53 ~ La caduta

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RosaScarlatta's P.O.V

Quegli occhi...

Non dimenticherò mai quegli occhi.

Smarriti, confusi, amareggiati.

Gli occhi di chi rivede un amico dopo tanto tempo.

Gli occhi di chi ha visto un amico trasformarsi in un nemico.

Io sono un nemico per la mia stessa famiglia: lo dimostrano quegli occhi, quelli dei miei compagni di Clan, dei gatti che mi sono più cari in assoluto.

"ZampaScarlatta?" La voce di ZampadiCielo mi giunge lontana, straziandomi lentamente e inesorabilmente.

No.

Io non sono ZampaScarlatta, l'incosciente, sciocca ZampaScarlatta.

Io sono RosaScarlatta.

Schiava di un fiore maledetto e di un felino mostruoso.

Schiava del mio stesso corpo.

Io sono la mia avversaria, i miei artigli rami affilati che cercano di trafiggermi l'anima.

Non c'è luce nelle mie pupille. Non c'è vita.

Il sussurro di LeonediMontagna mi porta a balzare sulla schiena del giovane guerriero nero, a sguainare gli artigli e a piantarglieli nella pelle. Grida e anche io grido. Il suo dolore è il mio dolore. La sua paura è la mia paura.

"ZampaScarlatta, cosa stai facendo? Mi... mi fai male!" esclama GocciadiCristallo, senza provare a opporsi.

Non osa rivoltarsi contro la sua migliore amica. O, almeno, a quella che fino a poco fa era la sua migliore amica.

Oh, GocciadiCristallo, se solo sapessi...

Quando però le mascelle di quella che un tempo ero io si serrano attorno al collo del giovane scuro, qualcosa cambia. Vengo alzata e in un batter d'occhio sono premuta a terra. I timidi fili d'erba e il terriccio riempiono la mia visuale. Deve essere ZampadiCielo, venuto a soccorrere il fratello.

"ZampaScarlatta, che ti è successo? Perché ti rivolti così contro i tuoi compagni di Clan? Quel tale ti ha fatto il lavaggio del cervello?" domanda il siamese, tenendomi ferma tra le zampe.

Sì, è così.

Anzi, io non ho più un cervello.

LeonediMontagna è il mio cervello.

La mia mente, il mio cuore, la mia coscienza.

Tutto è suo.

"Beh, ti lascio continuare, RosaScarlatta. Abbiamo una commissione da sbrigare. Tanto sai come fare." Il sussurro del felino bruno mi fa tremare ancora una volta, per poi svanire dietro un'ultima risata.

È andato via. È andato verso il Clan del Tuono.

Io so cosa vuole fare.

Trovare FonteChiara e ucciderla.

Una volta per tutte.

Per quanto non possa soffrire quella gatta, non posso permettere che strappi la vita dal suo corpo. Non so da quale pulpito provenga questa apprensione, ma è così, come se qualcuno mi stesse mormorando in un orecchio: "Se FonteChiara morisse, moriresti anche tu".

Mai come ora vorrei riavere la mia vita.

Il mio corpo, però, non esita a obbedire al comando dell'aguzzino. Scatta in piedi facendo ricadere all'indietro ZampadiCielo con un gemito.

La testa gira e in un istante comprendo cosa sta per accadere: il ventre ferito del siamese è scoperto e lui, troppo debole, non riesce a rialzarsi.

Oh, no. Non farlo. No. Ti prego!

Warrior Cats: Il segreto della Fonte del PiantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora