VENTOTTESIMO CAPITOLO

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LEGGETE:
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"POTETE SMETTERLA DI URLARVI CONTRO E VENIRE CON ME A CERCARE LIAM? PARLATE TANTO DELL'ESEMPIO DA DARE MA IN TUTTO CIÒ È SCOMPARSO!" urlo loro.
"Cosa significa che è scomparso?" domanda incredulo mio padre.
"Non ci vuole un genio! Ora muovete quel culo e venite con me a cercarlo!"
Gli informo dei luoghi in cui ho già cercato e decidiamo di cercarlo fuori per il quartiere.
Per prima cosa andiamo dalla famiglia Polibio, mio fratello e quello di Mattia vanno molto d'accordo e magari si è nascosto nel loro giardino o in casa loro con l'aiuto di Gianluca.
"Ciao Mirna, Liam non lo troviamo da nessuna parte, vi prego aiutateci a cercarlo"

Mattia's POV
Sento Maeve da sopra ansimare e chiedere aiuto con il fiatone, spengo velocemente l'XBOX e salgo le scale a due a due.
"Che succede qui?" chiedo appena vedo i Collins alla porta di casa.
"Non troviamo Liam, in casa abbiamo cercato dappertutto" mi spiega Noah, il padre di Maeve.
Chiamo Gianluca per vedere se lui sa qualcosa, appena scende le scale fa spallucce e capendo la gravità della situazione si siede con noi.
"Chiamiamo la polizia" dice mio papà.
"È troppo pericoloso, potrebbero pensare male e far venire gli assistenti sociali." gli risponde mia madre.
"C'è un mio amico che fa il poliziotto, potrebbe aiutarci evitando problemi" propone Noah.
"È l'unica soluzione, possiamo provare a cercarlo noi prima di dare fastidio a qualcun altro" propongo. Gli occhi di Maeve ricadono su di me, mi dispiace immensamente.
Le propongo di andare fuori un attimo per respirare dell'aria pulita e sfogarsi, accetta e le prendo la mano.

Ci sediamo sul porticato di casa e lei appoggia la testa sulla mia spalla facendo respiri profondi.
"Mattia..."
"Dimmi Mae"
"Io e i miei abbiamo litigato"
"Sei veramente pronta a parlarne?"
"Mhm, nell'ultimo mese sono fredda con loro perché un po' di tempo fa ho visto mio padre con una donna e mia madre con un uomo"
"Mi dispiace"
"Oggi ho detto il perché del mio comportamento e loro hanno iniziato ad urlarsi contro e urlare a me, poi mi sono accorta che Liam era scomparso" mi spiega.
Le do un bacio sulla fronte in senso di conforto.

"Mattia mi pare giusto dirtelo, prima ci siamo baciati e mi è piaciuto davvero tanto ma ho appena finito una relazione e non sono ancora pronta del tutto" cambia del tutto argomento, ci sono troppe cose per la sua testa.
"Ah"

Ah?! Ah. Cos'altro dire? Maeve sta passando un periodo a dir poco difficile.

"Andiamo a cercare Liam" le dico per tornare a quella questione.
Mi annuisce, si alza e scuote la testa per riprendersi.
"Porta Gianluca, magari ci aiuta"

"Il parco? Magari è lì" propone mio fratello.
"Okay Gian, ora concentrati: c'è un luogo in cui andate spesso tu e Liam?" gli domando.
"Aspettate! Una volta mi aveva parlato di una distesa di prato dietro casa" afferma la ragazza di fianco a me.
Dopo una breve corsa arriviamo al luogo indicato da Maeve, e in effetti suo fratello è lì.
Io e Gian facciamo segno alla mora di restare e procediamo noi.
"Hey Liam" lo saluto.
"Ciao Mattia"
"Ti va di parlarne?"
Mi annuisce e mi fa avvicinare a lui, è indifeso, ha fatto quel che ha fatto perché non sopportava più le urla di ogni singola persona in quella casa.
Una volta finito di parlare gli faccio il solletico e lo prendo in braccio, con il sorriso, dopo che le tante lacrime gli abbiamo fatto diventare il viso rosso.
"Mi dispiace Maeve" si scusa alla sorella.
"Va tutto bene L, ti voglio bene" lo perdona dandogli un bacio sulla guancia.
"Liam sai che anche se sei uomo puoi piangere, vero? Io sono un Uomo con la U maiuscola e piango lo stesso quindi non ti preoccupare" ridiamo.
"Lo so benissimo che piangi, dell'essere uomo non ne sono sicuro. Posso chiedervi un'altra cosa?"
Io e Maeve annuiamo dopo aver finito di ridere.
"Potete non litigare più? Sembra una telenovela"
Ci scambiamo un sguardo e ridiamo ancora una volta, anche se in fondo sappiamo che ha ragione.
Nel tragitto di ritorno verso casa lasciamo i fratelli Collins insieme per parlare e chiarire.

Maeve's POV
Sono sollevata, abbiamo trovato Liam ed è tutto ciò di cui mi importa, non voglio pensare negativamente ma se fosse scomparso del tutto sarei morta dentro.
"Liam lo sai anche tu che Taylor e Noah sono incazzatissimi, vero?"
"Perché ancora con questa storia? Non voglio fare il saggio ma perché continui a chiamarli per nome?"
"Non capisci la gravità della situazione"
"Spiegamela"
"Loro non si amano più! Avranno due case separate e se solo non fossero già avvocati passeremmo settimane in tribunale per il divorzio"
"Quindi se loro non si amano non dovresti amarli tu?"
È questo quello che intendi? Perché io li amo ancora perché sono Mamma e Papà, non Taylor e Noah"
Non rispondo più, ha ragione, forse non capisce del tutto il fatto del tradimento perché è piccolo per questo argomento, ma ha ragione. La mia vita va a rotoli, da problemi di cuore, a problemi in famiglia e a problemi personali come il piangere 24/7 e scappare dalle mie responsabilità.

"Ciao amore, ci hai fatto preoccupare!" lo saluta con un abbraccio la mia cosiddetta madre.
"Dopo dobbiamo parlare comunque" continua mio padre unendosi all'abbraccio soltanto vicino al figlio.
Salutiamo tutti la famiglia Polibio e torniamo a casa nostra, i miei gli hanno parlato e gli hanno detto che qualunque cosa accada loro ci vorranno sempre bene e bla bla bla.

-

Sono passati diversi giorni da quel fatto, in questi giorni non è successo molto: io e Mattia abbiamo definito chiarito in nostro stato, ovvero quello di amici -per il bene di entrambi- e a scuola ci hanno avvisato dell'arrivo di dei nuovi ragazzi da diversi licei dell'America, alcuni li conosco già grazie a TikTok e la playlist, invece ci sono delle ragazze mai viste prima, sono molto carine lo devo ammettere. Fra quelli che conosco ci sono Mark Anastasio, Maximo Rivano e Luca Lombardo. Le ragazze non le ho ancora conosciute, ho solo visto alcune foto, beh spero che mi stiano simpatiche. Quel party che si doveva fare nel weekend è stato cancellato e lo rifaranno il venerdì dopo, con anche i nuovi arrivati.

Mi sveglio di buon umore, nonostante sia lunedì; mi sciacquo il viso e scendo per fare la colazione. In casa c'è ancora tanta tensione da quella sera, se aprissi bocca probabilmente mi ritroverei sul ciglio della strada a dormire, un po' come papà, solo che lui dorme sul divano aka il posto più scomodo in assoluto dove passare la notte.
Saluto tutti, mi bevo il mio frullato e risalgo in camera per prepararmi.
Oggi ho deciso di vestirmi bene, vedrò i nuovi studenti e soprattutto le nuove studentesse e voglio fare una bella impressione.
Mi sono messa una t-shirt di Guess con le linee orizzontali, cade sopra l'ombelico e se con dei pantaloni a vita alta -come quelli che ho scelto- si sarebbero visti pochi centimetri di pelle; aggiungo la cintura, un paio di collane e mi infilo le buffalo.

Prendo il mio zaino colmo di libri da mettere nell'armadietto per il resto della settimana e scendo da Mattia, che mi aspetta in macchina, nonostante abbiamo deciso di tenere le distanze l'uno dall'altro siamo comunque amici, mi piace ancora ma tu...

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Prendo il mio zaino colmo di libri da mettere nell'armadietto per il resto della settimana e scendo da Mattia, che mi aspetta in macchina, nonostante abbiamo deciso di tenere le distanze l'uno dall'altro siamo comunque amici, mi piace ancora ma tutto ciò che voglio al momento è rimanere single per un po'.

Arriviamo a scuola dopo aver passato il tragitto a cantare e chiacchierare, proprio come i vecchi tempi.
Passando davanti all'entrata con la macchina vedo che tutti i ragazzi sono già dentro.
"Hey ragazzuoli" dico dando un bacio sulla guancia a ognuno di loro.
"Perché siete tutti così silenziosi?" continuo guardandoli attentamente.

si sa che alla fine dei capitolo vi metto sulle spine, btw vi ringrazio infinitamente per le 1.1K stelline

Mattia Polibio, when i'm with you i feel aliveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora