Capitolo dieci: TS 19

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Blair
Non ricordo neanche l'ultima volta che ho dormito per otto ore senza nessuna interruzione, non ho nemmeno fatto i soliti incubi che ogni notte mi fanno sobbalzare.

L'ho sempre detto che il vino è la cura a tutte le malattie, dovremmo farlo bere agli zombie...

L'unica cosa che odio è il post sbornia, le tempie che pulsano, lo stomaco in subbuglio e il timore di aprire gli occhi e rendersi conto di aver commesso un errore.

"Secondo te sono vivi?". Emetto un lamento di dolore non appena una vocina si fa spazio nella mia tranquillità.

"Penso di sì". Ed ecco un'altra voce mentre quello che penso sia un dito inizia a toccare la mia guancia.

A fatica apro gli occhi aumentando il dolore alla testa quando mi impegno a mettere a fuoco le figure delle due bambine che mi guardano dall'alto, visto che sono distesa a terra con un braccio maschile che circonda la mia vita.

Spalanco gli occhi iniziando a voltarmi verso colui che sta russando alle mie spalle, spero vivamente di non essere saltata addosso allo sceriffo in un momento d'ebbrezza... Non vorrei essere io la causa di divorzio di quei due.

Con grande, immensa direi, sorpresa mi ritrovo a guardare Daryl Dixon che dorme beatamente abbracciato a me e così un conato di vomito mi investe prepotentemente alla sola idea di essere stata con lui.

Di scatto mi sollevo dal pavimento e per miracolo arrivo in bagno lasciando andare dentro di esso tutto quello che ho mangiato la sera prima.

Le bambine corrono vicino a me spostando i capelli dal mio viso e passandomi della carta igienica quando ho rimesso tutto quello che ho mangiato.

"Sei incinta? Mamma quando aspettava Juli vomitava sempre". Ed ecco un un altro conato salire e gettarsi dentro il water, sto morendo ne sono sicura.

"Non sono... Nessun bambino in arrivo, già mi bastate voi". Borbotto riuscendo a fatica a rimettermi in piedi, mi sciacquo il viso e lavo i denti poi mi rimetto dritta e noto Dixon seduto sul pavimento della stanza.

Lo raggiungo e lo aiuto ad alzarsi. "Non abbiamo fatto nulla, vero?". Scuote la testa ed io ammetto di essere un po' invidiosa nel vedere come sta bene, puzza di vino ma sembra non avere neanche un po' di nausea.

"Meglio fare colazione, hai rigettato anche l'anima". Dichiara ricevendo subito l'appoggio delle bambine.

"Voi iniziate ad andare". Appena vanno via decido di farmi una doccia e poi indosso dei pantaloni sportivi cachi e una canotta bianca, lego i capelli in una coda ed esco dalla stanza.

Mi reco in mensa trovando già Glenn seduto al tavolo che non è ridotto meglio di me, l'abbiamo fatto ubriacare per la prima volta e adesso tutti si occupano di lui dandogli delle pillole e preparando uova.

Sorrido prendendo due pasticche e poi mi abbasso verso la sua guancia per scoccargli un bacio. "Se ti può consolare anch'io sto male". Gli sussurro facendogli piegare le labbra all'insù.

T-Dog arriva tenendo in mano una padella piena di uova e pancetta, mi ordina di sedermi e riversa il contenuto in un piatto dicendomi di mangiare anche le briciole.

"Le mie uova sono miracolose per il post sbornia". Si vanta ed io desidero solo gettarmi sul letto e poltrire per almeno un mese.

Sapevo che mi sarei pentita di essermi scolata una bottiglia di vino, per fortuna le scorte le abbiamo finite tutte ieri sera.

Passo le mani sul viso e poi guardo Dixon comodamente seduto a capotavola, indossa una camicia di flanella a maniche corte, i capelli chiari sono come sempre scompigliati e i suoi occhi sono puntati sul piatto.

Il nuovo mondo / The walking deadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora