È venerdì, domani devo andare a quel concerto in 3D.
In questi giorni non è successo niente: Mattia non mi porta più a scuola e io e Ale abbiamo stabilito cosa siamo, ovvero ci frequentiamo e basta, per ora.
Sono contenta di questa decisione, lui mi 'piace piace'.Ora siamo a scuola, in mensa. Siamo tutti seduti al nostro solito tavolo.
"A che ora mi passi a prendere domani?" chiedo ad Alejandro con un volume della voce basso per non farmi sentire.
"A proposito di questo... volevo chiederti se ti andrebbe di venire prima a casa mia magari facciamo qualcosa e poi andiamo." mi propone.
"Certo, a che ora vengo?"
"Vieni verso le 4:30" consiglia.
"Perfetto" concludo dandogli un bacio sulla guancia.
"Che farete a casa sua?" domanda Kairi con un ghigno malefico stampato in faccia.
"Niente che ti riguardi" lo zittisce Alejandro.
"Volevo solo dirvi di stare attenti, sapete... le precauzioni" ironizza.
Gli do una pacca sul braccio spalancando gli occhi.
"Scusate ma non si sa mai" insiste.
"Dai Kai!" lo rimprovero ridendo.
Assistendo a tutto ciò c'è Mattia, che continua a schiarirsi la voce sul punto di impazzire e scaraventare tutto a terra. Lo conosco troppo bene, so che da un momento all'altro ci arriva.
Prendo Alejandro per mano e gli chiedo di andare in giardino, lui accetta e mi segue."Ti da fastidio Mattia, vero?" mi chiede.
"Cosa? No!" gli rispondo arrogantemente.
"Maeve lo so..." dice accompagnato con uno sguardo da 'Lo sappiamo entrambi che è così'
"Ale si, è vero. Ma sembra che giri sempre tutto intorno a lui, insomma non gli va mai bene nulla" mi sfogo.
"Lascialo stare! Ora ci siamo solo noi due" mi conforta invitandomi a un abbraccio. Mi ci fiondo dentro e appoggio il mio lato destro sul suo petto.
Tira fuori il suo telefono dalla tasca posteriore e ci scatta una foto, siamo carinissimi.
Mi alza il mento e mi schiocca un bacio sulle labbra. Non è di scatto questa volta, anzi, è profondo. La sua lingua ha fatto l'entrata e insieme alla mia si muovono in sincronizzazione, sembrano appartenersi l'una all'altra.
Ci stacchiamo, anche se io gli mordo il labbro inferiore. Le mie mani sono ancora al suo collo, stringendolo forte contro di me.
"Dai un altro bacio" lo supplico con da voce da bambina e gli occhioni dolci.
Lui senza pensarci un attimo si fionda di nuovo sulla mia bocca, con ancora più passione di prima.
"Questo potete farlo anche a casa vostra Rosario e Collins!" ci interrompe il preside Edwards.
Io e Alejandro ci guardiamo e ridiamo spostandoci. Non eravamo sul punto di arrivare ad altro, ci stavamo baciando e basta, ma capisco il disagio.-
È sabato, sono sdraiata sul letto a smanettare il mio telefono. Tra un ora mio padre deve portarmi a casa di Alejandro.
Ho deciso di mettere dei jeans larghi neri e un top a fascia rosso, poi a piedi terrò le jordan chicago.
Ieri sera mi ero depilata, quindi qualsiasi cosa succeda oggi sarò pronta. Mi piace avere la pelle liscia, ovviamente non l'ho fatto per lui.
Mi truccherò pure, leggermente: del correttore, un po' di mascara, il mio illuminante e del lip gloss.-
"Papà! Io sono pronta!" gli urlo dal piano di sopra finendo gli ultimi ritocchi. È il nostro primo appuntamento insieme e voglio sia spettacolare.
"Ti aspetto in macchina!" mi avvisa uscendo.
Scendo velocemente, ricontrollo come sto allo specchio nel corridoio e seguo mio padre."Agitata?" mi chiede allacciando la cintura di sicurezza.
"Emozionata" lo correggo facendo esattamente come lui.-
"Salve signor Collins" lo saluta Alejandro stringendogli la mano.
"Puoi chiamarmi Noah. E comunque sapete già cosa NON fare: se siete sul letto dovete tenere la porta aperta per Adriana, al concerto non andate nei bag-"
"Papà smettila!" lo interrompo imbarazzata.
Il moro vicino a me, rosso in faccia, indietreggia.
"Sai una cosa? Vado insieme a lui, ciao!" concludo seguendo Ale."Hey patatone" gli dico buttandomi sul divano.
"Ciao scimmietta" continua lui sedendosi vicino a me.
"Lo so che è stato imbarazzante que-" inizio, prima di essere interrotta dalle sua labbra contro le mie.
"Non mi frega, tutti i genitori sono così" mi rassicura staccandosi.
"Concordo!" aggiunge la madre dalla cucina.
"Okay Maeve, ora siamo qui insieme e vorrei chiederti una cosa: scordiamo completamente i nostri telefoni, li mettiamo da qualche parte e li riprendiamo solo stasera quando torniamo" mi propone tenendo con una mano il suo cellulare e con l'altra chiedendo il mio.
Accetto e lo spengo totalmente, glielo porgo e mi alzo.
"Perfetto, andiamo su?" chiede.
"Yup"
"Porta aperta!" ci ricorda Adriana.
Noi ridiamo e continuiamo a salire le scale.Come prima cosa mi butto a peso morto sul letto e mi stiracchio un po' la schiena; lui sta nascondendo i nostri telefoni in qualche cassetto.
Subito dopo si sdraia sopra di me reggendosi con le braccia, il suo sguardo passa dai miei occhi alla mia bocca. Si sta mordendo il labbro inferiore e io sto inumidendo il mio.
"Al diavolo!" esclama azzerando, finalmente, la distanza fra i nostri visi con un bacio schietto. Ho sorriso e si è chinato per lasciarne un altro, gli ho afferrato la guancia e l'ho avvicinato. Ha seguito il mio esempio e si è avvicinato per approfondire il bacio. Le sue labbra hanno iniziato a muoversi lentamente contro le mie e i suoi denti si strinsero sui miei denti inferiori. La sua lingua è entrata nella mia bocca e gli ho gettato le braccia al collo per giocare con i suoi capelli, al cui ha emesso un gemito di apprezzamento. Si allontanò e rimasi senza fiato, potrei dire che lo è anche lui.
Di scatto ci sediamo entrambi con le gambe incrociate, uno di fronte all'altro. Ho le dita intrecciate intorno alla sua nuca e le sue mani stringono i miei fianchi. Non rompendo il bacio si sdraia all'indietro invitando anche me.
L'unico momento in cui stacco le nostre labbra l'une dalle altre è per sostarmi alla sua mascella, iniziando a succhiare leggermente lasciando dei marchi rossicci. Lui, emettendo gemiti di piacere, mi sussurra "Mi piaci piaci Maeve".
Sorrido continuando a fare i succhiotti spingendolo dalla guancia del lato opposto contro i miei denti.
"È il mio turno ora" mi interrompe spostandosi sopra di me, io circondo il suo busto con le mie gambe. Inizia lasciando dei baci umidi sul mio collo. Con la lingua passa tutta la mia clavicola sinistra, poi ci stampa le sue labbra sopra diverse volte.
"Ragazzi!" ci chiama la madre "Dobbiamo andare alla partita di Emiliano!"
"Cazzo, mi ero dimenticato di dirtelo. Se vuoi possiamo anche non andarci noi due." dice Alejandro alzandosi.
"Non lo so Ale, magari tuo fratello ci vuole" ipotizzo.
"Andiamo a vedere" propone alzandosi."Viene anche Maeve? Maeve vieni?" mi chiede Emiliano facendo gli occhi dolci.
"In ogni caso non vi lascerei a casa da soli, quindi dovreste andare da qualche altra parte" ci avvisa Adriana.
"Andiamo con loro" decido guardando il moro seduto sul bordo del tavolo qualche passo indietro.
"Perfetto, Emi vai a prendere il borsone, io vado ad accendere la macchina" afferma la madre.
Do ancora le spalle ad Ale, che mi prende dalla vita e mi avvicina a lui.
"Hanno interrotto tutto" si lamenta baciandomi la spalla.
"C'è sempre tempo" gli faccio l'occhiolino e mi dirigo verso la madre lasciandolo a bocca aperta.-
Alejandro's POV
"Fra cinque minuti inizierà lo show, vi prego di spegnere i telefoni e godervi lo spettacolo" annuncia un uomo dal palco.
Mi giro alla mia sinistra e vedo Maeve saltellare dall'eccitazione.I said girl why you keep callin'
I said girl why you keep callin' (yeah)
She said I need new whip (yeah)
'Cause I know you still ballin'Ha iniziato ad urlare insieme all'ologramma di lil uzi vert. Il suo sorriso contagioso mi fa avvicinare a lei, le metto le mani sulle guance e la avvicino per darle un grandissimo bacio.
"Maeve io ti amo, mi piaci da quando ti ho vista per la prima volta ma eri di Mattia" borbotto.
"Eh?" mi chiede indicandosi l'orecchio.
Scuoto la testa e le spiego a gesti che stavo cantando.
Non è vero.
Ma non potrà mai saperlo, la musica è troppo alta e le lucine da discoteca mandano in confusione un po' tutti.FINITOOO, ci ho messo un po' a scriverlo e sono abbastanza soddisfatta di com'è uscito quindi spero piaccia anche a voi <3
STAI LEGGENDO
Mattia Polibio, when i'm with you i feel alive
FanfictionLa vita di Maeve, una giovane milanese, cambia totalmente quando trasferendosi in New Jersey incontra un amico di infanzia. Tra di loro nasce qualcosa di nuovo, seppur da piccoli non si sopportassero. 21/03/2020 - 1/06/2020