capitolo 24

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Avete presente quando il cuore si spezza?
I

cocci cadono a terra in pezzi grossolani, restano lì per del tempo, decine di persone li scavalcano ignorandoli, una però li raccoglierá e cercherà di ricomporli.
Il cuore di Jungkook è fatto di sabbia.
È stato spezzato così tante volte da essere inutilizzabile, irreparabile.
Yoongi questo non lo sa, per questo corre nuovamente verso il minore un’altra volta.
Ma la sabbia non si può ricomporre, si calpesta, si spazza via.
-Jungkook!- quel nome viene gridato quasi sottovoce mentre il battito del minore accelera scomposto.
Sa che sarebbe potuto accadere, ma non ha ancora elaborato un piano per scappare anche da questa situazione.
Continua a camminare, ma Yoongi inizia a correre dietro di lui.
-avevi detto di tenere a me...- bofonchia avvicinandosi al corpo stretto del più piccolo.
Jungkook si blocca di scatto diventando un blocco di marmo.
Respira coinciso cercando di non far trasparire la sua tristezza, anche se già evidente nella sua postura.
Inspira a fondo.
Si volta, prima il piede destro, la spalla, il busto, la testa ed infine gli occhi.
-io ti amo Yoongi.- schiude le labbra lasciando ricadere un fiore.
Il professore fissa le sue pietre nere in quelle più chiare del giovane.
-Anche se tu hai deciso di volermi inseguire io ho scelto di andarmene, il mio era un conto alla rovescia destinato a finire.- continua non incrociando lo sguardo del più grande.
-non hai bisogno di andartene- sussurra Yoongi mentre una lacrima solca la sua guancia fin troppo candida.
Jungkook compie un passo avvicinandosi di più a colui a cui ha donato la sua intera essenza.
-io non me ne sto andando- ma il professore non crede alle sue parole.
Stringe le labbra cercando di contenere il suo pianto -Non puoi davvero farlo Jungkook, dopo tutto quello che abbiamo passato, dopo tutto- Jungkook non ha bisogno delle sue pretese ora, appoggia le sue labbra a quelle del maggiore in un soffio allontanandosi subito dopo.
-no, non andare- lo prega Yoongi distrutto .
Jungkook sorride triste voltandosi verso l’edificio di fronte a cui hanno conversato fino a quel momento.
Il maggiore cerca di seguirlo, il corpo squassato dai singhiozzi, i piedi che si trascinano.
Il moro cammina dritto avanti a se, il biglietto nella sua mano,entra nella stazione confondendosi nella folla.
Il professore rimane impietrito,la fine sta per arrivare. Sapeva che prima poi sarebbe dovuto accadere, ma ancora non riusciva a rendersene conto.
Jungkook respira a fondo, è pronto per il suo viaggio, tante volte lo aveva immaginato, ma poi è stato lo stesso Taehyung a consigliargliene uno stupendo: un viaggio in treno.
Cammina lentamente, ha ancora del tempo, nessuno può mettergli fretta.
Scorre nelle registrazioni del suo cellulare cliccando sull’ultima.
-Jungkook cantami una canzone- esordisce Yoongi sereno, il sottofondo dell’acqua di un fiume che scorre.
-che canzone vorresti?- domanda il moro muovendosi.
Un attimo di silenzio traspare, la registrazione viene coperta da un annuncio di una treno in arrivo.
-una canzone che mi vorresti dedicare-
Jungkook si muove di nuovo.
-potrei scriverne una sè vuoi-propone leggermente imbarazzato.
Yoongi ridacchia- e come la chiameresti?-
Di nuovo del silenzio, lo sferragliare del motore in avvicinamento.
-still with you- risponde, il silenzio si fa re .
-sempre con me?- domanda il professore sottovoce.
-sempre.- sussurra Jungkook.
Il suo viaggio inizia.
La carrozza arriva in stazione e lui la prende, ma non per partire, per andare oltre.
-mi dispiace - quasi un soffio dalle sue labbra che si fonde a quello del passo che compie verso i binari.
La terra viene a mancargli sotto i piedi e in un attimo é finita, quello che poco tempo dopo viene raccontato sui giornali come “ tragico incidente”, lo ha strappato dalla sua vita per portarlo in un altra.
Yoongi é restato sempre lì, fermo sui gradini ad aspettare la notizia, perché lui losapeva, lo aveva sempre saputo, Jungkook era solo di passaggio.

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