Dissolversi

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Apro gli occhi infastidito dalla luce che entra
prepotente da una fessura tra le tende, guardo la sveglia sul comodino per vedere che ore sono, mi sorprendo ha constatare che sono le dieci e quaranta di domenica mattina.
Finalmente dopo tre notti insonni, passate a contare le ore ho dormito come un angioletto.
Mi ricordo di un bellissimo sogno che mi vede protagonista insieme alla mia dolce Sanem: eravamo in riva al mare su un maxi telo ed io ero comodamente sdraiato con la testa sulle sue gambe, mentre lei mi accarezzava delicatamente i capelli, regalandomi ogni tanto dei casti baci.
Non vedo l'ora che possa diventare realtà.
Mi tirò su e prendo il cellulare dal comodino per vedere se ha risposto al mio msg, ma invece devo constatare che ancora non la neanche visto .
Penso che sicuramente anche lei stara ancora dormendo e all'ora le invio il buongiorno.

[ Buongiorno dormigliona, svegliati che è una bellissima giornata. Ho voglia di sentire la tua voce. 🤗]

Dopodiché mi dirigo in bagno e mi lascio coccolare dal getto della doccia.
Ne esco dopo una ventina di minuti buoni fresco e pimpante.
Dal bagno mi dirigo nella cabina armadio per vestirmi, scelgo qualcosa di comodo,  come del resto piace a me quando sono a casa.
Guardo nuovamente il cellulare e niente di nuovo.
Visto l'ora decido di fare una colazione leggera a base di frutta.
Controllo nuovamente il telefono ma di lei non ho notizie.
Ok stanotte abbiamo fatto tardi e lei è una dormigliona pertanto decido di aspettare ancora.
Per ammazzare il tempo esco a correre, ho bisogno di non pensare altrimenti divento matto.
Senza accorgermene sono arrivato sul lungo mare, mi fermo ad un chiosco per prendermi un tè e poi mi rilasso godendomi il panorama del mare seduto su di una panchina.
Mi perdo nell'osservare una famiglia giovane con due bambini che giocano con la sabbia a pochi passi da me.
Il papà è tutto preso nel realizzare un castello con l'aiuto dei suoi bambini, in un nano secondo perdo la percezione della realtà e mi vedo nel ruolo di papà mentre gioco a calcio con il mio bambino, mentre Sanem
è sul bagnasciuga che raccoglie le conchiglie tenendo per mano una bellissima bambina dai riccioli neri.
Vengo risvegliato dal mio sogno ad occhi aperti da una pallonata che mi colpisce.

Bambino.-" Scusi, non lo fatto a posta."
C.-" Tranquillo sono cose che possono succedere."
Bambino.-" Posso riavere la mia palla, grazie."
C.-" Certo prendi."
Bambino.-" Se non hai niente da fare vuoi giocare con noi a calcio?"
C.-" Sto aspettando una telefonata ma credo che accetterò il tuo invito per ingannare il tempo."
Bambino.-" La tua fidanzata?"
C.-" No."
Bambino.-" Ma lo vorresti."
C.-" Scusa ma quanti anni hai?"
Bambino.-" Sette e mi chiamo Alper Yildirimi."
C.-" Piacere Alper io sono Can  Yilmaz."
A.-" Allora vieni a giocare o hai cambiato idea."
C.-" Andiamo."

Per la successiva ora e mezza  non penso a niente e mi divago giocando con questo gruppo di bambini e io stesso torno ad essere uno di loro.

                       *****

Nonostante questa mattina sia andata a dormire tardi mi sono svegliata abbastanza presto sono soltanto le dieci.
Rimango ancora un po' a letto ed inevitabilmente ripenso a ieri sera dalla Kizomba che abbiamo ballato, alla discussione sulla strada del parcheggio, al bacio e poi al gelo che ho provato quando in prossimità degli altri ha volutamente lasciato la mia mano, come se fosse qualcosa da nascondere.
Più ci penso e più mi salgono i nervi, basta non c'è la faccio più a rimanere sdraiata a letto, tiro via le lenzuola e mi alzo decisamente irritata.
Una volta in bagno mi lavo il viso e poi guardo la mia immagine riflessa nello specchio e mi prometto:
<< Can Yilmaz stavolta me la pagherai, ti costringerò a gridare al mondo che mi ami, te lo giuro!!!>>
Una volta che esco dal bagno mi dirigo in cucina ho voglia di crepes alla Nutella.

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