capitolo 21

1K 40 26
                                    


Jungkook sorride, sposta le coperte e fissa il soffitto, il sole è già alto, le tende aperte, probabilmente le aveva dimenticate così il giorno prima.

Si alza scomposto andando verso il bagno, lo specchio aggiustato senza neanche una crepa- ma allora non è rotto- ridacchia scuotendo i suoi capelli.

Lava il suo viso con dell'acqua ghiacciata ed esce dal bagno diretto in cucina, dove sa che Yoongi lo sta aspettando.

-jungkook, c'è una chiamata per te- annuncia con un cornetto in bocca quasi soffocandosi con le briciole.

Il ragazzo annuisce andando verso il cellulare e rispondendo- sì?- domanda sereno fissando il ragazzo dai capelli neri davanti a lui.

-ciao, sono io.- dice la voce bassa dall'altro capo del telefono.

Jungkook sorride a dismisura- Taehyung, come stai?- i suoi denti da coniglietto fanno la loro comparsa facendo ridacchiare il professore intento a bere il suo caffè.

-bene, domani mi trasferiscono....- i ricordi di Jungkook si fanno più nitidi, davvero quella notte aveva programmato cosa fare, lo aveva pensato così intensamente che il suo cervello glielo ha fatto sognare.

-davvero?-sussurra affranto.

-sì.- e la chiamata si interrompe bruscamente.

Yoongi nota lo sguardo paonazzo del giovane e si avvicina a lui- che cosa c'è?- chiede accarezzandogli una guancia.

-Taehyung se ne va via, va a Shangai.- sussurra e Yoongi si pietrifica.

-Shangai hai detto?- il suo sguardo cade sulle gote rossastre del corvino vicino a lui.

-sì.-

Yoongi fissa il pavimento, Shangai.

-Perché va a Shangai?- Shangai senza dubbio non è una città coreana, ed è piuttosto lontana dalla Penisola.

Jungkook si irrigidisce, può forse dirgli la verità?

-c'è una cosa che non ho detto..- bisbiglia- riguarda Jimin.

Yoongi perde un battito, spera fino all'ultimo che il jimin di cui sta parlando non sia il suo jimin, ma tutte queste speranze cessano di esistere quando jungkook aggiunge- il tuo amico due settimane fa era in carcere da Taehyung.

-cosa?- quasi urla spaventando il povero moretto che indietreggia verso il mobile.

- mi dispiace di non avertelo detto ma ero un po' confuso..- sussurra terrorizzato dagli atteggiamenti del maggiore.

Yoongi fissa le spalle chiuse del più piccolo cercando di elaborare tutto ciò: perché Jimin non era a Shangai?

-non inventarti palle jungkook, non dire cazzate.- sibila avvicinandosi sempre di più a lui.

Il moro inizia ad agitarsi scomposto- sto dicendo la verità, io li ho visti, ci ho parlato!- grida con la paura di essere abbandonato nuovamente.

Yoongi si ferma un secondo solo, la rabbia che monta nel petto, incontra gli occhi scuri di Jungkook intenti a fissarlo indagativi.

Quella maglietta scura che indossa d'un tratto si fa estremamente provocante, le clavicole che sporgono leggermente da quel tessuto fine, le labbra umidicce, i capelli arruffati, non ha mai visto nulla di più bello.

Così si spinge su di lui, unisce le loro labbra velocemente, il corvino non ricambia subito, troppo sorpreso dai movimenti del più grande, sente la sua lingua passare sul suo labbro inferiore, morderlo succhiarlo con forza, fa quasi male, un sapore magnetico si fa spazio nella sua bocca.

Teach me\smutDove le storie prendono vita. Scoprilo ora