RosaScarlatta's P.O.V
Sangue, artigli e grida rimpinguano l'atmosfera già ricolma di attonito terrore. Il dolce riverbero della luna, uno spicchio lattiginoso splendente come un faro in un mare increspato di nuvole, tinge l'erba, lunga fino a sfiorarmi le spalle, di incantevoli sfumature d'argento. Ombre spettrali si allungano sul terreno come dita ossute, pronte a ghermire le ignare vittime. A fare da sfondo c'è lei, la notte imperturbabile, signora delle tenebre e padrona degli incubi.
Chiudo gli occhi e, quasi per costruirmi una muraglia, li copro anche con le zampe tremanti. Tutto inutile: non è nascondendosi che la bufera pone fine alla sua furia distruttiva. Lo scempio che ho davanti mi buca le palpebre e mi si imprime a fuoco sulle retine, facendomi gridare di dolore. Non so più neanche se sia io al centro della lotta, con zanne splendenti di vermiglio piantate nella carne delicata, o LeonediMontagna, che si destreggia nel combattimento come un giaguaro infuriato. Non dà segno di star soffrendo, con quel ghigno malefico sempre impresso sul volto e gli occhi traboccanti di sadico godimento, quasi riversasse tutta la sofferenza che avrebbe dovuto provare su di me, il suo giocattolo.
I quattro solitari sembrano trovarsi in difficoltà: insanguinati e zoppicanti, sferrano attacchi sempre più deboli, nel disperato tentativo di rimanere aggrappati a una vita che ormai il mio aguzzino considera di sua proprietà. Nessuno è ancora intervenuto ad aiutarli: alcuni si scambiano sguardi timorosi, temendo per la vita dei loro cuccioli o semplicemente troppo spaventati per unirsi alla mischia, altri inneggiano il suo nome, come se fosse un eroe che li avrebbe condotti alla vittoria. Anche questi ultimi, però, si tengono in disparte, come una folla inferocita che assiste all'esecuzione di un criminale. Ma perché sono così codardi, loro, che se si unissero potrebbero facilmente sopraffare qualunque guerriero?
Forse è per questo che LeonediMontagna li ha scelti: perché sapeva che, per un motivo o per l'altro, non si sarebbero mai opposti alle sue oscure volontà. Ma, in fondo, come faccio io a biasimarli? Non è forse proprio perché mi sono ribellata a lui e a quella falsa di Ombrad'Acero se ora mi trovo in questa situazione? Mi guardo per un istante le zampe diafane, lasciando annegare le mie pupille in lacrime sanguigne.
"Non distrarti, RosaScarlatta! Potresti sempre imparare qualcosa da questo combattimento." Il sibilo maligno del felino imponente mi trafigge. Risollevo lo sguardo e boccheggio, come se avessi corso per molte miglia.
Una delle due gatte più giovani, della mia età o di poco più grande, si solleva sulle traballanti zampe posteriori, sfregiate in diversi punti, e si esibisce in quello che sarebbe dovuto essere un ruggito intimidatorio, ma che risuona come un roco gorgoglio. La paura, come una scintilla ribelle, balugina negli occhi color lillà, offuscando la sua apparente spavalderia.
Spicca poi un balzo maldestro, che l'avrebbe dovuta proiettare verso le spalle muscolose di LeonediMontagna. Lui, però, con uno scatto fulmineo, si volta mentre lei è ancora in volo e, sfruttando la sua traiettoria incerta, si scosta di lato, facendola rovinare sotto il peso del suo corpo esile, quasi scheletrico. Poi, senza lasciare alla giovane il tempo di riprendersi, le serra le mascelle attorno alla collottola, lanciandola a diverse code di volpe di distanza senza il minimo sforzo.
Come un fantoccio inanimato, il corpo della gatta fende l'aria senza opporsi, fino a raggiungere il terreno. L'impatto dà origine a un suono strozzato, simile a quello di un masso che rotola giù per un pendio. La solitaria comincia ad annaspare in cerca d'aria, agitando convulsamente le zampe come se l'ossigeno fosse una preda e lei lo stesse rincorrendo.
"Gelsomino!" grida la madre, guerriera dal manto candido con zampe, coda e orecchie puntinate di nero e una macchia grigia sulla schiena che potrebbe vagamente ricordare la forma di un uccello in volo, facendo per scattare verso la figlia agonizzante, dove si sono già raccolti il padre e l'altra giovane, a loro volta malridotti.
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Warrior Cats: Il segreto della Fonte del Pianto
Fanfiction"Un'ombra oscura la foresta avvolgerà La sua azione terribile sarà. Sulla terra il sangue si spargerà E tra le tenebre un mostro nascerà. Ma quando la speranza di ardere finirà Nel buio della notte una stella apparirà. La Fonte del Pianto l'oscuro...