Il rosso smise di suonare dopo qualche minuto, soddisfatto.
Si era divertito a suonare. Ogni volta che prendeva in mano la chitarra, si ricordava perché lo voleva fare come lavoro.
Gli piaceva così tanto che l'idea di doversi separare dallo strumento già gli faceva male, ma visto che doveva, effettivamente, fare ciò per cui veniva pagato, lo posò nuovamente nello stanzino e se ne tornò sul palco.
Spazzò un po', volendo far in modo che tutto fosse impeccabile all'arrivo della band successiva, quando un colpo secco, sordo, lo distrasse.
Si girò verso la porta, notando che era stata aperta con un calcio.
Ma che modi sono?
Si chiese, portando la scopa dietro le quinte.
Andò alla sua postazione, aspettando che il nuovo gruppo portasse gli strumenti sul palco, mentre già iniziava a provare le luci.
"Ma cristo santo, ti muovi con quella merda di batteria o devo fare tutto io?"
Quell'esclamazione distrasse Kirishima dal suo lavoro.
Alzò lo sguardo, notando i componenti della band che cercavano di montare sul palcoscenico.
Un ragazzo dai capelli biondi, quasi gialli, con una saetta nera tinta su una ciocca, era già salito da un po'.
Teneva un basso in mano e cercava di accordarlo alla meglio che poteva, mentre un ragazzo dai capelli mori portava, non con poca fatica, i pezzi della batteria sul palco.
In fondo a tutti, c'era un ragazzo di un biondo più o meno platino, forse un po' più scuro.
Era abbastanza alto e aveva addosso una cannottiera nera, forse troppo leggera per il venticello che tirava quel pomeriggio.
"Scusa amico, ma è pesante!"
"Tch. L'unica cosa pesante qui è la tua testa vuota."
"Ma non ha senso, se la testa è vuota-"
"Stai zitto e muoviti!"
Era decisamente volgare.
Volgare, e il rosso era sicuro che il suo aspetto rispecchiasse il suo caratteraccio e-
Oh.
I suoi pensieri vennero tagliati di netto quando il giovane uscì dall'ombra, entrando nella zona illuminata dalle luci artificiali.
Notò subito i tatuaggi. A Kirishima piacevano i tatuaggi. Aveva sempre pensato di farseli ma aveva sempre rimandato. Sì, insomma, non aveva mai avuto occasione.
Poi notò qualcosa che si illuminava sul suo sopracciglio, un piercing, probabilmente.
E poi i suoi occhi. Come non avrebbe potuto notarli? Li aveva visti solo un attimo, di sfuggita, ma era bastato.
Avevano questo colore tendente al rossastro che-
Eijirou si accorse che lo stava fissando da troppo tempo. Girò la testa, scuotendola un paio di volte. Non si fissa la gente, non è educato.
Però era bello. Questo lo doveva ammettere. Non era tipo da mentire a sé stesso, sapeva riconoscere se qualcuno era attraente. E quello lo era. Tutto qui. Nulla di più.
Chissà cosa faceva. Se suonava la chitarra? Quello sì che sarebbe stato un sogno. Ma no, Kirishima, non sapeva neanche il suo nome, non poteva stare a farsi fantasie romantiche su un ragazzo che non sapeva nemmeno aprire le porte come si deve.
"Pikachu, passami la chitarra." Disse il biondino, spazientito.
La battuta si riferiva alla saetta nera tinta sui capelli dell'altro, che il rosso trovò divertente. Trattenne una risata.
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"Welcome To The Show" -KiriBaku- [Ita]
Fanfiction[COMPLETATA] Quando un giovane chitarrista dai capelli scarlatti, dal nome di Kirishima Eijirou, viene buttato fuori dalla sua band, al ragazzo non resta altro se non trovarsi un lavoro part-time. Il lavoro che si trova non è proprio il massimo, ne...