Capitolo 4

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"Tutto ciò é inammissibile! INAMMISSIBILE! Vi abbiamo affidato nostra figlia perché la proteggeste, non per farla sposare a 17 anni con un vecchio" il signor Granger era fuori di sé dalla rabbia, era seduto sulla punta della sedia a cui si teneva con tutte le sue forze per evitare di lanciarla, proteso verso il preside e paonazzo in volto.
Hermione non aveva mai visto suo padre così e non lo credeva nemmeno capace di uno slancio del genere, sua madre affianco a lui guardava il preside con sguardo severo, gli occhi ridotti a due fessure e la bocca serrata.
Dal canto suo Silente sembrava molto stanco ma non intimorito, intrecciò le dita appoggiandosi alla scrivania e avvicinandosi al volto del signor Granger, fu allora che Hermione notò che parte della mano sinistra di Silente era annerita e aggrinzita, come se fosse stata bruciata: "Capisco perfettamente ciò che prova" "No lei non capisce! Non é sua figlia che é stata costretta a sposare un uomo contro la sua volontà" sibilò la signora Granger , la voce stridula e spezzata dall'agitazione, alle spalle del marito sulla spalla del quale aveva appoggiato la sua mano, sembravano due mastini che aspettavano una parola sbagliata della vittima per sbranarla, il preside annuì indulgente: "Avete ragione, sono stato imprudente nella scelta delle parole ma  vi chiedo di capire la nostra situazione, non siamo stati certamente noi a decidere una cosa del genere, non avremmo mai voluto costringere Hermione a fare nulla, non posso rassicurarvi in altro modo se non dicendo che non dovete temere il professor Piton, é una fortuna che sia capitato lui-" "Una fortuna? Una fortuna! Lei vuole scherzare spero! Per quanto secondo lei questa persona sia buona e brava davanti a lei sicuramente non le verrà a dire cosa farebbe con una ragazzina nella sua stanza". Hermione era fiera dell'impegno di suo padre nel difenderla ma sentiva che Piton non stesse avendo giustizia, una sola notte avevano passato insieme e non si erano scambiati altre parole se non quelle della sera precedente quando le venne presentata la stanza, lo guardò, dritto dietro la sedia del preside, lo sguardo attento sui signori Granger, preoccupato da questa situazione e deciso a non lasciare nulla di intentato, assicurando un comportamento retto nei confronti della ragazza.
"Da quando nostra figlia ha messo piede qui dentro non ha avuto un anno normale, ci stavamo proprio chiedendo cosa ancora potesse succedere, ma voi lo sapete che se lo denunciassimo alle nostre autorità smantellerebbero questa scuola in men che non si dica?" Silente si girò di sbieco per scambiarsi un'occhiata con il professore alle sue spalle il quale sospirò pesantemente puntando lo sguardo sopra la testa del preside ignorando la scena davanti a sé, Hermione trattenne il fiato, temeva che una sola parola del preside avrebbe fatto imbestialire ancor di più i suoi genitori costringendola a lasciare la scuola.                                      Il preside sospirò posando lo sguardo sui due coniugi: "Facciamo così: il protocollo deve essere rispettato, non dipende da noi, é stato fatto un incantesimo che solo il ministero può sciogliere, se dovesse essere infranto vostra figlia potrebbe incappare il problemi legali molto seri e temo non solo in quelli ma, nel caso in cui il professor Piton dovesse assumere comportamenti inadeguati e non desiderati nei confronti di vostra figlia, noi saremo sempre disponibili ad ascoltarla e ad intervenire all'istante anche con una decisione drastica" il signor Granger sembrò pensarci su, alzò la schiena e fece saettare lo sguardo dal preside al professore che non aveva mai smesso di guardarlo, il padre si girò verso sua moglie la quale attendeva una sua risposta ed infine si girò verso la figlia: "Qualsiasi cosa accada prima scrivi una lettera a papà e poi ne parli con i professori, dobbiamo essere i primi a saperlo e saremo qui in un attimo" Hermione tirò un sospiro di sollievo e annuì, sembrava deciso quindi, il signor Granger ci tenne a precisare che continuava a non approvare questa situazione e che una sola mancanza di fiducia da parte del preside o di Piton sarebbe costata loro molto cara.

I signori Granger ebbero modo mangiare una fugace colazione con la figlia in Sala Grande in orario in cui ormai tutti erano già a lezione da quasi un'ora. "Che tipo oscuro, quasi mi sto pentendo di avergli dato una possibilità" commentò il signor Granger appena si sedette, le labbra della ragazza si arricciarono mentre il suo sguardo era fisso sulle venature lignee del tavolo "Il professor Piton è una persona molto diffidente, non vuole avere niente a che fare con noi, specialmente con noi amici di Harry, per questo non lo temo, ha molti difetti ma è stato lui a salvarci in tante occasioni, se non fosse stato per lui, a maggio, non sarebbero arrivati rinforzi e saremmo morti al ministero, non me la sento di mettere in dubbio la sua correttezza" pensava davvero le parole che aveva detto ma decise anche di non confessare ai suoi genitori, i cui animi erano stati difficili da placare, la preoccupazione che il professore potesse ora cambiare atteggiamento. Solo verso la fine del pasto la conversazione si distese ed Hermione riuscì a lasciarli andare solo dopo svariati minuti di affettuosi saluti e raccomandazioni. 

Il giglio cadutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora