capitolo 8

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-Jungkook chi è questo ragazzo?- l'uomo entrato poco prima ora è intento a fissare il corpo scoperto di Taehyung.

-dice di essere il suo fidanzato, mai sentito nulla di più assurdo-dice la madre fissando con aria di rimprovero il figlio mortificato.

Il padre sentito ciò si volta anch'egli verso Jungkook- è la verità?- domanda sconvolto.

Jungkook non sa cosa fare, dire di no e perdere il suo amato Taehyung o rispondere sinceramente sapendo di venir ripudiato dai suoi.

L'agitazione si fa sentire, lo sente lo sguardo di Taehyung, speranzoso, in cerca di conferma e Jungkook lo capisce: quello è lo scoglio.

Lo scoglio che per troppo tempo ha raggirato, nascondendone quasi l'esistenza.

Alza la testa guardando negli occhi la madre e sputa- sì è così, vi presento Kim Taehyung, il mio ragazzo. E detto ciò si volta verso il giovane che sembra come esplodere di gioia.

Ed è così, perché non ha mai creduto che quel momento potesse arrivare, essere finalmente una coppia, davanti a tutti.

La madre con un balzo afferra il braccio di Taehyung cercando di trascinarlo fuori dalla stanza- allontanati da mio figlio, demonio.

Ma non fa molta strada, infatti il giovane con uno strattone si libera facendola destabilizzare- non sono un demonio, in questo momento mi sembra lei il demonio, o forse sbaglio?. -Aggiunge guardandola con aria di sfida ed inclinando la testa.

La donna infuriata dalla presenza del ragazzo ed evidentemente irritata dal suo comportamento quasi ringhia dalla frustrazione.

-come osi infiltrarti in casa mia, contagiare mio figlio con la tua malattia abominevole e trattare me e mio marito come inferiori? Come osi?- dice la donna tremando dalla rabbia.

-perché siete voi i mostri. Come osate trattare in questo modo il ragazzo che amo? Come osate dargli del mostro? Come osate toccarlo? Non ne avete il diritto, ne con lui ne con me, mamma.- quasi urla Jungkook lasciata da parte la timidezza.

- ho-ho diciotto anni, i- io ho deciso...- cerca con lo sguardo Taehyung, che lo osserva dolcemente volendo spronare a continuare- ho deciso di andarmene- alza gli occhi incontrando quelli iniettati di disprezzo del padre- di andarmene da qui, e trasferirmi da Taehyung.

E il silenzio riempie la stanza.

-tu, lurido ingrato, non farai un bel niente- sussurra a denti stretti la madre avvicinandosi a Jungkook- e lui, scomparirà dalla tua vita. Ora. prova solo ad avere un contatto con questo ..abominio...e io ti distruggo, non andrai da lui, resterai qui come è sempre stato.

-e' questo mamma il problema, tu non puoi più farci nulla, ho 18 anni, me ne vado.

Detto ciò si vota verso Taehyung, che lo osserva con sguardo fiero e dice- preparo le valigie.

Velocemente afferra un borsone e svuota quante più cose, con le urla della madre che lo sovrastano e lei sue braccia che tentano di fermarlo.

Riempie uno, due, tre borsoni, poi corre in bagno e svuota tutto: mobiletto, cassetti, i ripiani della doccia.

Corre in camera e spalanca la cassaforte facendo scivolare il massiccio contenuto in un altro borsone, molto più capiente: non lascia neanche un centesimo.

Taehyung si infila una felpa ed un paio di pantaloni a caso, poi afferra tre delle sette borse e si fionda per le scale.

Non fa caso alle urla del padre di jungkook che lo intimano di fermarsi subito, ne ai presunti invitati che cercano di sbarragli la strada.

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