capitolo 12

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-KIM TAEHYUNG, SI FERMI IMMEDIATAMENTE!- urla uno dei professori, quello di matematica, avvicinandosi al ragazzo intento a scaricare ripetutamente i suoi colpi sul viso del docente tanto odiato.

Ma il corvino non smette, si accanisce su di lui senza alcuna pietà, Yoongi è massacrato, il volto completamente insanguinato,, sputa sangue convulsamente, incapace di difendersi in alcun modo.

Jungkook corso verso la mischia non sa cosa fare : se difendesse il professore sembrerebbe un tradimento, dopo ci che aveva appena fatto, ma se non avesse fatto nulla, i professori lo considererebbero quasi un colpevole.

Allora fa un passo indietro, copre la sua figura dietro a quella di un professore: se nessuno lo vede, nessuno può accusarlo.

Taehyung viene buttato a terra violentemente, sovrastato da uno dei professori.

-LASCIATEMI PORCO GIUDA!- urla fuori di se, desideroso di finire ciò che ha iniziato, jungkook non può davvero solo stare a guardare.

Si avvicina al fidanzato e ,scansato il prof da sopra il moro, si siede a cavalcioni su Taehyung prendendogli il viso tra le mani-Amore, devi calmarti- cerca di dire, tentando di tenere fermo il viso del moro che prova a liberarsi.

Jungkook non ha idea di come fare- Amore, guardami, guardami.-ferma il suo volto incontrando gli occhi talmente belli, ma iniettati di rabbia del maggiore- devi fermarti.....- così il moro si immobilizza, ferma ogni suo muscolo, si abbandona sul pavimento.

Jungkook, ancora seduto sopra di lui rilassa le spalle, fino a poco prima inarcate.

-Signorino taehyung, vuole dirci che cosa è successo?. Gracchia una professoressa dall'aria presuntuosa, ed è così che il ragazzo si riattiva.

Sposta il fidanzato da sopra di lui e con un colpo lo prende per mano- ho finito, andiamocene.

Il più piccolo è senza parola, ma completamente impotente si lascia trascinare dall'amato, prima per la palestra, sotto gli sguardi atterriti di professori e ragazzi, poi lungo il corridoio, dove un silenzio assordante accompagna la loro marcia e infine fino alla macchina.

Jungkook è senza parole, sente la bocca asciutta e le gambe tremare: se non fosse stato seduto sul sedile di pelle fredda dell'auto di taehyung, sa per certo che sarebbe svenuto o caduto con nulla.

Così respira, una, due , tre volte per poi voltarsi verso il ragazzo.

Ma non dice nulla: d'altronde cosa dovrebbe dire? Scusa? Che hai? Perché lo hai fatto?

È il suo fidanzato, non sua madre, in più sa fin troppo bene perché si è comportato in quel modo, sa anche perché lo aveva fatto e che cosa aveva.

Così sta zitto, aspetta che il moro metta in moto e fissa avanti a se.

Il motore dell'auto romba, la mano di taehyung ingrana la retromarcia e con uno scatto allucinante, che fa tra l'altro destabilizzare il ragazzo di fianco a lui, e si dirige verso l'uscita della scuola.

Non ne hanno il permesso, di uscire così senza dire nulla, ma Jungkook capisce che probabilmente , se sarebbero restati, non avrebbe portato nulla di buono.

-Andiamo a casa mia.- afferma il moro stringendo il volante e fissando la strada.

Jungkook ormai lo ha capito, ma non può tirarsi indietro, non dopo quello che ha fatto, inoltre il suo ragazzo ne ha bisogno, e lui lo ama, più di qualsiasi altra cosa.

Così annuisce solamente appoggiando la testa al finestrino e iniziando a ripensare a ciò che aveva trascorso con il bel professore.

Le sente ancora, le sue labbra su di lui, le mani languide che scorrono sul suo corpo, l'eccitazione crescente nel suo corpo quando ad ogni spinta stimolava il suo punto sensibile, ma smette subito.

Teach me\smutDove le storie prendono vita. Scoprilo ora