Capitolo 6

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Raggiunse il campo da Quidditch, il cielo era nuvoloso e sembrava minacciare pioggia ma i ragazzi non sembravano curarsene: Harry e Ron non erano soli, ad allenarsi con loro c'era anche Ginny e qualche altro ragazzo che dagli spalti Hermione non riuscì ad identificare, si accorse di non essere la sola ad assistere agli allenamenti: qualche fila più in basso c'era un gruppetto di ragazzini del primo anno e un paio di fila più su Lavanda Brown, Hermione aggrottò le sopracciglia stupita di vederla, non la ricordava come una grande fan del Quidditch, la ragazza sembrò aver percepito lo sguardo su di lei e si girò a guardarla, i suoi occhi si dilatarono leggermente come fosse anche lei stupita di vederla, imbarazzata Hermione la salutò e si sedette poco distante da lei, sentiva bruciarle ancora addosso lo sguardo della ragazza che l'aveva osservata sedersi e per questo cercò di concentrarsi intensamente su quanto succedeva in campo.
I ragazzi erano disposti a semicerchio davanti alle tre porte lasciando Ron da solo a proteggerle, appena riusciva a parare un colpo la palla gli schizzava via dalle mani per finire in quelle di uno dei compagni che subito controbatteva con un altro tiro, il ragazzo se la stava cavando, saettando tra i tre anelli, ma aveva paura che quella sicurezza sarebbe svanita con l'ansia per le selezioni per cui si stava preparando. Quando ormai mancavano solo poco più di dieci minuti allo scadere dell'ora in cui la McGranitt aveva concesso loro il campo vide Ginny allontanarsi dal gruppo e farsi sempre più vicina, la sua scopa era adesso a mezzo metro sopra il gruppetto di ragazzini che spaventati ma al contempo affascinati la guardavano: "Dai salta su" Hermione non se lo fece ripetere due volte, salì in piedi sulla panca e da lì si issò sorridente sulla scopa, reggendosi saldamente all'amica che sfrecciò in direzione del gruppo che aveva lasciato. Era difficile rimanere ancorati a Ginny mentre cercava di ridicolizzare il fratello con una serie di potentissimi tiri ma fortunatamente Hermione ci riuscì, Harry le passò la palla che per poco non fece cadere a terra non sapendo se reggere lei o se stessa, cercò di lanciarla in direzione della porta ma quella deviò miseramente e finì in mano Katie Bell poco davanti a lei, si coprì il volto con la mano sorridendo imbarazzata: "Scusa" la ragazza le sorrise di rimando assestando un punto a Ron.

Il cielo si era già scurito quando ripresero la strada per il castello, dagli spalti scesero solo i ragazzini del primo anno che Hermione aveva notato all'inizio i quali li indicavano emozionati con quella innocente referenza nei novellini nei confronti di quelli più grandi, Katie, Jack e Alicia li lasciarono per andarsi a fare la doccia e mentre Harry e Ron si confrontavano sui miglioramenti da apportare alla tecnica Hermione e Ginny parlavano del più e del meno, arrivati in Sala Grande lo sguardo corse subito al tavolo dei professori: non c'era ma guardando quello dei Serpeverde mancavano solo Zabini e Pansy: "Stai pensando la stessa cosa, vero?" con un sussulto si girò verso Harry, quasi spaventata del fatto che il ragazzo avesse potuto intuire i suoi pensieri si sentì avvampare "A-a cosa?" lo sguardo del ragazzo era puntato sul tavolo dei Serpeverde "Draco" Hermione si trovò a sospirare di sollievo, guardò Ron chiedendosi perchè avessero interrotto quella interessantissima conversazione sul Quidditch "Si Harry, mi hai letto nel pensiero" il ragazzo sembrò non cogliere il sarcasmo e continuò, lo sguardo accigliato a fissare il compagno dall'altra parte della sala "Non fa più parte della squadra di Quidditch, non si allena più e non credo si presenterà alle selezioni, anche a lezione si assenta spesso e quando c'è è come se non ci fosse" Hermione era esasperata da questi discorsi, da quando l'avevano incontrato a Notturn Alley Harry non si dava pace, solo il suo matrimonio lo aveva distratto "Suo padre è caduto in disgrazia Harry, credo che sia preoccupato della sua situazione familiare" gli fece notare anche se, le venne da pensare, se così fosse Draco era sicuramente più preoccupato del padre che soltanto poco più di una settimana prima rideva e scherzava con Piton. Harry scosse la testa contrariato "Se non è in biblioteca sparisce per ore" Hermione non sapeva cosa pensare, sperava solo che finisse finchè non le venne un pensiero, guardò torva il ragazzo affianco a sè "E tu che ne sai?" Harry sembrò colto alla sprovvista, spalancò gli occhi e boccheggiò "Eh beh io..." a Ginny scoppiò una risata "Harry si è innamorato di lui" intervenne Ron con un sorrisetto beffardo beccandosi una gomitata negli stinchi "Sta' zitto" sbuffò "Volevo vederci più chiaro" Hermione arricciò le labbra "E...?" ora era Harry che voleva scappare da quella conversazione, alzò gli occhi al cielo "Ho dato un'occhiata alla mappa dei malandrini" la ragazza non poteva credere alle sue orecchie "HARRY!" lo disse a voce così alta che alcuni ragazzi si girarono a guardarli, l'amico le fece insistentemente segno di abbassare la voce "Ascoltami" Hermione si girò a guardare i due fratelli in cerca di sostegno "Ascoltami, avevo bisogno di risposte ma adesso che ho la situazione più chiara non lo farò più" fissò i suoi occhi in quelli ambrati della ragazza sperando di averla convinta, scosse la testa "Tu sei pazzo" ma prima di poter dire altro vide entrare Zabini e Pansy, stette in allerta quasi una decina di minuti mentre la conversazione al suo tavolo continuava su altri argomenti, ma di lui non c'era traccia. Trangugiò solo un altro boccone di quella cena che non si era goduta molto, prima di afferrare la borsa e lasciare i suoi amici frettolosamente accusando una stanchezza improvvisa.

Il giglio cadutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora