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"Finalmente sei a casa, Bakugou." Sorrise Denki, affacciandosi dal divano.

"Come mai questa voglia improvvisa di una camminata?" Chiese subito dopo Sero.

"E a te che cazzo te ne frega?" Domandò in riposta Katsuki.

Il biondo guardò il telefono. Niente messaggi.

"Non ha ancora chiamato eh?"

Bakugou alzò la testa di scatto, guardando Kaminari e il suo ghigno dritto in faccia.

"E chi mai dovrebbe chiamarmi?" Disse, rinfilandosi il telefono in tasca.

Rimase impassibile, e quasi poteva sembrare credibile.

Se non fosse stato per il fatto che Hanta e Denki non erano così scemi come sembrava, e avevano visto chiaramente Katsuki scrivere il suo numero di telefono sul fazzoletto. Avevano fatto finta di niente, ma lo avevano visto.

"Quel tecnico delle luci, come si chiamava.. Uh.." Rispose il moro, ghignando. Sapeva bene il suo nome.

"Kirishima." Sussurrò il biondo. "O almeno credo. Qualcosa del genere, comunque." Si salvò poi.

"Quindi ti ricordi pure come si chiama! E non ti ricordi mai il mio compleanno.. potrei quasi offendermi." Rise il ragazzo con la saetta nera tinta nei capelli.

Katsuki cominciò ad arrossire piano piano.

"Vi giuro che finirò in prigione per omicidio per colpa vostra. E comunque mica sono deficiente, me lo ricordo un cazzo di nome."

"Quello non lo mettiamo in dubbio. È solo che di solito non ti interessa abbastanza per ricordarti i nomi delle persone."

Bakugou scosse la testa, senza rispondere.

Maledetti.

Passarono un paio di giorni.

Finalmente il rosso, tornato da lavoro, si decise di telefonare al biondino.

Cercò il fazzoletto, che non aveva assolutamente conservato con cura nel primo cassetto del comodino, e compose il numero.

Non sapeva perché, ma aveva un po' d'ansia nel chiamarlo. Pregava che non avesse trovato qualcun altro. Sarebbe stato un duro colpo. Perdere l'occasione della vita solo per un po' di orgoglio personale.

Meglio non pensarci.

Si portò il telefono all'orecchio iniziando a camminare avanti e indietro per la stanza, torturandosi le unghie tra i denti.

"Se volete vendermi qualcosa andate a fanculo. Altrimenti, chi è?"

Kirishima rimase sorpreso da quella riposta. Non riuscì a non sorridere, divertito. Ma chi mai risponderebbe così al telefono?

"Ciao, uhm, sono Kirishima Eijirou."

Ci fu un attimo di pausa.

Questo perché al biondo era scivolato il telefono dalle mani e quasi gli era caduto, ma il rosso questo non lo avrebbe saputo, no?

"Iniziavo a pensare che tu non fossi interessato." Fece qualcosa di simile ad una risata. "Allora? Accetti o lasci perdere?" Chiese Bakugou, dall'altro capo del telefono.

"Certo! Accetto, accetto!" Esclamò il rosso, senza quasi lasciargli finire la frase.

"Molto bene, allora. Non ho tempo da perdere, quindi domani, dopo il lavoro, vieni al bar davanti al teatro. Ti aspetto per le sei di pomeriggio. Non ritardare."

"Bar davanti al teatro, bene, perfetto. Ci vediamo lì allora." Rispose Kirishima, sorridendo.

Detto questo, il biondo interruppe la chiamata.

Eijirou rimase per qualche secondo fermo, con il telefono in mano, poi si fece scappare un grosso sorriso, e le sue guance si colorarono di rosa.

Nel frattempo, Katsuki se ne stava seduto sul letto a gambe incrociate.

Aveva appoggiato il telefono accanto a lui e aveva tirato un sospiro di sollievo. Kirishima aveva accettato, per fortuna.

"Potevi essere più gentile!" Urlò Kaminari, dalla sua stanza.

"Ma cosa-"

"Ha ragione, sei stato un po' freddo effettivamente! Comunque non importa, ha accettato e l'importante è questo!" Urlò subito dopo Sero, questa volta dalla sua camera.

"Fatevi i cazzi vostri, per l'amor di Dio! Queste pareti sono troppo sottili."

Il giorno dell'incontro non ci mise molto ad arrivare.

Kirishima, appena uscito dal lavoro, corse verso il bar all'orario indicato. Si guardò intorno, cercando il biondo con lo sguardo.

"Sei in orario. Sorprendente."

Il rosso si girò di scatto, ritrovandosi a pochi centimetri dal ragazzo.

"Che ti aspettavi?" Chiese, sorridendo.

"Pensavo avresti sbagliato posto." Rispose Katsuki, con un leggero sorriso sulle labbra "Su, siediti, dobbiamo parlare."

Kirishima si sedette al tavolo, ritrovandosi faccia a faccia col biondino. Era un bel posticino, quel bar. Katsuki non lo sapeva, ma Eijirou lo trovava, effettivamente, un posto 'carino'.

"Non ci sono vere e proprie condizioni. Solo regole del rispetto reciproco e qualche altra roba, che però deve essere rispettata." Disse il biondo.

Eijirou annuí, lasciando che Bakugou continuasse.

"Numero uno: io sono leader. Punto.
Numero due: arriva puntuale alle prove, o ti spacco la testa contro un tubo di metallo.
Numero tre: qualsiasi tentativo di presa in giro verso di me viene punito con la morte. Chiaro?"

"D'accordo." Rispose Kirishima, pensando particolarmente all'ultimo punto.

Sicuramente stava scherzando. Stava scherzando, no? Non ne era troppo sicuro. Con quello sguardo che gli stava lanciando, non ci avrebbe giurato.

In ogni caso, Katsuki tornò a parlare.

"Molto bene. Ascolta, ho un'idea che mi ronza per la testa da un po' di tempo." Disse "C'è questo concorso a cui potremmo partecipare, se tu ti unissi a noi. Potremmo finire in Tv e guadagnare parecchi soldi e fama. Nel caso tu entrassi nel gruppo, voglio farti sapere che parteciperemo. In quanto al denaro ce lo divideremo equamente qualsiasi sia la cifra." Continuò.

Kirishima non ci pensò nemmeno. Nemmeno gli passò per la testa di dire 'mah, magari ci dovrei ragionare un po'.' Rispose immediatamente.

"Si, entro nel gruppo. Con tutte le condizioni."

"Vedo che hai esitato." Disse Katsuki con tono sarcastico.

Si immaginava che fosse disperato, ma non così tanto. Sperava di non fare lo stesso effetto al ragazzo. Sperava che il rosso non avesse capito che anche lui era terribilmente disperato.

Dopo aver accordato le ultime cose, i due si misero a parlare del più e del meno. Ormai erano lì, tanto valeva conoscersi un po'.

Eijirou con lui si trovava bene, e onestamente Katsuki avrebbe fatto di tutto per non tornare a casa da quei due.

Passarono i minuti, le ore, e loro erano ancora lí a parlare.

"Che ore sono?" Chiese improvvisamente il rosso.

"Oh cazzo, sono già le otto. Devo andare." Rispose il biondo.

"Stessa cosa." Disse Kirishima "Allora, voi vi incontrate il Lunedí, il Mercoledí e il Venerdí?" Continuò.

"Non ti sbagli. Domani è Venerdí, quindi presentati in orario, mi raccomando."

"Certo. Allora a domani, Bakugou."

"A domani."

Detto questo, i due si divisero, tornando alle rispettive case.

"Welcome To The Show" -KiriBaku- [Ita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora