Secondo Jace ci vogliono almeno quattro ore prima di poter rivedere la luce del sole. Così, per ingannare il tempo e per allontanarci dalle realtà, comincia a parlarmi dei suoi bisnonni e della montagna, il modo in cui si erano conosciuti e quello in cui avevano finito di sposarsi.
La storia è questa: negli anni Cinquanta del ventesimo secolo, suo bisnonno era il migliore amico del fratello della sua bisnonna. Si erano conosciuti da ragazzi, in campeggio, dove li portava il prete in paese.
D’estate passavano un mese intero sulle Dolomiti. Dormivano in tenda, giocavano nei boschi, imparavano ad andare in montagna e cavarsela da soli, ed era quella vita ad averli resi così tanto amici. Dopo il congedo militare, suo bisnonno e Luca inaugurarono la loro prima stagione invernale. Si fecero prestare da qualcuno sci e pelle di foca. Cominciarono a battere posti che conoscevano meglio, solo che ora non potevo più dormire sotto le stelle, dovevano pagarsi i rifugi.
D’un tratto, mentre Jace risale il corso dei suoi ricordi, noto che il suo tono comincia a mutare, diventando triste. Gli chiedo se va tutto bene e lui mi risponde con un cenno del capo, proseguendo la storia. Luca, il fratello di sua bisnonna, era un po’ più avanti rispetto a suo bisnonno, si era tolto uno sci per sistemare l’attacco quando sentì il terreno cedergli sotto i piedi. Sentì un fruscio, simile a quello di un’onda che si ritira sulla sabbia. Luca scivolò giù di un metro, riuscì a spostarsi di lato e a tenersi su una roccia, vide il suo sci spaiato che continuava la discesa. Così come suo bisnonno, che si trovava su un punto del pendio più liscio e ripido. Lo vide perdere l’equilibrio e scivolare sulla pancia guardando in su, con le mani che cercavano un appiglio che non c’era. Poi il banco di neve prese volume e velocità sommergendo suo bisnonno senza davvero travolgerlo; gli salì sopra e continuò la sua discesa. Trecento metri più in basso il pendio spianava e là sotto la slavina si assestò.
L’unica speranza, quella che rare volte accade, era che suo bisnonno si fosse formato una bolla d’aria e riuscisse a respirare. Ma così non fu. Luca a metà pomeriggio raggiunse il rifugio e chiamò i soccorsi. Arrivarono con il buio e trovarono suo bisnonno la mattina dopo, morto sotto un metro di slavina, asfissiato dalla neve.
«Sai qual è la cosa che mi dà fastidio di tutta questa storia?», mi chiede dopo aver concluso il racconto. Non rispondo, aspettando che sia lui a spiegarmelo.
«Il fatto che il passato è come se non sia mai esistito. Le conoscenze che abbiamo riguardo ai nostri avi sono custodite soltanto tra le pagine dei libri, senza che qualcuno possa raccontarcele perché se le ricorda. Per esempio, io ho potuto raccontarti questa storia perché Luca, dopo l’incidente, ha voluto scrivere un romanzo autobiografico dove per buona parte ha parlato del suo rapporto con mio bisnonno. Eppure, tutto quello che non è riportato sulla carta è come se non sia mai esistito. Pensiamo alla popolazione più anziana del nostro Dipartimento: come mai non si ricordano nulla dei loro genitori, della loro lingua d’origine e della loro vita prima che la realtà si riducesse a questo piccolo spazio di mondo? Per esempio, mio nonno, che è venuto a mancare quando ero ancora un bambino, non aveva la minima idea di com’era sua madre, non essendoci alcune fonti al riguardo, o del perché non si ricordasse nulla della sua vita in Italia o, ancora, del perché abbia cambiato il suo nome e cognome traducendoli dall’italiano all’inglese. Non credo che avesse motivo di andare in Prefettura per avanzare una richiesta del genere. Insomma, quello che voglio dire è che sembra che la vita delle persone di due generazioni fa sia d’improvviso riniziata, come se qualcuno avesse schioccato le dita e avesse azzerato tutto, lasciando soltanto alcuni libri come residui».
Non era l’unico ad avere pensieri del genere. Fin da piccolo avevo cercato di ricomporre il puzzle della storia della mia famiglia, senza ottenere alcun risultato.
STAI LEGGENDO
Blind - Libro 1 [#Wattys2020]
Science FictionTrama: in un futuro post apocalittico ambientato in una società distopica, ogni anno vengono prelevati, tramite una cerimonia d'estrazione, alcuni ragazzi delle zone periferiche per essere scortati nella Capitale, luogo dove verranno a contatto con...