WIND
Si sentiva ferito. Si sentiva tradito. Fece una smorfia contrariata e batté rabbiosamente la coda a terra. Hikari capì che il leone aveva qualcosa che non andava. "Scusaci un attimo Razuki." la pantera si sedette e aspettò che si allontanassero. "Cosa succede Wind? Perché ti comporti in modo strano?" "Di lui ti sei fidata subito. Non è cosi?" lo disse quasi ringhiando. Hikari non sapeva cosa rispondere. "stupido leone!" "Perché di me no? Cosa ti ha spinta ad avere fiducia in lui, un sconosciuto appena arrivato, e non di me?"
HIKARI
Il leone fece una faccia arrabbiata, affranta e carina che la irritò ancora di più. Mi sta accusando di avere preferenze?!? Come si permette! pensò, furiosa come non mai. "Stupido, idiota, deficiente, sputo di cammello!" quasi sputò le parole fuori dal suo muso. Il leone la guardò intristito. Si alzò, pronto ad andarsene. "SEI STATO TU!- urlò- Mi sono fidata subito di lui perché Perché lui ti somiglia. Perché tu mi hai dimostrato che posso fidarmi più di te, un leone, piuttosto che della mia stessa specie! Perché senza di te non mi sarei mai più fidata di nessuno. Perché se tu non mi avessi aiutata, non fossi diventato mio amico, se non mi avessi protetta con tutto te stesso, dimostrandomi che ci si può fidare degli altri io non avrei mai e poi mai rivolto la parola a Razuki!"
WIND
Era sincera. Lo sentiva. Lo poteva vedere. I suoi occhi viola luccicarono. La sua onestà lo scosse nel profondo. "Scusa. Sono stato stupido. Com'è che hai detto? Ah sì sono proprio stato uno sputo di cammello." provò a rabbonirla con un sorriso mesto. Non funzionò minimamente. "mi puoi perdonare? Farò tutto ciò che vuoi!" "Tutto ciò che voglio?" un ghigno spaventoso apparve sul suo muso. "Sì." Mi sa che mi sono condannato con le mie stesse zampe... "Bene. Ti perdono. Ma non dubitare mai più di me. Capito?" "Sissignora!" "Ora muoviamoci. Razuki ha aspettato abbastanza non credi?" così si diressero verso la pantera.
KARA
Ora erano una famiglia. Una famiglia strana, ma una famiglia. Di quelle che conoscono l'amore e la lealtà. Tutto era cambiato grazie a quella leonessa. Quel paio di occhi gialli che le avevano cambiato la vita (in meglio) la stavano fissando. Saharah la guardava sorridendo. "Visto? Leoni e leopardi possono andare d'accordo!" Kara sorrise a sua volta. la sua vita era cambiata per sempre.
SAHARAH
Sapeva di avere l'amicizia, la fiducia e la lealtà delle due sorelle. Gli occhi ambrati di Kara esprimevano felicità e fiducia. Quelli marroni di Charta esprimevano amicizia e lealtà. Con loro al suo fianco si sentiva invincibile.
RAZUKI
Quando Wind e Hikari tornarono, il leone sembrò aver risolto i suoi problemi. Parlarono moltissimo. Così Razuki scoprì di essere molto simile al leone bianco. "Io e te, amico mio, siamo come il giorno e la notte, opposti in tutto, ma anche incredibilmente simili. Se avessi bisogno del mio aiuto- disse il leone- di certo non te lo negherò." l'onestà delle sue intenzioni era celata nel suo sguardo, i suoi occhi verdi, talmente chiari da sembrare bianchi, contenevano un'anima buona e gentile. Così Razuki non poté non fidarsi di Wind.
KUBASA
Kubasa era spaventato. Le sue leonesse si stavano sparpagliando, incapaci di collaborare per la salvezza perché accecate dalla paura. Umani. Umani ovunque. Con le loro strane creature di ferro riuscivano a correre più veloce e più a lungo di ogni creatura, sebbene non avessero artigli o zanne riuscivano ad uccidere con degli strani bastoni rumorosi e non avevano pietà né mezze misure. Kubasa sapeva di non poterli attaccare. La quarta legge lo proibiva. Con un ruggito chiamò a se le leonesse e cercò di condurle via da quel luogo.
NIKASA
Il terrore le impediva di ragionare con razionalità, il rumore di tuoni a ciel sereno le fecero tremare le zampe. Kubasa stava tentando di trarle in salvo portandole via da lì. Un proiettile le fischiò vicino all'orecchio. interruppe la sua corsa e si fece prendere dal terrore. Morirò, lo sento. sento il respiro della morte sul mio collo... Kubasa le ruggì di muoversi e raggiungerli, ma lei non si mosse. Qualcosa la colpì al collo. Nikasa si piegò in due dal dolore e vomitò una gran quantità di sangue. Sgranò gli occhi. Con un rantolo stupito cadde a terra, morente. Le sue zampe raschiarono ancora per un po' il terreno prima che la vita l'abbandonasse e la morte prendesse la sua anima. Kubasa la guardò morire davanti a lui. Mai avrebbe dimenticato una cosa simile.
Fatemi delle domande, Commentate vi prego! Ve lo chiede una povera attrice annoiata!
STAI LEGGENDO
La leggenda del leone bianco
AdventureLa pelliccia bianca è una sorta di maledizione per un leone, è simbolo di sfortuna e di tristezza. Chi la possiede è costretto a scappare e ad essere solo per sempre. Un leone rinnegato, una leonessa ribelle, 2 sorelle molto legate che sono sole con...