Capitolo 23

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Jungkook pensa di non aver mai sofferto così a lungo come in quel preciso istante.

Risentire la voce di Taehyung è uno strazio talmente profondo da impedirgli di respirare.

-Jungkook, ma stai ancora registrando?- domanda il Taehyung del passato.

-dai, sai che mi piace registrare i discorsi!- urla contento il se stesso di mesi prima.

Ma il ragazzo che ora tiene stretto il palo dell'autobus non assomiglia neanche minimamente a quel gioioso giovane della registrazione.

-perchè siamo venuti al mare?- La voce del suo amato ragazzo ricompare,ma leggermente sfumata, coperta dal rumore delle onde.

-Perchè non ti piace?-

-hey, non si risponde ad una domanda con un'altra domanda!- sbuffa il giovane

Jungkook non sa in quale momento preciso della registrazione abbia ricominciato a piangere, ma sa per certo di essersi immaginato più volte che Taehyung comparisse alle sue spalle urlando un bel " SCHERZONE" per poi baciarlo come solo lui era capace di fare.

Inutile dire che tutto ció sarebbe rimasto solo uno stupido sogno.

Il moro alza lo sguardo verso le finestre del mezzo incontrando una pensilina intitolata." Soomin Jeonjun" ...la sua fermata, porco cazzo.

È stato talmente distratto da quella conversazione del passato che non è riuscito a sentire l'annuncio della fermata e a vedere le porte aprirsi.

Il cuore del ragazzo da una rapidissima accelerata schizzandogli fuori dal petto, i piedi si muovono automaticamente, uno dopo l'altro raggiungono la postazione dell'autista quasi sbattendocisi addosso.

-scusi, può fermare il bus, mi sono dimenticato di scendere!- urla disperato appiccandosi al vetro, ma l'autista pare completamente apatico, alza il braccio staccandolo dal volante, attorciglia le dita della mano per poi puntare la stretta falange dell'indice ad un cartello giallo su cui in degli anonimi caratteri neri c'è scritto " Non si parla al conducente".

Il moro china la testa rassegnato sospirando pesantemente .

Lui alla fermata dopo non può scendere, la fermata dopo è quella davanti a casa di Yoongi.

Così fissa il tabellone, stupendo, la prossima è il capolinea, o scendi o scendi.

Certo che il destino quanto si mette sa essere davvero stronzo

Jungkook morde il suo labbro forte, ha due opzioni : rischiare, scendere alla fermata e iniziare a correre verso casa, oppure trovare un modo per restare nel bus e non dover scendere affatto.

Ma non ha neanche il tempo di ragionarci minimamente che il mezzo si blocca insieme al cuore di Jungkook.

Troppo poco tempo, non ha un piano B, ne tanto meno un piano A.

Le porte si aprono e come guidato da una forza superiore si spinge verso l'uscita accalcandosi insieme alle altre persone.

Ma un qualsiasi tipo di progetto va in fumo nel momento stesso in cui sente quella cazzo di voce.

-jeon?- domanda come se veramente non lo avesse riconosciuto.

Il moro alza lo sguardo incrociando quello del corvino avanti a lui.

-che ci fai qui?- continua ad indagare senza motivo.

Jungkook quasi scoppia a ridere, che ci fai qui?

Secondo lui cosa sta facendo?

Costruendo una fabbrica di sedie?Di sicuro sarebbe stato più utile di quella conversazione, se ci fosse stata quella fabbrica sarebbe già qui con una delle più pesanti sedie per spaccargliela sulla testa.

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