Il vento cambia. La fortuna gira. Il tempo passa.

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WIND

Dopo la confessione di Kubasa Saharah, la leonessa migliore che Wind avesse mai conosciuto, era sempre, purtroppo, giù di morale. Wind proprio non poteva sopportare di vederla triste (così come non potevano sopportarlo tutti i suoi amici) e avrebbe voluto consolarla, ma temeva di risultarle sgradito. Piano piano, con calma, si avvicinò a lei. Con un pacato "Ehi..." la avvisò della sua presenza. Saharah non lo degnò nemmeno di uno sguardo. Wind sapeva che per lei era un momento difficile. Tutte le sue sventure, tutto il suo dolore e le sue sofferenze le si erano riversati addosso come catrame tutte in una sola volta per via di un solo fattore scatenante: la dichiarazione d'amore e la fuga di Kubasa. Wind le si stese accanto e si mise a fissare l'orizzonte senza dire nemmeno una parola. Passò il tempo e lei iniziò a fissarlo con insistenza, come se avesse voluto mandarlo via. Lui la fissò a sua volta. Saharah esordì con un "Che vuoi?" molto irritato. Nel suo sguardo c'era rabbia e dolore, ma anche tristezza e abbandono. "Voglio solo aiutarti. Dimmi cosa c'è che non va" disse lui con lo sguardo più addolorato e compassionevole che fosse mai riuscito a mostrare. "Non è niente. Sto bene. Lasciami da sola." Wind sorrise amaramente. Si alzò. E camminò via, con la testa abbassata. Kara gli corse incontro, preoccupata. "Come sta?" "Non ne vuole parlare. Mi ha cacciato via." "Mi dispiace io ho provato a farla ragionare, ma è stato inutile. Crede che sia colpa sua ed è arrabbiata con sé stessa." "Capisco..." disse Wind, affranto. Nel mentre, Hikari, che aveva ascoltato l'intera conversazione, posò il suo sguardo tagliente su Saharah.

SAHARAH

Percepì subito la presenza ostile alle sue spalle. credendo che fosse Wind girò la testa con violenza e urlò "Ti avevo detto che voglio rimanere da SOLA, CAPITO? DA SOLA!" solo dopo si accorse che non si trattava affatto del pacato e gentile Wind (si diede della stupida per non averlo capito subito, poiché era assolutamente impossibile che Wind emanasse una tale aura omicida), ma la schietta Hikari. Lo sguardo furioso della femmina di ghepardo la fece tremare come una foglia. "Come osi trattare i tuoi amici in questo modo? In particolare Wind! Ti rendi conto di quanto quel povero iper-sensibile di un leone si stia sentendo male in questo momento per colpa tua? Si starà sicuramente colpevolizzando per come ti stai sentendo, come tutti, e si starà chiedendo se avrebbe potuto fare di più per aiutarti e per eviarti tutta questa sofferenza!" Saharah fece per ribattere, ma venne fermata immediatamente da un altro lunghissimo fiume di parole "E non rifilarmi quella stupidaggine del è un momento difficile quindi cercate di capirmi, perché con me non funziona. Perché stare male non ti da il diritto ti trattare gli altri in questo modo, soprattutto se si tratta di coloro che ti vogliono bene! Lo capisci questo? Perché te lo giuro sulla mia stessa vita... se fai soffrire Wind un'altra volta io ti farò soffrire tre, no anzi, dieci volte tanto. Ti è chiaro? Adesso fai pace con te stessa e vai a chiedere scusa a tutti per il modo in cui ti sei comportata e poi forse, FORSE, possiamo riparlare della questione più tardi." Saharah era senza parole. Hikari l'aveva guardata sempre dritta negli occhi e aveva esposto la questione senza il minimo riguardo verso i suoi sentimenti. Eppure questo non faceva che rendere le sue parole più sincere (e quindi più dolorose) le sue parole. Era come essere colpiti al cuore. La verità fa male. Pensò la leonessa, pentita come non mai delle sue azioni. Abbassò il capo e ammise le sue colpe. "Scusa. Hai ragione" Hikari annuì "Lo so. Ma apprezzo che tu abbia ammesso di aver sbagliato... a volte chiedere scusa è più difficile di quanto sembri." "Tu mi odi, non è vero?" "Ti sbagli. Io non ti odio, è solo che la prima volta che ti ho vista ho avuto la sensazione che tu fossi un'anima tormentata e che presto saresti scoppiata, turbando la tranquillità che c'è in questo luogo ai confini del mondo. Ho pensato che se finalmente avessi fatto pace con quello che provi sarebbe stato meglio per tutti... e se il leone antipatico non avesse turbato il tuo animo apparentemente in pace avrei trovato il modo di farti affrontare le tue emozioni da sola. La tua era solo una facciata, la quiete prima della tempesta... fingevi di stare bene per non far preoccupare quelli a cui tieni, ma continuando a trattenere e rinnegare le emozioni che imperversano nel proprio animo prima o poi si esplode e poi non c'è più niente da fare." "Possiamo essere amiche?" "Non lo so. Ma si può provare." E così la leonessa e la femmina di ghepardo, fianco a fianco, andarono dai loro compagni a porgere scuse e a rinforzare legami. La nostra leonessa, prima turbata dalle avversità che aveva dovuto affrontare, recuperò la propria serenità, perduta quel lontano giorno di molto tempo prima che le aveva cambiato la vita completamente.

(Time skip)

La stagione delle piogge e la stagione secca si alternarono molte volte, segno che il tempo era passato molto in fretta. Saharah e gli altri avevano avuto momenti molto difficili e avevano dovuto affrontare molte difficoltà, ma insieme riuscirono a sopportare e superare ogni avversità. Erano felici e amavano passare il tempo assieme e, quando si sta con le persone che amiamo e che ci amano, non ci si annoia mai. Presto ci furono nuove (e gradite!) aggiunte all'insolito branco formato dalle più disparate specie di felini, infatti, Razuki e Hikari (inaspettatamente aggiungerei) ebbero un figlio, Shuri e, in seguito, anche una figlia, Thali. Raja e Zephir erano più uniti che mai e Kara e Charta avevano conosciuto le loro anime gemelle, Viirion e Krelos, i quali erano uno un leone dalla criniera rossiccia e l'altro un leopardo dagli occhi gialli. Saharah e Wind si amavano quasi dal primo momento che si erano visti e non tardarono a raggiungere (per così dire) Hikari e Razuki, infatti, ebbero la loro prima cucciolata non tanto tempo dopo la nascita di Shuri. I loro piccoli erano forti e in salute ed avevano tutti ereditato il pelo bianco del padre, suscitando le risate di quest'ultimo alle parole della compagna "Vi ho tenuti nella mia pancia per tutto questo tempo e ne uscite uguali a vostro padre? Non è giusto!" I piccoli leoncini (tre femmine e due maschi) erano un vero ammasso di energie e pelo bianco ed erano amati da tutti. Saharah fu felice di vedere che i suoi piccoli leoncini avevano ereditato tratti del carattere di Wind e anche del suo e fu contenta anche di vedere che avevano ereditato anche qualcosa di lei nel loro aspetto. Ebbene sì... alcuni dei piccoli avevano i suoi occhi. Ma la verità è che non le importava, perché li amava esattamente per quello che erano. Lei ed Hikari andavano perfettamente d'accordo e le cose stavano (finalmente!) andando alla grande. Saharah sapeva di avere l'amicizia, la famiglia, la fiducia, l'amore e la lealtà. Nella sua vita c'era tutto quello che aveva sempre desiderato. Non poteva chiedere di meglio.

Ciao gente! Se ancora qualcuno mi segue, a questo punto, sarà felice di sapere che presto al storia si concluderà e sì, il prossimo capitolo sarà l'ultimo. Ma non vi preoccupate! Ci saranno alcune storie brevi dove potrete incontrare nuovamente i nostri amati protagonisti! Detto questo, spero vi siate goduti il capitolo (che è pure più lungo del solito, o almeno credo).

La leggenda del leone biancoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora