TRENTUNESIMO CAPITOLO

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Dopo un isolato passato a fermarci di continuo e ridere entriamo in una stazione di servizio a prendere qualcosa da sgranocchiare.
"Vuoi una coca-cola?" mi chiede.
Gli annuisco e prendo dallo scaffale dietro di me delle patatine. Alla cassa aggiungo delle caramelle. Usciamo con il nostro sacchetto colmo di schifezze e ci sediamo sull'asfalto.

"Come ti è sembrato il tuo primo giro in skateboard?"
"Mhh... è stato divertente ma ero sicura che da un momento all'altro sarei caduta."
"Te l'avevo detto che ti saresti divertita e che non ti saresti fatta male."
"Se lo rifaremo forse mi convincerò" ammetto con un sorriso che lo contagia.
"Saremo i pro del New Jersey!" scherza lui mettendomi il braccio intorno.
"Certo" gli do corda io prendendo un sorso dalla mia bibita.

Dopo un po' di tempo ad esserci conosciuti meglio ci avviamo verso casa mia, facendo un mix tra camminata e skateboard.

"Beh... siamo arrivati!" annuncio io.
"Si... ci siamo"
"Ci vediamo domani a scuola"
"Sì..."
"Hai qualcosa da dirmi?"
Non mi risponde a parole, mi bacia soltanto. Un bacio a stampo, senza lingua e senza farlo durare tanto.
Mi stacco e sono intorpidita, non so cosa fare. Non voglio una relazione. Gli accenno un sorriso e mi giro verso casa.
Una volta dentro mi chiudo la porta dietro e faccio un respiro profondo, forse dovrei semplicemente tranquillizzarmi e provare ad andare avanti.

-

"Buongiorno Maeve" dice Liam entrando in camera e lasciandomi un bacio sulla guancia.
"Giorno, che ore sono?"
"Le 7, è un po' tardi per farti una doccia ma riesci comunque a vestirti e prepararti"

Mi alzo e scendo al piano di sotto, prendo il mio frullato e lo porto su in modo da berlo e prepararmi contemporaneamente.
Non ho voglia di vestirmi eccessivamente bene, prendo dall'armadio una maglia nera, dei pantaloni, le vans e mi metto le mie collanine.

Non ho voglia di vestirmi eccessivamente bene, prendo dall'armadio una maglia nera, dei pantaloni, le vans e mi metto le mie collanine

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"Io esco, ciao" saluto i miei famigliari prima di sbattermi la porta dietro alle spalle.

Arrivo alla macchina di Mattia e vedo che i posti dietro sono occupati da sacchi pieni di palloni.
"Che ci fanno lì i palloni?" gli chiedo sedendomi e allacciando la cintura.
"Oggi io e i ragazzi organizziamo qualcosa con i nuovi studenti, abbiamo chiesto al coach il campo e ce lo ha dato" mi spiega mettendo in moto.
"Capito, posso venire a vedervi?"
"Vedere chi?"
"Tutti voi"
"Mh... si dai se vuoi venire vieni. Com'è andata ieri con Luca?"
"Ehm... bene, sì cioè bene"
"Non è successo niente?"
"No, tipo cosa?"
"Boh... un bacio...?"
"Ci stavi spiando?"
"Cosa?! No... ero solo alla finestra e vi ho visti"
"Ci stavi veramente spiando?"
"No!" esclama allungando la finale.
"Tu invece hai conosciuto qualcuno di nuovo?" gli chiedo, so che se mi avrebbe risposto di sì ci sarei rimasta malissimo.
"Sì... anche lei fa parte del gruppo del progetto"
"Figo."
Sento un vuoto dentro, mi sento così debole, senza niente. Gli accenno un sorrisetto e abbasso lo sguardo.
"Si chiama Lena" continua lui.
"Figo." ripeto io non sapendo cosa dire.

Arrivati a scuola vado subito in cerca di Kairi, mi serve un suo abbraccio.
"Eccoti finalmente!" esclamo buttandomi tra le sue braccia.
"Hey... che hai?" mi chiede lui salutando i ragazzi con cui parlava.
"Mi serve solo un po' di amore" mento, in parte è vero ma in verità mi serve amore da Mattia e riceverlo da lui fa in modo che lo rimpiazzi.
Ho anche bisogno delle mia canne, solo per sfogo, questa volta non devo farmi beccare.

-

La giornata passa normalmente, ho provato ad evitare contatti con Luca per non parlare del bacio di ieri.

Siamo tutti in mensa, Mattia non è ancora arrivato. Non ho voglia di mangiare. Saluto tutti, mi alzo dal tavolo e vado dagli armadietti a prendere le mie AirPods e le mie canne, poi andrò da qualche parte fuori e mi rilasserò soltanto fino al suono della campanella.

"16 63 42" pronuncio sbloccando il lucchetto del mio armadietto.
Giro il viso a sinistra e vedo una ragazza molto carina: ha i capelli lisci e castani che le arrivano sotto alle scapole; gli occhi grandi e scuri; il suo naso è molto carino, è all'insù e ha le guance rosee.
Ora che la guardo meglio in viso è proprio bella.
"Hey, io sono Maeve Collins e non credo di essermi già presentata. Tu sei?"
"Lena Allison"
Mi viene un colpo al cuore, Lena, sicuramente la stessa Lena di cui parlava Mattia.
Le accenno un sorriso e mi rigiro per riprendere a fare quello che facevo prima e dirigermi verso l'uscita.
Appena arrivo fuori prendo una boccata d'aria, chiudo gli occhi e continuo a fare respiri profondi.
La ragazza con cui ho appena dialogato mi segue e viene con me.
"Tutto bene?" mi chiede.
"Non proprio"
"Vuoi parlarne? Magari posso aiutarti. So che non siamo in confidenza visto che ci siamo conosciute meno di cinque minuti fa."
"Sì, mi farebbe piacere sfogarmi. Spero solo di non essere pesante per te"
"No tranquilla"
Ci sediamo su un muretto davanti a all'entrata e inizio a raccontarle dei miei mesi qui in America.
"Beh ecco... ultimamente sto avendo tanti problemi. Principalmente di amore, tre mesi fa mi sono trasferita dall'Italia. Appena arrivata qui mi sono innamorata, per la prima volta. Avevo già detto 'ti amo' ma come l'ho detto a lui non l'ho mai detto a nessuno. Dopo due mesi mi ha lasciata per un'altra e io mi sono messa con un altro ragazzo che mi ha lasciata dopo una scopata. Infine io e il primo ragazzo ci siamo baciati qualche giorno fa ma non siamo tornati insieme e ora siamo in buoni rapporti... circa. A me manca e credo di amarlo ancora ma so già che se tornassimo insieme staremmo male ancora una volta.
La sua famiglia è anche in stretto contatto con la mia e a miei importa solo se sono felice con lui. A proposito di loro... non si amano più dopo una ventina di anni di matrimonio. Fine, scusa so di essere pesante ma avevo bisogno di diro a qualcuno" le dico tutto d'un fiato non badando al modo in cui lo dico.
"Mi dispiace, sembri molto carina e simpatica e mi sconvolge il fatto che qualcuno ti abbia ferita"
"Si beh... oggi mi ha detto di aver conosciuto questa ragazza e... spero soltanto che con lei faccia il serio. È un bravo ragazzo infondo" concludo andandomene, non avrei potuto continuare un altro minuto.
Sentivo le lacrime voler uscire dai miei occhi.
L'ultima frase che le ho detto è pesante, lei non lo capisce per ora ma ha una certa importanza.
Collego le mie cuffie al mio telefono e faccio partire la prima canzone in shuffle: highest in the room.

scusatemi non è un granché e forse ci sono anche tanti errori ma non riuscivo a scrivere oggi.
HO AGGIORNAMENTI SULLA SITUAZIONE TRA ALEJANDRO E MATTIA, SI È INFILATO ANCHE KAIRI E JOSH (un tipo che va a scuola con loro)
praticamente all'inizio alejandro era preso male perché kairi ha avuto il verificato prima di lui e mattia sta dalla parte di kairi.

 HO AGGIORNAMENTI SULLA SITUAZIONE TRA ALEJANDRO E MATTIA, SI È INFILATO ANCHE KAIRI E JOSH (un tipo che va a scuola con loro)praticamente all'inizio alejandro era preso male perché kairi ha avuto il verificato prima di lui e mattia sta dalla part...

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poi sul suo spam ha messo questo (non sono mai stato niente se non leale. le cose che faccio per le altre persone sono oltre al mio standard -non so come tradurlo bene scusate- avrei potuto aiutare me stesso ma non l'ho fatto e ho aiutato gli altri a crescere. il modo in cui è progettato il mio cervello è fatto per fare il meglio per gli altri. se ci sto riuscendo a fare qualcosa, aiuto tutti ad andare avanti. scusate non ho più voglia di tradurlo ma in pratica ha detto che se uno cambia lui capisce che si è più vero ecc e che lui ha sempre provato a dare il massimo a tutti e si scusa se non ci è riuscito.

poi sempre sul suo spam ha detto che un anno fa il suo migliore amico era josh ed era più importante di kairi.

infine kairi ha detto sullo spam "mi mancano cose del passato che mi facevano così felice"

Mattia Polibio, when i'm with you i feel aliveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora