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《Sono a casa.》urlo dall'ingresso, per poi appoggiare le chiavi di casa sul mobile.

Cammino lungo il corridoio e noto mia madre a braccia conserte sull'uscio della cucina.
《Corrono veloci le notizie, a quanto pare.》ridacchio, per poi sfilarmi lo zaino dalle spalle e trascinarmi su per le scale.
《Vieni subito qui, Brooklyn!》dice mia madre, sbattendo un piede a terra.

Il ruolo di "madre rimproveratrice" non le si addice.
Come se le importasse davvero qualcosa.

《Dimmi, sento anche da qui.》
Lei rimane stupita e lascia cadere le braccia lungo i fianchi.
《Mi devi delle spiegazioni. Un'altra punizione? Davvero, Brooke?》sentenzia.
《Smettila di fingere che ti importi davvero...》borbotto, guardando da un'altra parte.
I suoi occhi si rabbuiano.

Lei ci sta provando. Sta provando a cambiare.
Ma io glielo impedisco, sempre.

《È colpa di Flinn, mamma. Quella storia di sabato, sai...》
《E non è la fine del mondo. Non è la prima volta che prendo una punizione. Starò fuori qualche pomeriggio, almeno non mi avrai tra i piedi.》finisco il mio monologo e raggiungo la mia camera, per poi chiudermi e infilare qualcosa di più comodo.
Scendo nuovamente in cucina e mangio il piatto di pasta, ormai freddo, che era servito sul tavolo mentre la mamma, con le mani congiunte, riflette.
Una volta fatto metto il piatto nel lavandino e lo lavo, per poi tornare in camera mia.

Il mio piccolo mondo, il mio posto sicuro.

La luce entra dalle finestre e illumina i mobili che arredano la mia piccola camera.
Sono per lo più tendenti al grigio, con le pareti nere.
Entrando, si trova alla propria destra l'armadio, che ha incluso lo specchio.
Alla mia sinistra, invece, ho una scrivania e una sedia con sopra il minimo indispensabile: borsa dei trucchi, computer, caricatore, uno stereo e uno specchio.
Sopra alla scrivania c'è una piccola libreria dove ho messo i libri di scuola e alcuni dei miei libri preferiti, il resto dello spazio è occupato da cd.

Appena si entra, ci si trova di fronte la finestra che porta ad un piccolo balcone. Il letto - l'unico mobile bianco - si trova invece sulla parete destra ed è come al solito in disordine e pieno di vestiti.
Sull'ultima parete rimasta, c'è un lungo comò che contiene altri vestiti e scarpe. Sopra, invece, c'è un portagioie, delle cornici con delle foto e un piccolo led a forma di fulmine.

Dato che devo sistemare le cose sul mio letto, prendo uno dei miei album preferiti - quello degli Imagine Dragons - e lo metto nel piccolo stereo.
La musica inizia e la prima canzone è Dangerous Night.
Raccolgo i capelli in una coda e comincio a sistemare le cose sul letto.
《We burn and we played, we try to forget
But the memories left are still haunting
The walls that we built from bottles and pills
We swallow until we're not talking.》canticchio mentre butto a terra tutti i vestiti.

Come prima cosa, infatti, tiro su le lenzuola del letto e lo rendo presentabile.
Poi, raccolgo tutti i vestiti e li divido tra quelli che devo lavare e quelli da piegare.

《What a dangerous night to fall in love
Don't know why we still hide what we've become
Do you wanna cross the line?
We're runnin' out of time
A dangerous night to fall in love.》e la mia voce riempe la stanza quando arriva il ritornello.
Questa canzone tira fuori il meglio di me.

Una volta fatto, butto tutti i vestiti sporchi nella cesta e comincio così a piegare quelli rimasti.

《I, I am a man on fire
You, a violent desire
A dangerous night to fall in love
A dangerous night to fall in love
Do you wanna cross the line?
We're runnin' out of time
A dangerous night to fall in love
A dangerous night to fall in love
A dangerous night to fall in love》la canzone finisce ed io chiudo l'armadio, fiera del mio lavoro.

Prisoner - animedifferentiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora