NONO CAPITOLO

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Cazzo si finalmente sono finite le lezioni. Oggi pomeriggio viene Maeve da me, non credo rimanga a dormire. Non so perché ma credo ci sia qualcosa di sbagliato nella nostra relazione, cioè... io credo di amarla ma non c'è contatto fisico.
La aspetto all'uscita e ci dirigiamo verso la macchina. Le metto la mano sulla coscia, mi guarda di sfuggita e arrossisce. Arrivati davanti a casa sua le do un bacio e le ricordo dell'appuntamento da me.
Ok, entro in casa e mi preparo. So quanto alle ragazze piacciano le tute grigie, quindi me ne metto una e sto a petto nudo.
Suona il campanello, apro e... cazzo no, è Alejandro.
"Aspettavi qualcuno per caso?" chiede come se non sapesse la risposta
"Chi pensi che stia aspettando? Sicuramente la Campbell, la prof di francese delle terze" ironizzo "Dai Ale vai, aspetto Maeve, è quel giorno!" continuo serio.
"Okay okay, fatelo protetti mi raccomando" si assicura. Cazzo, c'è Maeve subito dietro.
Saluto entrambi in imbarazzo e porto Maeve in camera. La faccio sedere e inizio a baciarla, la prendo sempre più intimamente finché non le metto la mano sotto alla maglia.
Io mi sdraio e lei si mette a cavalcioni sopra di me. Sarà quel momento? Lo sarà anche per lei?
Si stacca e pronuncia le parole più belle che probabilmente abbia sentito nell'ultima settimana "Va bene". Le tolgo la maglietta e mentre la bacio continuo slacciandole gli uncinetti del reggiseno. Cazzo il mio amichetto è già all'apice. La tengo dal fondoschiena, non credo che mai farò qualcosa del genere con una certa eleganza e leggerezza, i nostri corpi coincido perfettamente come pezzi di un puzzle. Mi sfila i pantaloni e io le sfilo i suoi.
Inizio a spostare la bocca, prima verso il collo, poi verso il seno ma mi ferma prima che ci arrivi. Cazzo. Ok tranquillo Mattia. Non è pronta. Tutto qui.
"Mattia scusami, non me la sento. Questa cosa che abbiamo fatto ora non cambierà niente nella nostra relazione." si scusa lei.
Rimaniamo seduti per un po' a una ventina di centimetri. Suona il suo telefono, è Kairi.
"Io- io... ci metto due secondi, giuro." si scusa di nuovo.
"Fai pure" le rispondo infastidito.

"Dimmi Kai"
"Mae"
Ho sentito bene? L'ha chiamata Mae? Non ci voglio credere. Mae è il soprannome che le ho sempre dato io e ora si fa chiamare così da Kairi.
"Credo che mi stia iniziando a piacere una tipa" continua lui.
Oh andiamo.
"Wowowowow parlami di lei"
Si certo non finiamo in tre ore qua. Prendo il mio telefono e inizio ad essere freddo, le lancio di reggiseno e continuo a farmi i cazzi miei.
"Kairi ti chiamo tra poco" lo saluta.
Si gira verso di me e mi chiede se fosse tutto a posto.
Stanco di nascondermi le dico incazzato "No che non è tutto a posto, non eri pronta e lo capisco ma perché metti Kairi sempre davanti a me? Lo sai pure te che con Jenna non ci parlo più e che quel messaggio era solo un dispetto"

Maeve's POV
Non capisco, cinque minuti fa stava per mangiarmi e ora è incazzato. Da una parte lo capisco, se mettesse Tay prima di me mi incazzerei ma non so proprio cosa rispondergli.
Gli vado vicino e gli tengo le mani "Matti, io apprezzo veramente tutto quello che fai per me e su questo non ho da ridire, ma veramente mi sembra di correre troppo. Fino a l'altro ieri non ci parlavamo con il cuore spezzato e ora probabilmente stavamo per farlo"
"Aspe aspe aspe... quindi tu volevi?" chiede curioso.
"Oh andiamo Mattia" mi alzo "perché è l'unica cosa che vuoi?"
"C-cosa? N-n-no Maeve cioè si lo voglio ma non è tutto quello che voglio. Maeve io aspetterei se è ciò che vuoi." mi assicura "Ti va un gelato?" cambia discorso.
"Se ti metti la maglietta e cambi pantaloni si, volentieri" affermo.
"Vestiti anche tu Collins" mi ribatte.
"Agli ordini signor Polibio!" scherzo.
Andiamo alla gelateria a cui eravamo andati la prima volta che siamo usciti anche con i ragazzi.
"Hey Mae... sai che... a breve ci sarà l'homecoming, no? In Italia non c'è lo so, ma beh qui c'è quindi beh ecco-" inizia in macchina.
"Si vengo con te" lo interrompo sorridendo per poi baciarlo.
"Posso portarti in un posto dopo il gelato?" mi chiede.
"Certo" lo assicuro.
Dopo una mezz'oretta arriviamo a destinazione. 
È un posto fantastico.
"Vedi Mae, questo era un luna park, ci venivo spesso da piccolo, ma poi lo hanno fatto chiudere per motivi che non ti sto a spiegare. Non ci avevo mai portato nessuno qui. Ora mi arrampico sulla ruota panoramica oppure ci cerco solo un po' di pace." mi spiega.
"Matti non smetti mai di stupirmi" gli affermo.
Mi tira da un braccio e mi trascina in una parte del parco giochi dove c'è una ringhiera. In tasca aveva un pennarello e un lucchetto, li prende e scrive sul lucchetto 0 per poi attaccarlo e lanciare la chiave. "Da ora in poi a ogni mese che compieremo ci attaccheremo un lucchetto, con il mese che compiamo e butteremo la chiave" dice.
Sento il bisogno di dirgli due paroline, semplicissime. Sono agitata, mi sudano le mani e la farfalle nello stomaco. Lo tengo dalla nuca, la mia fronte è contro la sua e le sue mani sono sui miei fianchi. "Mattia..." pronuncio.
"Mhm" dice.
"Io ti amo" rivelo. Lo bacio. Lui si stacca. Ho fatto una cazzata?

Mattia's POV
Cosa? No. Mattia ma sei scemo? Cosa cazzo ho fatto? Perché mi sono staccato? Maeve è scioccata, non sa cosa dire.
"I-io scu-" non faccio in tempo a finire che mi interrompe.
"No scusa tu, possiamo andare?" chiede dispiaciuta.
"Maeve aspetta..." dico.

Capitolo cortino, i know. Ricordatevi la stellinaaa⭐️. Vi ringrazio tantissimo, ieri eravamo a 300 letture e ora siamo a 500 e niente love u.
Sta prendendo una piega che non mi aspettavo all'inizio ma devo dire che non mi dispiace. stavo pensando di fare capitoli di questa lunghezza invece di farli di un paio di pagine in più.

Mattia Polibio, when i'm with you i feel aliveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora