Capitolo ventisei: attacchi

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Blair
Una settimana fa abbiamo trovato una casa. Non mi sarei mai immaginata di identificare una prigione in questo modo ma tutto cambia. Hershel si è ripreso, nonostante la sofferenza di alcuni giorni, per fortuna abbiamo trovato delle stampelle nella zona infermeria e il nostro prossimo obbiettivo sarà trovare una protesi con cui muoversi senza problemi.

Alla fine dei cinque detenuti trovati ne sono rimasti solo due perché uno è stato morso, e gli altri uccisi da Rick visto che volevano eliminarci. Avevo avvertito lo sceriffo che il capellone era pericoloso quindi non sono riuscita a trattenere un sorrisetto vittorioso non appena mi hanno informato che Rick l'ha ucciso colpendo la testa con un machete. Praticamente l'ha aperto come un melone.

"Perché ridi?". Domanda Carl, seduto al mio fianco. Scuoto le spalle sostenendo che il bel tempo mi mette sempre allegria, non posso certo dirgli che sto godendo per la morte di un uomo.

Alla fine, unendo le nostre forze, siamo riusciti a liberare molti blocchi della prigione e adesso Rick e gli altri stanno accatastando i cadaveri per dargli fuoco, mentre io mi ritrovo con il piccolo Grimes. Lori e Maggie camminano tranquillamente davanti a noi, chiacchierando del più e del meno.

Le sorelle Ball parlottano con Hershel di medicina, sono assetate di conoscenza consapevoli che in questo mondo bisogna possedere più capacità possibili.

"Jenny, vuole diventare medico". Lancio un'occhiata a Carl che osserva la più grande e cocciuta delle Ball.

"Ti piace?". Domando con un sorrisetto sul viso mentre le sue guance si colorano di rosso.

Sono contenta che conservino ancora la leggerezza della loro età. Hanno già perso abbastanza. "È molto bella e poi sa difendersi così bene". Gongolo solo come una madre potrebbe fare davanti all'evidenza di aver fatto un buon lavoro. Ammetto che sto formando alla perfezione due piccole killer, soprattutto Jenny è inarrestabile.

Mi guardo attorno, osservo i sorrisi sui volti di tutti noi. Già da settimane abbiamo trovato un po' di tranquillità, anche Lori e Rick si comportano più civilmente nei confronti l'uno dall'altra. "Ma cosa hanno?". Domanda Carl guardando dubbioso il gruppetto che agita le braccia. "Zombie!". Urla Rick facendomi girare alle nostre spalle.

Dannazione!

"Via!". Prendo Carl e sparo ad un vagante troppo vicino a Lori. "Dobbiamo correre. Forza". Lancio un'occhiata alle bambine trovandole al sicuro, chiuse con Hershel e Beth. Spero solo che la recinzione resista.

"Andiamo, Blair". Corro all'interno dei blocchi che abbiamo ripulito. Insieme a me ci sono Carl, Lori e Maggie. "Qua dovremmo essere al sicuro". Ma ecco, come per magia, avvertiamo dei passi strascicati e i versi degli zombie farsi più vicini.

È impossibile! Sono quelli rinchiusi negli altri blocchi!

Iniziamo a correre ed eliminiamo qualsiasi vagante che ci impedisce la strada, purtroppo abbiamo solo le nostre pistole e niente caricatore quindi dovremmo trovare al più presto una stanza dove nasconderci. "Non riesco. Le acque". Mormora Lori fermandosi un'attimo e appoggiando la mano sulla sua pancia gonfia. "Ti prego, dimmi che non stai per partorire proprio adesso". Urlo sparando agli zombie che si fanno sempre più vicini. "Entrate qui". Ordina Maggie aprendo una porta, aiuto la partoriente a camminare e insieme agli altri entriamo nella zona caldaia.

Aiuto Lori ha distendersi a terra e le levo i pantaloni. Carl prende la mano di sua madre stringendola forte. "Lui è nato con il cesario. Dovete seguire la vecchia cicatrice". Mormora con voce strappata dal dolore. "Mio padre ha preparato Carol. Io non so niente".

"Lo farò io". Esordisco estraendo il coltellino dalla custodia. "Ho fatto nascere un bel bambino in prigione, durante una ribellione". Tra le sbarre mi sono appassionata di medicina e le altre detenute mi davano modo di fare pratica, visto le continue pugnalate che dedicavano l'una all'altra.

"È sopravvissuta?". Domanda Carl cercando di non scoppiare a piangere, è spaventato ma resiste per sua madre. "Lei sì". Sussurro guardando Lori negli occhi che annuisce consapevole del mio messaggio sottinteso. Sappiamo entrambe che non appena taglierò lei sverrà dallo shock per poi morire dissanguata, non abbiamo gli strumenti adatti per salvarla. La priorità adesso è il bambino.

Mi sollevo e mi allontano con Maggie così da darle l'opportunità di salutare il figlio. È una scena estremamente straziante, dovrebbe esserci Rick qui, per assistere alla nascita, dire addio alla moglie e abbracciare Carl ma chissà dove si trova adesso e se è ancora vivo. "Va bene, sono pronta". Mi inginocchio all'altezza del suo addome e poggio la mano vicino alla cicatrice del cesario. "Promettimi che starai attenta alla mia famiglia". Sussurra ed io non capisco perché tutti contino su di me per badare alle persone che amano. Anche in questo caso vorrei dire di no ma mi ritrovo ad annuire. "Come se fosse la mia". Prometto facendola sorridere tra il pianto.

Inizio ad incidere stando attenta a non mettere troppa pressione o potrei fare del male al bambino. Lori inizia a ad urlare e muoversi ma per fortuna ci pensano Carl e Maggie a immobilizzarla. Con estrema cautela riesco ad arrivare fino alla placenta ed estraggo il nascituro o sarebbe meglio dire, nascitura. La donna ormai non dà più segni di vita mentre la bambina inizia a piangere. "Dobbiamo tagliare il cordone". Mormoro passando la nuova arrivata a Maggie che usa la sua giacchetta per coprirla.

"Voi iniziate ad andare, io devo fare un'ultima cosa". Esordisce Carl asciugando le lacrime che solcano il suo viso. So cosa vuole a fare e mi ritrovo ad annuire facendo zittire Maggie che prova a dire il contrario. "Spetta a lui, ha ragione". Trascino la ragazza fuori dalla stanza, prima mi accerto che il campo è libero, e nel corridoio avvertiamo il rimbombo di uno sparo.

Maggie piange allora prendo la bambina tra le mie braccia così da dare alla ragazza il tempo di assimilare meglio ciò che è accaduto. Una bambina che nasce e la madre che viene uccisa dal fratellino.

Carl, esce dalla stanza caldaia e in silenzio inizia a percorrere il corridoio, senza accertarsi se noi lo stiamo seguendo. Continuo per la sua strada eliminando qualche vagante intento ancora a gironzolare.

Arriviamo di nuovo nel cortile e fortunatamente troviamo gli altri vivi e vegeti, la bambina ricomincia a piangere attirando lo sguardo di tutti su di noi. Rick spalanca gli occhi e fissa sconvolto il fagottino che tengo tra le braccia e che tento di calmare. Ma ovviamente sono una vera schiappa. "Dov'è Lori?". Domanda con le lacrime che iniziano già a scendere. "Mi dispiace". Sussurro evitando con cura il momento in cui si abbassa verso il figlio piangendo. Come potremmo dirgli che è stato proprio quest'ultimo a evitare che si trasformasse in zombie?

Salve, ecco un nuovo capitolo!
La prigione è stata attaccata, Lori è morta e spacca culi è nata.
Cosa ne pensavate del personaggio di Lori? Vi piaceva o, come me, avete festeggiato per la sua dipartita?
Io comunque ho amato la scena della nascita di Judith e Carl che si ritrova costretto a uccidere sua madre, momento davvero toccante.
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo con commenti e stelline 😘😘😘

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