Capitolo sedici: la rosa Cherokee

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Daryl
Non ho mai creduto alla magia, streghe e stregoni, anzi, penso che sia tutto un grande circo montato per rubare soldi alle persone senza cervello ma dannazione adesso penso proprio di essere caduto vittima di un sortilegio o qualche cazzata simile.

Blair.

Il suo nome rimbomba nella mia mente, non conosco la sua età ne tantomeno il suo cognome però sono a conoscenza di qualcosa di più intimo che nemmeno il coreano sa.

La ragazza non ha avuto di certo una vita facile, finita in prigione a soli diciotto anni, pugnalata, picchiata e chissà cos'altro ma nonostante tutto i suoi occhi hanno la forza di brillare ancora.

Credo proprio che lei neanche si renda conto dell'espressione sognante che prende spazio sul suo viso rotondo ogni volta che osserva un uccellino, il tramonto , le stelle oppure il dolce sorriso che solca le sue labbra quando i suoi occhi nocciola incontrano quelli azzurri delle sorelle Ball.

Ah! Basta Daryl!

Se Merle fosse qui mi urlerebbe che sono una femminuccia senza dignità e poi mi prenderebbe a pugni così da darmi una svegliata ma purtroppo lui non c'è e questo anche per colpa dell'ex detenuta.

Stringo le labbra in una linea sottile e scuoto la testa sperando di fare uscire la ragazza dalla mia mente, anche da bambino facevo così e puntualmente ricevevo uno scappellotto da parte di mio fratello.

"So cosa sta succedendo nella tua testa... Smetti di pensare!".

Esclamava sempre questa frase e fortunatamente io non gli ho mai dato retta perché, ad essere sincero, a lui non ha mai giovato non mettere in movimento quel cazzo di criceto nella sua testa.

Lascio andare un sospiro non appena finisco di controllare anche l'ultima casa nei dintorni della fattoria di Hershel, questa mattina ho detto allo sceriffo che andavo a cercare da solo la bambina e lui ha accettato poi, però, mi sono ritrovato magicamente davanti la tenda di Blair fino a quando lei non è arrivata.

Maledizione, penso che non potrò dimenticare quel sorrisetto da adolescente nel pieno degli ormoni mentre lanciava occhiate allo sceriffo... L'idiota neanche si rende conto che la ragazza ha una grande cotta per lui, pensa soltanto alla moglie traditrice.

Le mie labbra si piegano in un sorriso mentre ripenso a quanto sia stato divertente stuzzicare Blair e guardare quelle guance prendere sempre più colore, vorrei evitare di riportare alla mia mente il momento in cui ho serrato il suo polso per poi attirare il corpo della ragazza verso di me ma puntualmente quell'istante si ripresenta davanti ai miei occhi.

Sbuffo e ritorno al presente, ormai sono sei ore che gironzolo per i boschi senza nessun risultato, spero di trovare Sophia illesa così da riportarla da sua madre.

Gli occhi di quella bambina hanno visto già troppa violenza, il suo cuore ha sofferto troppo e adesso si ritrova dispersa nel bosco senza nessuna persona che possa aiutarla.

Esco dalla casa e davanti ad essa noto un giardino molto curato ma ciò che attira la mia attenzione è, principalmente, una rosa dai petali bianchi che raccolgo per portarla a Carol.

Sorridendo ritorno alla fattoria e nel frattempo rigiro il fiore tra le mie mani immaginando già il viso deluso e sofferente della donna quando mi vedrà arrivare senza sua figlia al mio fianco.

Carol ha subito violenze da parte del marito per chissà quanto tempo e non appena Ed è morto, tra le fauci di uno zombie, lei aveva creduto di poter finalmente andare avanti con tranquillità e invece tutto è successo all'improvviso e lei ha perso anche l'unica fonte che le permetteva di sopravvivere.

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