"Buongiorno Maeve" dice mio fratello entrando in camera facendo la sua entrata mattutina.
Lo fa ogni giorno, sin da quando ha iniziato a parlare le prime due parole che sento appena apro gli occhi sono quelle, come se fosse in loop. Non mi dispiace, anzi, mi alleggerisce il fatto di dovermi alzare dal letto.
"Giorno Liam, passato bene la notte?" gli chiedo.
"Sì, te?" riporge la domanda.
"Sono stata meglio" ammetto facendo stretching.
Ieri sera da quando se n'è andato Mattia, poco dopo la fatidica videochiamata con Alejandro, un mucchio di pensieri hanno invaso la mia mente.'Cosa succederà?'
'Cosa saremo io e Mattia? E con Ale? Rimarremo amici o ci odieremo?'
'Sono una sporca traditrice'
'Ho fatto la stessa cosa che ho sempre odiato'
'Che persona orribile che sono'Per un attimo sono tornata in quel tornado di paranoie, ma la mia attenzione è stata catturata da un'altra tempesta: non mi faccio viva sui social da almeno tre settimane. Non ho neanche aperto tiktok per vedere delle notifiche, dei commenti o dei semplici e noiosi video nei 'per te'. Poi l'unico account di instagram che uso ora è quello ancora più privato dello spam, quello che tutte le persone conosciute hanno dove sono seguite da massimo 200 persone.
Deve finire tutto ciò, mi sento una sciocca ad avere iniziato qualcosa e aver lasciato i miei 'fan' lì senza più niente. Ero arrivata addirittura a una cinquantina di fanpage, postano ancora miei video vecchi o registrazioni schermo di delle live."Maeve! Dai! Tra mezz'ora viene Alejandro! Non te lo sarai mica scordata!" mi sbraita mia madre dall'atrio.
Dannazione, non mi ero accorta di essere ancora sul letto e nelle peggio condizioni.
Mi alzo velocemente e faccio lo zaino. Prendo dall'armadio dei jeans e un dolcevita a collo alto per nascondere i marchi di Mattia del pomeriggio precedente e provo a sistemarmi un po' i capelli legandoli in una treccia attaccata alla testa.
In cucina prendo al volo la mia fetta di pane rigorosamente ricoperta di marmellata e in due sorsi contanti finisco la spremuta.
"Energica?" mi chiede mio padre prendendo un sorso dal suo caffè.
"Ci provo" gli rispondo.Torno velocemente in camera a raccattare la mia borsa e scendo per andare a scuola insieme ad Alejandro, che mi aspetta sul ciglio della strada.
"Ciao Ale" lo saluto appena sbatto la porta del suo veicolo per chiuderla.
"Ciao piccola" dice accompagnandosi anche da un bacio. Non dico che mi abbia dato fastidio, è praticamente il mio ragazzo, anche se non lo abbiamo detto esplicitamente, ma Mattia ha riacceso quella fiamma, che chiamerei addirittura passione."Di cosa volevi parlarmi?" prende parola parcheggiando.
"C'entra anche Mattia, ne possiamo parlare dopo?"
"Devo preoccuparmi?"
"Nah" gli mento. No, anzi, in un certo senso non gli ho mentito, in ogni caso gli avrei dovuto parlare di Lena e- ma cosa sto dicendo? Gli sto mentendo!
"Okay, pausa pranzo?"
"Perfetto" concludo slacciandomi la cintura di sicurezza.-
"Ciao ragazzi" dico ai miei amici insieme ad Alejandro che mi abbraccia da dietro.
"Ciao" rispondo in coro.
"Alvaro e Roshaun?" chiede Mark sapendo della loro visita scolastica ai professori.
"Arrivano dopo la terza ora se non sbaglio" li informo.Faccio a Mattia uno sguardo comunicandogli di aspettare, anche se non sembra è più agitato di me, ci tiene solo a non farlo notare per tranquillizzarmi in un qualche modo. Avrebbe iniziato a parlare e organizzare l'incontro con me e Ale, come se fosse qualcosa di importante. Proprio perché non voglio che appari così ho preso Alejandro per mano e siamo fuggiti dal resto della gente con la banale scusa del 'Dobbiamo andare in classe'.
Il lunedì la prima l'abbiamo sempre avuta insieme.
Merda, solo ora inizio a pensare alle conseguenze delle mie azioni: se io e Alejandro ci lasciassimo per Mattia, io lo dovrei comunque vedere ogni giorno fino al college... e manca ancora metà terza e tutto il quarto anno. Sono solo una codarda, esatto, Maeve la codarda. Lancio il sasso e nascondo la mano. Glielo dirò, non oggi, ma lo farò, devo solo capire cosa siamo io e Mattia calmando le acque.Fermo Alejandro e lo porto in un angolo, non so cosa stia facendo e so che me ne pentirò.
Mi appoggio al muro e lo guardo con un broncio mescolato anche a un sorriso. Abbassa le testa e poggia un bacio sulle mie labbra, muovo i fianchi con le sue mani sopra a destra e sinistra dalla felicità del momento. Rendo il bacio più intenso facendo entrare la mia lingua nella sua bocca appoggiando i miei pollici sulle sue guance facendole passare avanti e indietro.
A interromperci è la campanella, che indica l'entrata immediata alle classi. Ci stacchiamo e camminiamo mano per mano verso il nostro corso.-
La giornata passa velocemente, mancano tre minuti al suono della fine della quarta ora; un altro quarto d'ora e starò piangendo davanti ai due ragazzi tra cui sono indecisa perché ho fatto le corna a uno con l'altro nonostante siano migliori amici. Credo di essere pazza.
11:57.
11:58.
11:59.
12:00.
L'acuto squillo riempie i corridoi, per ora vuoti.
Infilo delle biro nell'astuccio, sbatto il quaderno sopra al libro della materia appena finita, afferro la bottiglietta d'acqua prosciugata e rapidamente esco.
Le prossime tappe sono il mio armadietto -per appoggiare le mie cose e prendere il panino preparato per il mio pranzo- e la mensa."Hey, volete andare ora?" chiedo a Mattia ed Alejandro appoggiandomi alle spalle di quest'ultimo.
L'altro moro guarda prima me poi Ale e annuisce fingendosi convinto; sono seriamente preoccupata di cosa potrebbe succedere, potrei perderli entrambi -o addirittura tutto il gruppo- e non lo sopporterei.Una volta fuori iniziamo a raccontare tutta la faccenda di Lena e Mariano, illuminando ogni singolo particolare e sembrando il più naturali possibile. Siamo io e Ale -abbracciati- difronte a Mattia appoggiato alle mattonelle ruvide dell'edificio.
Alejandro sembra capire e non sembra neanche tanto insicuro, io invece ho il cuore in gola, so che anche uno sguardo potrebbe rovinare tutto.Non so che sentimenti precisi provi lui per me. A me piace Alejandro, ma per una relazione, secondo me, piacersi non basta. Forse ci piacciamo piacciamo, ma continua a non bastare. Per una relazione, se deve essere duratura, bisogna amarsi.
se volete raccontatemi qualcosa nei commenti, giusto per sembrare più viva.
ieri non ho postato ma non era pronto questo capitolo e non capisco se mi piaccia o meno quindi stra fail, spero che almeno a voi sia piaciuto un minimo.
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Mattia Polibio, when i'm with you i feel alive
FanfictionLa vita di Maeve, una giovane milanese, cambia totalmente quando trasferendosi in New Jersey incontra un amico di infanzia. Tra di loro nasce qualcosa di nuovo, seppur da piccoli non si sopportassero. 21/03/2020 - 1/06/2020