Alcuni capitoli di questa storia mi fanno un pochino schifo ma quando la finirò li modificherò e correggerò. Mi sono accorta che la maggior parte degli errori che faccio sono di battitura ooops.
ZEPHIR
La savana. Finalmente era a casa. Finalmente poteva sentire il sapore della libertà. Ma a quale prezzo? Aveva perso molte cose lungo la strada. Aveva sofferto molto. Guardò Raja e pensò che forse ne era valsa la pena. Pensò che forse gli era andata bene. Pensò che se le cose fossero andate diversamente non avrebbe mai sofferto in quel modo, ma non avrebbe mai avuto la possibilità di conoscere Raja. Per questo era felice. Tutta la sofferenza, tutto il dolore che aveva dovuto sopportare l'avevano condotto a quel momento e ora poteva assaporare la libertà. "Ora che faremo?" chiese alla tigre. "Troveremo tua sorella e ci godremo la nostra agognata libertà." Zephir annuì e disse "Mi insegneresti a cacciare lungo la strada?" "Non so quanto possano esserti utili i consigli di una tigre siamo di specie diverse e probabilmente cacciamo in modi diversi, però sarei molto felice di poterti aiutare." rispose l'amico. Zephir sorrise "Bene, mettiamoci in marcia!".
SAHARAH
Saharah non si era mai ritenuta particolarmente sfortunata. Ma ora stava iniziando seriamente a ripensarci. Gli dei devono proprio avercela con me. Ma insomma! si può sapere che cosa diamine ho fatto di sbagliato per meritare tutta questa sfiga? pensò. Proprio non riusciva a capire perché gli dei la stessero prendendo di mira. Gli umani li avevano trovati. Si ritrovò a pensare che sarebbe stato molto meglio non aiutare Kubasa, ma poi scosse la testa, rendendosi conto che era stata la sua parte egoista, rancorosa e violenta a parlare. Non volendo dare ascolto a quella voce che le diceva di sbarazzarsi di Kubasa lasciandolo preda degli umani per salvarsi, decise di salvargli il fondoschiena portandolo con sé e le due sorelle, che ormai erano la sua unica famiglia. Niente le avrebbe impedito di portarle in salvo. ma non poteva certo abbandonare un indifeso, seppur un nemico. Non era quel tipo di leone. Corse a perdifiato verso il fiume e urlò "Gli umani non oseranno passare di qua, presto raggiungete il fiume!" in fondo i coccodrilli erano molto meglio degli umani.
RAJA
"Forza, mettiti sottovento." Zephir si acquattò a terra in modo davvero buffo. Gli scappò una risatina. Zephir lo guardò malissimo con un'espressione offesa che ottenne il risultato opposto a quello sperato dal ghepardo: lo fece ridere ancora di più. Era una risata sincera e rumorosa, davvero inappropriata per una caccia. "Piantala di ridere e insegna!" urlò Zephir, imbarazzatissimo. Raja cercò di recuperare un po' di contegno. Inutilmente. Continuò a ridere fragorosamente nel modo elegante tipico delle tigri. Alla fine anche Zephir si mise a ridere. In fondo era una situazione davvero esilarante. Era bello godersi la compagnia di un amico.
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La leggenda del leone bianco
AdventureLa pelliccia bianca è una sorta di maledizione per un leone, è simbolo di sfortuna e di tristezza. Chi la possiede è costretto a scappare e ad essere solo per sempre. Un leone rinnegato, una leonessa ribelle, 2 sorelle molto legate che sono sole con...