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Il cuore mi scoppia nel petto, e dimentico cosa mi ero ripromessa solo questa mattina, dimentico la mia regola, e mi chiedo... mi chiedo perché sono così maledettamente vicina a lui.

Mi chiedo cosa passi nella mia testa.
Perché non mi sono già tirata indietro?

Dimentico ciò che ho visto, dimentico le parole di Abby, dimentico come mi sono ripromessa di concentrarmi solo sul canto.

Perché lo sto facendo?
E se fosse solo una stupida scusa per prendere il posto di Abby?
Come per dimostrare a me stessa che io sono abbastanza, che posso essere anche io al suo livello.

Lo sto facendo per lei? Per me? Per soddisfare quel vuoto che sento nel petto?

Le mani tremano mentre sento le ciglia di Aron solleticarmi le guance.
È così vicino, così maledettamente vicino...

《Wheeler! Wheeler!》qualcuno bussa insistentemente alla porta e Aron si allontana da me con un'espressione confusa sul volto.

Si alza, non distogliendomi gli occhi di dosso, e poi va ad aprire la porta.
Vedo un signore sulla soglia, particolarmente arrabbiato, con ancora la mano stretta in un pugno a mezz'aria e la fronte corrugata.

《La macchina, Aron.》dice il signore, puntando il dito verso la sua macchina.
《Ha ragione Roger, la... la sposto subito.》dice, grattandosi nervosamente la nuca.
Prende le chiavi della macchina e lo vedo lanciarmi un'occhiata prima di uscire.

Rimango impassibile sul divano, con la bocca asciutta e il cuore all'impazzata.
Quando sento la porta chiudersi, torno a respirare regolarmente: neanche mi ero accorta di aver smesso.
Sento ancora il fiato dello sconosciuto sul mento, il suo odore dentro alle narici, le sue pupille tremare sulle mie labbra.
Sento ancora l'eco delle sue parole rimbombare nella mia mente.

Cosa... cosa sarebbe successo se quel signore non avesse bussato alla porta?

Stavo per mandare all'aria quasi un mese di lavoro, un mese di sacrifici, di impegno per... per un bacio.
Aron stava per baciarmi.
E come avrei reagito, io, non appena avrebbe posato le sue labbra sulle mie?
Come mi sarei sentita dopo averlo visto ridere con Abby?
Come mi sarei sentita dopo aver baciato il ragazzo di un'altra?

Il problema più grande è che io, anche se per solo un secondo, ho avuto lo stesso desiderio di appoggiare le labbra sulle sue.

Aron rientra in casa e appoggia le chiavi sul mobile.
《Avevo parcheggiato davanti al suo cancello. Non riusciva ad uscire.》dice.
Mi guarda negli occhi e comincia ad avvicinarsi.
《Brooke, perdonami. Io...》allunga una mano verso di me, ma io mi alzo dal divano e faccio un passo indietro.
Faccio un passo indietro e sento un lembo del mio cuore tirare.
《È tutto okay. Forse... è meglio mantenere le distanze.》rispondo, cercando di nascondere tutto il mio imbarazzo.

Li sento ancora, li sento ancora i suoi occhi nei miei.
Sento ancora quelle iridi scrutarmi, aprirmi lentamente, guardare attraverso il proprio riflesso.
Sento i suoi occhi sfiorarmi l'anima, sfiorarmi parti che neanche pensavo di avere, sfiorarmi anche i pensieri più cupi accantonati in un angolo buio del mio cuore.

《Stai... arrossendo?》mi dice, lasciandosi scappare una risatina.
《Sto arrossendo?》mi porto le mani sul viso.
《Stai arrossendo.》ridacchia.
Faccio un sospiro e cerco di nascondere il volto tra i capelli.
《È solo... il caldo. E il fatto che mi hai colta di sorpresa, tutto qui.》farfuglio.
《Scusa.》mi dice.
《Scuse accettate.》rispondo velocemente.
《Bene.》
《Bene.》
《Torniamo a provare?》propone.
《Credo che sia l'idea migliore.》

-

Torno a casa e sbuffo sonoramente, chiudendomi la porta alle spalle.
Ciò che stava per accadere oggi non dovrà mai più ripetersi.

Prisoner - animedifferentiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora