solo uno stupido pipistrello. Ricomponiti, RosaScarlatta! Tu sai fare di meglio" sussurro scuotendo la testa. Prendo un bel respiro e mi dò una leccata al manto color latte, arrivando fino alla morbida coda rossiccia. Scuoto i baffi e punto gli occhi in alto: il cielo blu della notte fa risaltare la luna, che illumina i dintorni con la sua flebile luce lattea.

Riprendo a camminare e un brivido mi attraversa il corpo. Una brezza gelida come la morte mi circonda. Appiattisco le orecchie e rizzo il pelo. Chiudo leggermente le palpebre, sforzandomi di ignorare il freddo. All'improvviso un tuono attraversa l'aria.

"Cosa succede?" penso spaventata da quel rumore forte e improvviso.

Nubi nere si accalcano sulla grande coltre blu, mentre lampi e tuoni continuano a succedersi in una vivace discussione. Poi le nuvole cominciano a piangere. Gocce di pioggia iniziano a bagnarmi il manto, ricoprendolo di piccole lacrime perlacee scintillanti come stelle. Mi scuoto con vigore, infastidita, ma nulla. L'acqua ritorna da dove è venuta, come se non avessi fatto nulla.

"Maledetta pioggia!" penso tra me e me. Aumento la velocità e corro a nascondermi sotto una bassa tettoia.

"Almeno qui sono all'asciutto. Chissà come mai è cominciato a piovere così forte. Prima il cielo era sereno" penso acquattandomi in attesa che smetta di piovere.

Sembra un segno del destino: il Clan della Stella ha compreso cosa sto per compiere? Gli antenati vogliono impedirmi di portare avanti la mia missione, spingendomi a tornare al clan, dove so di poter trovare un rifugio? La mia mente comincia ad accarezzare l'idea di tornare al clan e di fare come se non fosse successo niente. Nessuno verrà a conoscere il mio segreto.

In questo preciso momento sento un forte dolore al fianco. Mi contorco e mugolo. "Non ci pensare, RosaScarlatta! Deve essere successo qualcosa al Raduno. Tu non centri!" mi ripeto esasperata. Il dolore aumenta. Gli occhi mi lampeggiano. Mi sento debole e, come se non bastasse, anche affamata. Non sento più neanche la forza di lamentarmi della stretta gelida che mi avvolge.

"Aiuto..." mugolo accasciandomi su un fianco. Seppure il mio istinto mi spinga alla sopravvivenza, e quindi alla ricerca di cibo, non ho la voglia nè la forza di cacciare. Tremo come una foglia, non sento più il terreno sotto le zampe.

Lascio persino che un ratto paffuto mi scorrazzi davanti al muso e mi annusi, puntandomi contro i suoi occhietti neri privi di espressione.

"Vattene via, topo!" soffio alzando una zampa e colpendolo. Il roditore, colto di sorpresa, squittisce e corre via, nascondendosi in un tubo.

I miei pensieri tornano al clan: chissà se si staranno preoccupando, se mi staranno cercando. ZampadiCristallo, PelodiVolpe, ZampadiCielo... tutti cominciano a mancarmi.

Un'altra fitta dolorosa mi attraversa. Apro la bocca in un lamento silenzioso. Il mio respiro si fa pesante e sempre più leggero. Mi sento come se una zampa possente mi stesse premendo a terra con forza, mozzandomi il fiato. Ma come è possibile? Fino a poco fa mi sentivo così attiva e piena di energia.

Warrior Cats: Il segreto della Fonte del PiantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora