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Dare una seconda possibilità.
Cosa vuol dire dare una seconda possibilità? E perché la diamo?

Dare una seconda possibilità significa lasciare che una persona riprovi in ciò in cui ha errato. Vuol dire darle l'opportunità di ritentare, darle l'opportunità di rimediare a ciò che ha fatto o di fare meglio la cosa che ha sbagliato la prima volta.

In questo caso Aron non deve rifare l'errore che ha già commesso, ovvero quello di mettersi in affari con Noah - se così lo vogliamo chiamare.
In questo caso devo parlargli, riferirgli che ho visto tutto e spiegargli la mia delusione. E solo in quel momento, lui potrà fregarsene o chiedermi di dargli la sua seconda possibilità, ovvero quella di spiegarmi cosa stava accadendo e scusarsi per essersi fidato di Noah, la mia nemesi.

Non ho mai pensato di dargli una seconda possibilità.

Non tanto per il fatto che non volessi dargliela, ma perché mi sono impegnata così tanto a non pensare a lui che non avevo nemmeno pensato all'idea di una soluzione. Non avevo neanche pensato all'opzione 'possibilità', perché per me è finito tutto nel momento in cui è rientrato a casa.

Si merita una seconda possibilità lui, che mi ha aiutata con la mia voce, che mi ha incoraggiata a migliorare?
Lui, il ragazzo che mi fa battere il cuore, il ragazzo che mi ha salvato dalle grinfie dello stesso Noah?
Lui, che il cuore me l'ha spezzato, lo ha preso e lo ha fatto suo?
Lui, i quali occhi mi tengono prigioniera di uno strano incantesimo?

Devo dare la seconda possibilità al ragazzo che ho incontrato dietro alle sbarre?

D'altronde lui non ha rispettato la seconda possibilità che gli ha dato la legge, quella di essere libero, perché l'ha infranta nel momento in cui ha conosciuto Noah Flinn.
Quindi come potrei io fidarmi e dargli una seconda chance, se le possibilità che mi tradisca di nuovo sono molto più alte di quelle che non lo faccia?

"Devo pensarci." dico schietta, portandomi le gambe al petto.
I capelli scivolano davanti alle spalle e mi coprono il viso.
La mamma continua a sorseggiare il suo tè in silenzio, lasciandomi sola con questa decisione che ha insinuato nella mia testa.

Decido di alzarmi e salgo in camera, chiudendomi la porta alle spalle.
Afferro il telefono e metto un pò di musica, cogliendo l'occasione per dare un'occhiata ai messaggi ricevuti.
La maggior parte sono di Amber e Theo, che preoccupati mi avevano vista svenire tra i corridoi.
Uno è di Laila, che mi chiede come sto.

Un altro è di Josh.

Wed, 6:30pm
"Ciao, Reed. Spero vivamente che tu stia meglio, mi sei praticamente svenuta tra le braccia. Sono stato con te fino a che ho potuto, ovvero fino a quando ti hanno caricata sul lettino e ti hanno messo dentro l'ambulanza. Non mi hanno permesso di entrare, c'era già tua madre, ma è come se fossi stato lì sopra tutto il tempo. Non c'ero fisicamente, ma con la testa. Sono passato a trovarti appena ho potuto, ma gli infermieri mi hanno informato che stavi dormendo e che era meglio non svegliarti. Così sono rimasto un po' con te e poi me ne sono andato. Rispondi non appena puoi, Brooke, sono ancora impaziente di uscire nuovamente con te." dice il messaggio.

Un sorriso si forma sulle mie labbra e arrossisco per le parole di Josh, che si è rivelato una persona con un cuore davvero grande.
Gli scrivo un breve messaggio e spengo il telefono, guardando il soffitto.
Faccio un lungo sospiro e socchiudo gli occhi, lasciando che la musica entri nelle mie orecchie e riesca a riempire il mio cuore.

Lascio che la sua magia, una magia positiva, la medicina più potente, il mio rimedio più importante, la mia unica via di fuga, l'ultimo appiglio che mi è rimasto di te, entri nel mio corpo e riempa la stanza.
I miei muscoli si rilassano e l'espressione sul mio viso anche.

Prisoner - animedifferentiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora