ventiquattro.

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Succede di sincronizzare due battiti, questioni di attimi.

" Tyler?"
" mmh"
" Tyler sveglia è quasi mezzogiorno"
" mmh okay arrivo"
" ti aspetto di la è arrivata Melody e ha portato la colazione, in ritardo come al solito"
Finchè gli occhi non furono del tutto aperti non fu facile per il ragazzo dai capelli scuri capire dove si trovasse e cosa fosse successo nelle ultime ore. Era dai suoi, nella sua stanza, e questo lo sapeva bene. C'erano state le uscite che nelle serate che hanno seguito il suo arrivo con gli amici di una vita, e quello stesso pomeriggio sarebbe partito per tornare a casa sua. Si, ora tutto gli stava tornando in mente. Si alzò lentamente e senza togliere quella maglia nera a mezze maniche e il pantaloncino da basket, senza nemmeno passare per il bagno e darsi una sistemata si recò in cucina. Carrie e Melody avevano iniziato a sorseggiare i loro cappuccini, sul tavolo c'era poggiato un vassoio pieno di cornetti e senza pensarci due volte ne afferrò uno al volo e cominciò ad addentarlo, sua sorella e sua cognata risero dei suoi momenti e del suo aspetto.
" sonno?"
" mi domando come non ne abbiate voi. Che ore erano quando siamo tornati stanotte? Le cinque?"
" le tre Tyler, le tre. Le cinque le hai fatte la notte scorsa in giro chissà dove con quella banda di matti che tanto ti somiglia"
Carrie parlò con una leggera nota di rimprovero ma poi riprese a sorseggiare il suo cappuccino addentando ogni tanto un cornetto al cioccolato accompagnato da qualche sbuffo qua e la. Prese posto su uno degli sgabelli affiancati al tavolo e appoggiò una mano sotto al mento per aiutarsi a tenere su la testa.
" Luna l'hai sentita?"
La domanda di Melody lo sorprese e lo spiazzò a tal punto da fargli andare di traverso un pezzo di cornetto e con la solita sensazione di stare per affogare iniziò a tossire mentre gli occhi gli divennero lucidi all'istante. Fece segno a Carrie di passargli del succo di frutta ma la sorella, alzando gli occhi al cielo, gli fece notare che aveva il cappuccino esattamente a meno di dieci centimetri dalla sua mano. Bevve a grandi sorsi per riprendersi. Aveva avuto modo di raccontare alle due ragazze sedute a quel tavolo con lui per filo e per segno buona parte delle ultime serate passate con Luna, i pomeriggi, le feste omettendo ovviamente i dettagli che riteneva più preziosi e più intimi. Le due avevano reagito in maniera diversa come già si aspettava. Melody con la quale aveva sempre avuto un rapporto particolare, non faceva che sorridere lanciandogli un occhiolino di tanto in tanto sapendo che di li a poco si sarebbe sistemato tutto senza che nemmeno se ne potesse accorgere.. lo stesso, invece, non si poteva dire di Carrie che nonostante si fosse professata felicissima per lui non era riuscita a nascondere una certa perplessità che traspariva da ogni espressione del suo viso, ma aveva deciso di non dare troppo peso alla questione dato che c'era ancora in ballo il matrimonio e tutti gli eventi attorno ad esso.
" no.."
" hai detto però che sarebbe venuta con tutti gli altri per due settimane qui per aiutarmi"
" già"
" quindi vi vedrete con più calma"
" non lo so Mel"
Rimanere vago nelle risposte alle domande della ragazza gli stava riuscendo molto bene, ma non perchè non avesse voglia di parlarle, piuttosto perchè non aveva ancora avuto il tempo di rendere reale nella sua mente ciò che era accaduto solamente una settimana prima. Non aveva avuto tempo di pensare davvero, e soprattutto di agire davvero, e ora se ne pentiva. Agire, già. Cosa avrebbe potuto fare ora? Non c'era più occasione, una chiamata da fare pur di sentirla, un momento per poterla avere nuovamente vicina a pochi centimetri con quella voglia di ridurre qualsiasi distanza e di baciarla senza pensare alle conseguenze di quel gesto. Luna annullava qualsiasi sua razionalità e ancora non era riuscito a spiegarsi cosa lo avesse trattenuto durante quei pochi minuti trascorsi insieme in quell'auto con il solo bagliore della luna a fare da contorno. Forse era stato l'imbarazzo dei suoi sguardi svelati, forse la paura di essere rifiutato per il dolore che le leggeva negli occhi ma al quale non era ancora riuscito a dare un nome.. ad ogni modo, lo immaginava già che i rimpianti per non aver osato un pò di più sarebbero ben presto arrivati. Non che con il verso osare intendesse chissà quale gesto. Semplicemente sospettava che non ci sarebbe stata, almeno a breve, un'altra occasione per confidarle ciò che non aveva mai smesso di provare per lei, un'altra possibilità solo per poterla baciare.
" secondo te che dovrei fare?"
Melody era rimasta in sala, sul divano, a sbrigare alcune questioni burocratiche davanti al computer. Lui invece, insieme a Carrie, si stava occupando delle valigie di lei. Avrebbe passato in Spagna, Europa, poco più di una settimana, ma era una vera e propria tortura quando ciò accadeva. Lei che sempre viaggiava in giro per il mondo e che con il dubbio di rimanere senza nulla da indossare era capace di portare con se metà armadio anche soltanto per un paio di giorni.
" vuoi la verità?"
Carrie come sempre piegava i vestiti che lui le passava rovistando nell'armadio e a riportarli poi in maniera ordinata all'interno della valigia. Il tono di sua sorella, però, non gli parve del tutto sereno e quando si voltò per guardarla notò che anche lei si era fermata e si stava preparando a sedersi sul letto. Gli ci volle solo un secondo per capire che molto presto avrebbe invitato anche lui a fare ugualmente e battendola sul tempo prese posto accanto a lei.
" certo la verità come sempre"
" io penso che tu abbia fatto anche abbastanza"
" come?"
" l'hai invitata a uscire.. sei andato a prenderla a casa per portarla nei suoi posti preferiti, l'hai fatta ridere.. sei fantastico con la piccola"
" era il minimo e tu lo sai"
" certo si ma ora tocca a lei fare qualcosa. Tu hai fatto abbastanza ora devi fermarti"
" dovevo! Sono stato io che le avevo fatto quella promessa e lei è sempre la stessa di quando l'ho conosciuta.. anche se adesso non sembra"
" lei però non ti ha detto proprio questo giusto?"
" no.."
" bene.. allora adesso aspetta che sia lei a farsi avanti. Se è ancora la stessa ragazza fantastica che tutti adoriamo vedrai che prima o poi lo capirà e ti guarderà come sempre e tutto tornerà come prima. Ma forse adesso devi darle un pò di tempo e aspettare"
" e se non lo farà? Ne ha passate così tante.."
" Tyler.."
" Car parla non prendiamoci in giro.. non noi due"
" se non lo farà a me viene solamente da pensare che non prova più lo stesso forse e che vuole allontanarsi da tutto ciò che le ricorda il suo passato.. ma non credo sia possibile, non voi due.. proprio no"
In fondo non poteva darle torto, atterrata in California Luna non lo aveva nemmeno avvertito della sua permanenza nella sua città, aveva dovuto pensarci Dylan ad informarlo insieme a tutti gli altri. Ma per il resto? Luna sapeva che a Los Angeles avrebbe trovato lui, eppure non si era opposta, e poi quella notte aveva accettato di dormire con lui e quella dopo ancora di passeggiare al suo fianco e ne sembrava felice, contenta, quasi senza più barriere. Lei si stava sbagliando, stop.
" guarda che io non voglio assolutamente distruggere le tue speranze.. voi due insieme io ci ho sempre creduto fin dal primo giorno che vi ho visti guardarmi e sono sempre stata la prima a fartelo capire"
" lo so.. lo so è testarda"
" lei sarà anche testarda ma tu sai esprimere benissimo i tuoi sentimenti anche senza utilizzare le parole e dopo le ultime notti le avrai sicuramente fatto capire ciò che provi per lei.. e ora tocca a lei"
" ho paura che per lei non è più così semplice e non so il perchè"
" per la storia che dice di non credere nell'amore?"
" credo di si"
" Tyler scusami ma quale ragazza non crede nell'amore?"
" chi ha perso qualcosa.. chi ha vissuto qualcosa che non vuole dire.. credo. Pensi mi stia mentendo?"
" io credo di si.. credo ci sia qualcosa che non ti sta dicendo ed esiste solo una persona che potrebbe dirti la verità. Tutti deponiamo le armi a favore di ciò che vogliamo.. ne sarà capace anche lei"
" non lo so, ogni volta che la guardo e che mi guarda, ogni volta che la tocco, qualcosa le torna in mente e le impedisce di muoversi, io vorrei solo sapere per aiutarla"
" quando sarà pronta vedrai, magari ti vuole difendere"
" non deve, non me ne vado"
Raramente nella sua vita si era trovato in contrasto o in disaccordo con sua sorella maggiore fin da quando erano piccolissimi, e questa sentiva era una di quelle volte. Ciò che più lo disturbava era il fatto di non riuscire a comprendere quali fossero i reali pensieri di Carrie. Un attimo sembrava completamente contraria a quella storia, quello dopo gli dava qualche speranza ma aggiungendo sempre dei se e dei ma. Eppure non riusciva a capire. Lei la adorava da sempre.
" quando lei era in Italia e io ti parlavo di lei non sembravi così negativa"
" Tyler non sono negativa sono realista, ma almeno lo sai perchè è andata via dall'Italia così all'improvviso?"
" l'ho conosciuta io, me lo avrebbe detto perché mai non avrebbe dovuto"
" allora perchè mi chiedi consiglio scusa"
Carrie sembrava davvero indispettita dal modo in cui Tyler aveva usato di alzare la voce, e lui sembrava davvero per esplodere per lo sguardo indagatore che sentiva bruciare sulle sue spalle. Non sapeva cos'altro risponderle e si pentiva anche di aver alzato così tanto la sua voce, così tanto che si alzò dirigendosi nuovamente verso l'armadio ricominciando a passarle i vestiti. Scoprì ben presto che tutte quelle parole appena uscite dalla bocca di entrambi avevano invaso la sua mente e ora rigiravano in essa come un tornado senza dargli tregua. Non riusciva a fare ordine, a delineare tutti quei pensieri e a riportare in piedi la sua parte razionale, quella che gli avrebbe permesso di ragionare in modo lucido e incondizionato.
" forse sono stata troppo dura"
Non si voltò a guardarla, nonostante avesse percepito il cambio di tono nella voce della sorella, sembrava ora di nuovo calma, sembrava di nuovo Carrie.
" il problema è che sono un pò preoccupata per te"
" perchè"
" mi rendo conto che questa situazione ti sta facendo diventare poco lucido, poco razionale.. non è da te"
" hai paura che possa influenzare qualche altro aspetto della mia vita? Tipo il lavoro?"
" un pò si.."
" Carrie andiamo"
" Tyler no okay? Lo so.. non c'è bisogno che tu me lo dica, so quanto tu sappia separare la tua vita privata dal lavoro.. so che non ti lascerai mai influenzare e sarai in grado di pensare ad entrambe le cose in modo separato.. ma posso essere comunque preoccupata per il mio fratellino?"
" si certo, devi esserlo perchè significa che ci tieni a me e che ti preoccupi per la mia felicità"
" ecco appunto, hai colto il segnale"
" però credo anche che tutta questa situazione nasca dal fatto che era da tanto tempo che non mi ritrovavo coinvolto così in qualcosa di più grande di me, e indirettamente so che ne sei coinvolta anche tu "
" è un pò nuova l'idea di vederti innamorato in effetti, perchè lo sei vero?"
" non è per forza una cosa negativa"
" non lo stai negando non ci stai neanche provando"
" non lo posso fare"
" lei è all'altezza di tutto questo, e sai quanto le voglio bene"
Quelle parole per l'ennesima volta nell'arco di quella mattina lo colpirono a tal punto che fu impossibile fingersi ancora imbronciato, e passato l'ultimo pantalone a Carrie si voltò e le corse incontro atterrandola sul letto per abbracciarla. Era il loro modo di scherzare, il loro modo di stare bene, il loro modo di ricordarsi quanto erano semplicemente loro. Sua sorella rise, lui fece lo stesso, e sentendo quel trambusto generale presto anche Melody si unì a loro. A dirla tutta c'erano tanti motivi per essere felici, per gioire, per festeggiare. C'erano delle riunioni familiari, un matrimonio, un unione che navigava a vele spiegate. C'erano delle amicizie e dei legami, sia lavorativi che non , che gli riempivano le giornate di armonia e serenità. E, forse, per quanto potesse essere difficile e tutto in salita, c'era l'amore o una qualche forma di essa, che gli scoppiava incessantemente dentro al cuore. A valigia chiusa e doccia fatta il tempo di salutare Carrie era già arrivato. Si rese conto solamente una volta infilati gli occhiali da sole che, da quando si era svegliato non aveva gettato nemmeno il minimo sguardo al cellulare in carica sul comodino. Non lo stava dimenticando, anzi, ricordava di averlo lasciato li e di dover ancora inserire il caricabatterie nello zainetto che aveva sempre con se, ma si sorprese di averne fatto a meno per tutte quelle ore. Scorse velocemente e senza troppa attenzione le varie notifiche nella schermata di blocco e poi entrò su whatsapp dove trovò messaggi da quasi tutti i ragazzi.
Chi chiedeva come andavano le cose, chi chiedeva quando sarebbe tornato, e poi lei..
" perchè sei andato via così?"

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