QUARANTADUEESIMO CAPITOLO

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Questo capitolo è tutto su Mattia. La maggior parte dei commenti sotto gli ultimi capitoli sono "fai tornare mattia" e cose del genere quindi vi ho accontentate. Spero vi piaccia perché ci ho messo due giorni a scriverlo <3

Finalmente torno a sentire le sue labbra contro le mie, mi sono mancate più di ogni altra cosa al mondo. Riesco a percepire la sua bocca aprirsi leggermente facendo fuoriuscire la sua lingua. Dannazione. Faccio lo stesso e posiziono le mie mani sulla sua nuca, spingendo il suo capo verso di me.
"M-mattia" provo a chiamarlo tra il bacio.
"Dim-" riesce a rispondere non rompendo il contatto.
"Andiamo su?" gli chiedo staccandomi soltanto il labbro superiore, mordendo quello inferiore.
"E Ale?"
Scuoto la testa sorridendo accennando un 'nah'.
Mi prende in braccio e sale le scale velocemente.
"Sinistra" borbotta sapendo a memoria la svolta buffa che faccio ogni volta che mi dirigo in camera mia.
Scendo dal suo corpo e mi butto sedendomi sulle ginocchia sul letto, mentre lui chiude a chiave la porta.
Si mette difronte a me avvicinando con i palmi delle mani i miei fianchi ai suoi ricollegando anche le nostre bocche. Le mie braccia sono appoggiate sulle sue spalle e la mia schiena è leggermente incurvata all'indietro.
"Ti voglio" affermo schietta riprendendo del respiro.
"Mi vuoi? Ti voglio anch'io"

Mattia's POV
A quella frase mi paralizzo.
Maeve, dopo settimane, mi dice di volermi.
Non posso chiedere altro.
Mi dispiace per Alejandro.
Ma il cuor non si comanda.
Frase fatta, significato vero.

La prendo e la faccio sdraiare. Le bacio il collo, succhiando e lasciando dei segni nettamente più scuri della sua carnagione. Fa qualche gemito di apprezzamento, stringendomi forte i capelli.

"S-smettila con i giochi" dice appesantendo le parole.
"Dove sono?" chiedo riferendomi ai profilattici.
"Secondo cassetto, dentro la pochette viola" risponde indicando il comodino alla nostra destra.
Allungo il braccio e dopo averne preso uno apro la busta che lo contiene con i denti, lo indosso velocemente e infilo il mio membro dopo di lei. Per la prima volta dopo tanto tempo, per la prima volta dopo tante false speranze.

Pensavo che la volta più bella di tutta la mia vita sia la prima volta che lo abbiamo fatto insieme, mi sbagliavo, è questa. È sporca e complice. E siamo io e Maeve. Io e Maeve.

"M-Matti" mi chiama affaticata.
"Si?"
"Sto per... per venire"
"Anch'io" ammetto velocizzando il movimento.

Dopo altri cinque minuti abbiamo entrambi raggiunto l'apice.
Fa un grande sospiro alzandosi i capelli per il caldo. Fa degli allungamenti ravvicinando le mani alle dita dei piedi e si gira verso di me fissandomi per qualche secondo.
"Che hai?" le chiedo confuso.
"Sembra da pazzi"
"Cosa?"
"Sai che io non tradirei mai nessuno? Mi sentirei in colpa e vabbè sai come sono fatta..."
"Sì certo"
"Tu, Mattia Polibio, mi hai fatto mettere le corna ad Alejandro."
"Aspetta Maeve ora mi sento in colpa cazzo" dico alzandomi nervoso.
"Hey calmo. È stato qualcosa fatto da entrambi"
"No Maeve, ti ho indotto io a questa cosa e ti ho baciato io ed è solo colpa mi-"

Maeve's POV
Non ce la faccio più a sentirlo lamentarsi, da tutta la colpa a se stesso ma ho partecipato anche io a questa cosa e non me ne pento.
"No Maeve, ti ho indotto io a questa cosa e ti ho baciato io ed è solo colpa mi-"
Lo faccio zittire con un bacio, lo sento sorridere e ristampo le mie labbra sulle sue. Prende sofficemente le mie guance schioccandomi tantissime altre volte la sua bocca.
"Doccia after sex?" mi chiede sorridendo maliziosamente aprendo la braccia come se mi stesse invitando.
Scoppio in una grande risata e mi faccio avvolgere da lui camminando attaccati verso il bagno collegato alla mia camera.
Accendiamo l'acqua e mi sciolgo i capelli, inutile dire che siamo entrambi completamente nudi.

Ci immergiamo sotto gli spruzzi continui e ricominciamo a baciarci.
Desideravo la sua lingua soffice vicino la mia.

-

"Hai sentito la mia mancanza?" mi chiede appena spengo il phon.
"Se mi sei mancato? Pensavo a te ogni singolo giorno!" affermo scuotendo le dita tra i miei ricci.
"Non vuoi sapere se sei mancata a me?"
"Figuriamoci se non manco a un Polibio" ironizzo sedendomi vicino a lui.
"La signorina Collins fa la preziosa, interessante"
"Sono fatti Mattia, fatti"
"Se vuoi avere la conferma sì, mi sei mancata"
"Quanto da uno a dieci?" gli chiedo sorridendo.
"Sai anche tu che sono bravo in matematica, e ti posso dire che dieci, per quanto sia il massimo, non è comparabile" dice arricciando il naso.
Amo quando Mattia sembra un secchione, in parte perché lo è, c'è e ci sarà sempre quella parte di lui da solito nerd cervellone. Non è per niente così, a primo impatto sembra anche un ragazzo che va con tutte solo per la marea di gatte morte che gli vanno dietro.
"Buono a sapersi" gli rispondo infilandomi tra le sue braccia.
Siamo entrambi sdraiata, con solo la biancheria intima addosso e i capelli ancora umidi. Io alzo la testa, che lui vede sottosopra, e il mio solito sorriso da ebete lo diverte, ma solo perché ride di me.
Stiamo così per un po', ci siamo entrambi persi negli occhi dell'altro, fin quando non sento l'acuta suoneria di FaceTime. Ho una suoneria diversa a seconda della persona che mi contatta, e quella è di Alejandro. Ma non viene dal telefono, viene dal MacBook.
Agitata mi alzo e mi infilo le mani tra i capelli dalla disperazione affrettata.
"Maeve stai calma, cosa c'è?"
"È Ale! Non sto calma" gli urlo contro.
"Okay, ora io mi sposto, magari vado in camera di tuo fratello e tu rispondi NORMALMENTE" organizza calcando la voce sull'ultima parola detta prima di uscire.
Okay ragazza, stai tranquilla. Ora gli parli come se nulla fosse e soprattutto come se non lo avessi tradito con il suo migliore amico che è anche il tuo dannatissimo ex. Ma cosa sto dicendo? Sto parlando anche in terza persona.
Mi mordo il labbro, vecchia abitudine. Alta tensione e costante paura di rovinare tutto con una mia solita mossa da imbecille.
Prendo il portatile e lo appoggio sul letto sedendomi difronte a gambe incrociate.

Alejandro: "Ciao piccola, scusa ma non potevo venire oggi, dovevo aiutare mia madre con delle cose e bla bla bla. Com'è andata?"
Maeve: "Ehm... bene. Sì, decisamente bene. Senti non voglio essere dura o falsa in qualsiasi modo ma dobbiamo parlare. Scusa ora non riesco ad avere una conversazione stabile, devo andare" concludo spegnendo la videochiamata. Troppo nervosa. Non ce la faccio. Non so cosa mi sia passato in mente quando ho ricambiato quel bacio a Mattia. Alejandro non si merita niente di tutto ciò.

"Sei impazzita?" mi sbraita Mattia, dopo aver finito di origliare alla porta.
"Hai sentito tutto, vero?" chiedo spaventata.
"Tutto è una parolona. Vi siete detti due frasi"
"Mattia prova a capirmi!"
"So cosa gli dirai, gli parlerai di Lena e della cazzata che ha fatto. Poi farai la fidanzata perfetta fin quando non decidiamo cos'è questo." afferma indicando prima se stesso e poi me.
Mi gratto nervosamente il collo, altra vecchia abitudine da togliere.
"Cazzo Mattia! I succhiotti!" gli faccio notare colpendomi più volte la fronte con il palmo della mano sinistra.
"Merda" impreca sottovoce arricciando il naso.

Mattia Polibio, when i'm with you i feel aliveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora