Mattia Polibio, when i'm with you i feel alive

QUARANTAQUATTRESIMO CAPITOLO

Sono le 2:27, sono arrivata a casa da scuola da cinque minuti e oggi l'ultima ora non si faceva. È andata abbastanza bene la giornata, tralasciando la 'confortevole' chiacchierata alla pausa pranzo. Mi dispiace per Alejandro, ma credo che sappia anche lui che non saremmo durati più di tanto; è un bel ragazzo ed è molto carino nei miei confronti, però non è 'il mio lui'. Io so chi è, o almeno credo di saperlo, ma non voglio ammetterlo.
Troppo orgogliosa? Certo.
Mi da fastidio questo mio aspetto? Ancora troppo fiera per confessarlo.

Dopo minuti appoggiata alla porta a fissare il vuoto senza battere ciglio decido di dare un segno di vita. Salgo velocemente le scale e arrivo in camera mia, dove ad aspettarmi c'è la solita merda: nient'altro che niente. Ultimamente ci si annoia facilmente, tanto facilmente.
Afferro il macbook e videochiamo Avani e Charli.
Mi rispondono con un messaggio.
"Scusa stiamo facendo lezione"
Giusto, fuso orario.
Mi viene in mente che un po' di giorni fa pensavo di contattare i miei amici italiani, da quando mi sono trasferita abbiamo perso i rapporti ma credo che sappiamo che fine abbia fatto Maeve Collins: tiktoker amica dei Jersey Boys e fidanzata di Mattia Polibio. Beh, ex fidanzata.

Decido di chiamare prima Anna Rossi, era la mia migliore amica, o almeno sembrava esserlo.
La sua vita ha tutto l'aspetto di essere perfetta. Ha i capelli rossi fuochi, gli occhi verdi e le sue lentiggini sono uniche in quanto le coprano tutto il viso; è alta, i suoi fianchi li invidiano tutti nonostante le sue cosce siano larghe quanto il mio braccio. È una figlia di papà, il suo conto in banca personale sembra quello di dieci teenager 'normali'. Lei li chiama così quelli non nati in una villa in una delle città più costose di tutta Europa. Come ogni ragazzina viziata si droga ogni weekend in discoteca, non una qualsiasi, va solo in quelle di cui l'entrata costa trenta euro e un drink almeno venti. Ma nonostante tutti i suoi difetti le voglio bene, lei mi ha sempre aiutata in tutto e gliene sono grata.

Maeve: "Ciao Anna, non ci si sente da tanto..."
Anna: "Maeve? Sei veramente tu? Mi sei mancata tesoro"

Odio quando mi chiamano così, l'unica a farlo è lei.

Maeve: "Sì, hai ragione. Come va lì da te?"
Anna: "Bene, dai. Ho sentito che sei famosa eh"
Maeve: "Famosa è un parolone, conosciuta"
Anna: "E con i cazzi? Mattia Polibio eh"
Maeve: "Non stiamo più insieme da un po' di tempo, ora sto con Alejandro"
Anna: "Ah però, ti fai anche il migliore amico"
Maeve: "Ora siamo tutti in buoni rapporti, Mattia e lui hanno litigato e non portano rancore. Ma lasciamo stare, parlami di te"
Anna: "Milano è sempre più noiosa, poi non puoi capire la scuola! La Vespucci, quella di inglese, ci parla del marito e del suo fallimento!"
Maeve: "Poretto! Come si chiamava? Paolo?"
Anna: "Sì proprio lui! Senti ma quando torni in Italy?"
Maeve: "Ora mi parli pure in inglese, simpaticona"
Anna: "In qualche modo dovrò farti sentire a casa"
Maeve: "Comunque non lo so, magari per le vacanze di Natale. E Dario? Anche lui non l'ho più sentito"

Dario è l'altro ragazzo del nostro vecchio trio. Inutile dire che anche lui di soldi ne ha fino al collo. È omosessuale, l'ha capito solo a dieci anni e con suo padre non ha ancora fatto coming out. Sua madre è venuta a mancare quando eravamo in terza elementare e ora l'unica figura femminile che ha in casa è la compagna di Marco, il papà. Non ci è mai stata simpatica a noi ragazzi, ha una ventina di anni e sta nella loro famiglia per guadagnare senza fare niente. La sua vita è meno frenetica di quella di Anna, preferisce stare a casa a farsi qualche maschera invece di andare ogni sabato a ballare, ma qualche sera pazzerella non gliela leva nessuno. È un mago nel vestirsi, può rendere anche un pezzo fatto male e orribile un capolavoro, nonostante abbia la grana per marche come Prada e Gucci compra molto dai mercatini dell'usato, poi li modifica da solo. Ha capelli e occhi scuri, gli occhi verdi ed è veramente molto magro, digerisce in men che non si dica e non mangia... lui si abbuffa.

Anna: "Da quando sei partita ci siamo sciolti! Lo vedo a scuola e in centro ma non parliamo neanche, se verrai possiamo riunirci"
Maeve: "Chiederò ai miei più informazioni sul tornare a Milano"
Anna: "Salutami Noah, Taylor e Liam comunque."
Maeve: "Certo! Ora vado, provo a contattare Dario"
Anna: "Va bene, poi dimmi per la tua visita!"
Maeve: "Ciao e bacioni"

Chiudo la chiamata e provo a chiamare l'altro mio amico, che non risponde.
Lascio perdere e mi concentro a qualcos'altro: riattivare la me dei social media. Inizio da tiktok, apro e vedo i nuovi trend cercando di impararne alcuni.

Dopo un paio di prove trovo una canzone, niente trend, la canterò e basta postando il video con una descrizione alquanto inutile come 'Sono tornata!'

Mattia's POV
Sono seduto sul letto, ad annoiarmi e lamentarmi di quanto io sia annoiato come ogni altro pomeriggio.
Scorro tra i miei 'seguiti' su tiktok e vedo che, finalmente, Maeve si è fatta viva.
Apro i commenti e la maggior parte di essi sono "Finalmente è tornata" "Spero che stia bene" "Dove sei stata? Ci sei mancata" "Non sembra totalmente stare al meglio" formulate e riformulate. Quando aveva lasciato il mondo di internet stava male, si sentiva sola ed era molto confusa; a me arrivavano messaggi da delle fandom che chiedevano di lei, se fosse triste, se stesse passando un brutto momento eccetera. Mi dispiaceva vederla così, nonostante in parte era colpa mia e delle stupide decisioni che faccio.
Decido di andarla a trovare, da amico. Mi rimetto le scarpe e corro a bussare alla sua porta.

"Hey" la saluto.
"Ciao, hai qualcosa di cui parlarmi o...?"
"No, volevo controllare come stessi... ho visto il tiktok" la informo.
"Capito... beh, sto bene" risponde.
"Vuoi un abbraccio?" le propongo.
"In quanto tu sia...?"
"Io sono Mattia, per te è ok?"
"Fin quando non siamo altro sì" dice aprendo le braccia. La prendo a mo' di sacco di patate e la butto sul divano in soggiorno.

questi capitolo sembra inutile ma okay volevo postare e muovere un po' la situa