VENTINOVESIMO CAPITOLO

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"Mae... fra i ragazzi nuovi ci sono anche dei ragazzi del Canada, alcuni li conosci già, poi ci sono le ragazze e tutti gli altri sono degli Stati Uniti" mi spiega Kairi.
"Oh" abbasso lo sguardo capendo chi sono i canadesi, faccio un respiro profondo e fingo un sorriso.
"Dai vieni qui" dice Ale allungando le braccia, accetto l'invito e poggia le sue labbra sulla mia fronte, poi si uniscono anche gli altri.
Io rimango abbracciata a Kairi, in questo momento è l'unico uomo della mia vita, avendo perso il rispetto per mio padre e io e Mattia non stiamo più insieme.
Entriamo dentro con il suo braccio intorno al mio collo e il mio intorno al suo busto, tanto lo sanno tutti -tranne i nuovi ragazzi- che siamo migliori amici, armadietti attaccati, stessa direzione ogni mattina.

"Io alla prima ho storia, tu?" gli chiedo mettendo lo zaino nel mio box.
"Geografia, ci si becca al cambio d'ora?"
"Non così in fretta Collins, oggi sarai risparmiata dalle lezioni, farai da guida ai ragazzi. Puoi prendere il gruppo numero cinque" mi ferma il preside Edwards.
"Buongiorno" gli dico, saluto Kairi con un cenno e presto le mie attenzioni a ciò che avrei dovuto fare.
Mi giro per vedere quale sia il cosiddetto Gruppo Numero Cinque e vedo i ragazzi a cui avrei dovuto fare da guida, li conosco già quasi tutti, d'altronde è un gruppo da quattro persone.
"Hey, chi si rivede!" esclamo abbracciando Mark, Luca e Maximo; il quarto ragazzo non lo conosco ma si presenta, si chiama Hector.
"Ciao Mae, tutto bene?" mi chiede il biondo.
"Si dai, a voi?"
"Non c'è male" risponde il Maxi.
"Siete solo voi quattro, vero?" mi assicuro.
"Ehm no, ci saremo anche noi. Io sono Angel e lui è Mariano" sento da una voce femminile dietro di loro, si spostano e vedo il buon vecchio Mariano abbracciato a una ragazza.
Faccio d'ingoiare e faccio un passo avanti, do la mia mano a entrambi lasciandola al ragazzo solo un millisecondo e dico loro di poter iniziare con il tour.
Durante il giro sento il costante sguardo di Luca su di me, è molto carino e il suo sorriso ti stravolge; mi piace ancora Mattia ovviamente, ma sento il bisogno di andare avanti in qualche modo.

"Salve professor Diaz, questi sono i nuovi studenti che hanno fatto parte al progetto" dico entrando nell'aula di letteratura. Non mi ricordavo che a quest'ora ci fossero Mattia e Alejandro, da quando ci siamo lasciati ho completamente tolto dalla mente il suo orario. Alzano entrambi gli occhi a me e mi sorridono, cambiano totalmente espressione vedendo che c'è anche il mio ex con una ragazza.
Angel è molto carina devo ammetterlo, non mi sembra antipatica o con un odio verso di me, probabilmente non sa della nostra storia. Ha origini nigeriane, treccine nere che le arrivano fino ai fianchi ed è bassa -sarà circa 160 centimetri-, le sue labbra sono molto carnose e i suoi occhi sono a mandorla, ha molte curve. Non è conosciuta sui social, vanno a scuola insieme probabilmente.
Mattia lancia uno sguardo a me e poi a loro due mano nella mano, mi mima un 'mi dispiace' a cui rispondo con un 'non fa niente', mi sorride e distoglie lo sguardo, lo fa andare verso Mariano e gli ringhia.

Usciamo da quell'aula e andiamo fuori per far vedere il cortile e i campi delle squadre delle scuole.
"Voi non fate calcio?" chiedo ai tre ragazzi newyorkesi ricevendo un 'sì' con la testa.
"Faccio calcio anche io, pensavo lo sapessi" dice il canadese che ci segue.
"Pensavo fosse chiaro il fatto che io abbia chiesto a qualcuno di cui mi importi" controbatto non voltandomi a guardarlo in faccia.
Ridacchia e sbuffa qualcosa, non ho capito tantissimo ma credo che abbia detto "Bel culo Collins". Lo ignoro completamente e continuo a tirare dritto verso le tribune.

"Ci siete alla festa di venerdì?" chiedo loro.
"Sì, tu ci vai?" ricambia la domanda Luca, gli annuisco e lui mi sorride... e che sorriso!
"Ci sai andare in skateboard?" continua lui.
"Nah, probabilmente mi spaccherei sette ossa" scherzo ridendo.
"Ti insegno io se vuoi"
"Con piacere" accetto spostandomi una ciocca dal viso e guardandolo fisso negli occhi.
Suona la campanella che indica la fine della seconda ora e dico di andare in segreteria, visto che non avevano ancora preso gli orari e gli armadietti.

"Io ho il 646" afferma Mark.
"Serio? Io il 647" lo informo.
"634" confabula Mariano. Ridacchio, è quello attaccato a quello Mattia, chissà cosa succederà quando lo scopriranno.
"663" dice Maximo confuso.
"Ci vedremo con il binocolo" ridacchia Luca "Io ho il 642"
"638" aggiunge Hector.
"Beh ragazzi io devo andare, ora ho inglese. Qualcuno di voi ce l'ha?" avviso loro.
"Io... si io!" esclama Luca ricontrollando il foglio che ha tra le mani.

Entriamo in classe e visto che il mio compagno non sapeva dove mettersi l'ho fatto sedere vicino a me.
Mi sono dimenticata di dirgli che ci sarebbero stati anche Mattia e Kairi, che sono già seduti ai loro posti.
"Ciao ragazzi" li saluto.

Entra il professore e iniziamo la lezione, apro il quaderno sull'ultima pagina utilizzata come se stessi attenta e inizio a giocherellare con le biro.
Sento del movimento da vicino a me, alzo la testa e vedo con il pennarello viola uno smile nell'angolo del foglio, ci ridacchio sopra e ne disegno uno simile sul quaderno di Luca.

Mattia's POV
Veramente stanno ridacchiando?! Per uno smile?! Alzo gli occhi al cielo e mi lancio uno schiaffo sulla fronte scuotendo la testa.

Finalmente finisce la lezione, non ce l'avrei fatta a vederli scherzare per neanche un altro minuto. Alla prossima abbiamo entrambi tecnologia, non so se ce l'ha anche quello lì. Non mi sta simpatico, cioè... mi sta simpatico ma allo stesso tempo no, sarà solo che non voglio vederli vicini ma mi aspetterei comunque un po' di rispetto da parte sua.

"Pss! Maeve!" la chiamo sussurrando una volta in classe.
"Dimmi"
"Ti piace quello?"
"Ma chi?"
"Luca!"
"No, sono solo stata gentile per il progetto"
"Mh..."

ho due notizie: una bella e una brutta.
la brutta è che sono un po' indietro con i capitoli infatti di solito li tengo in bozza già fatti ma ora ne ho solo uno con mezza paginetta scritta.
la bella è che mattia ieri in un'intervista ha detto che non è impezzato e che non vuole una ragazza al suo fianco.

Mattia Polibio, when i'm with you i feel aliveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora