Capitolo 11

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Fuori il cielo era nuvoloso e grigio, tutti si ritrovarono a sperare che il giorno dopo non piovesse per non dover rinunciare alla gita, tutti tranne Ron che aveva ben altri problemi per la testa: le selezioni per la squadra di Quidditch che si sarebbero tenute quella mattina, non aveva chiuso occhio tutta la notte e dall'impazienza era sceso in campo senza fare colazione iniziando a scaricare la tensione girando per il campo sulla scopa.
Passò parecchio tempo prima che venisse distratto da un gruppo di ragazzi che, sedendosi sugli spalti, urlavano nella sua direzione e si accorse infastidito che si trattava degli amici di Cormac McLaggen, suo avversario nelle selezioni, che lo canzonavano mentre il loro beniamino se la rideva iniziando a riscaldarsi.
Accolse con sollievo la vista di Hermione, Neville, Seamus, Dean e Luna che entrarono più tardi sedendosi sugli spalti e nè lui nè Hermione poterono ignorare Lavanda che si sedette proprio dietro di loro, in volo si avvicinò al gruppo in cerca di sostegno, i ragazzi non smettevano di applaudirlo ed incitarlo, Luna gli porse un bastoncino al quale erano legate due foglie rosa, il ragazzo lo girò tra le mani con sguardo interrogativo facendo scorrere lo sguardo sugli amici prima di chiedere cosa fosse "Amuleto, le due foglie sono di un albero di trisco sul quale nidificano i miraconni, si dice che portino molta fortuna" sospirò poco convinto, per una volta sperava veramente che Luna avesse ragione, la ringraziò ed infilò il bastoncino nella tasca interna della divisa prima di girarsi a guardare Harry e Ginny richiamare i candidati sancendo l'inizio delle selezioni, si voltò nuovamente verso i suoi amici, lo sguardo venne catturato da quello di Hermione che ebbe solo il tempo di sussurrargli "Buona fortuna" prima di vederlo raggiungere i compagni.
Harry, che aveva condiviso le pene dell'amico tutta la notte in dormitorio, decise di far iniziare i portieri, a parte due ragazzi del terzo e quinto anno che non facevano testo, i due più accreditati erano Ron e McLaggen, quest'ultimo agguerrito e sicuro di sè.
Paravano un tiro a testa, posizionati ai due poli opposti del campo, Hermione tratteneva il fiato ad ogni parata di Ron il quale, nonostante la paura e qualche incertezza, rimaneva saldo sulla scopa e non aveva fatto passare nemmeno una pluffa, sentiva le viscere contorcersi ogni volta che il suo avversario parava un colpo e Harry si accingeva a tirare nella sua direzione, sperava che ogni turno fosse l'ultimo ma McLaggen, ritto e sorridente sulla scopa, pieno di sè, non sembrava vedere il modo di cedere.

Dagli spalti erano tutti nervosi, il gruppo di Cormac credeva che Ron avrebbe perso quasi subito e borbottavano alla sua caparbietà mentre i suoi amici erano preoccupati nel vederlo così agitato "Non resisterà ancora per molto" sospirò Dean dopo aver dato un'occhiata al binocolo, persino Harry e Ginny, che giudicavano e sarebbero dovuti rimanere imparziali, si lanciarono uno sguardo teso, Hermione lo guardava preoccupata, ripensò a tutti i pomeriggi in cui, anche in estate, si era allenato per quel momento, invece Cormac, lui aveva già tutto quello che voleva: la sua famiglia era ricca, godeva di una certa popolarità, era ben voluto dalle ragazze, se avesse voluto gli sarebbe bastato un gufo ad uno qualsiasi degli amici di suo padre per entrare nelle più importanti squadre di Quidditch dell'Inghilterra ma Ron non aveva questa possibilità, non stava togliendo niente a nessuno ma era oppressa dal senso di colpa: quello che stava per fare non era giusto ma la bacchetta le scivolò sulla mano senza che lei riuscisse nemmeno a controllarlo, come un'eco gli giunsero le parole di Piton, concentratevi sull'effetto dell'incantesimo, visualizzatelo come se stesse già accadendo davanti ai vostro occhi, Harry scagliò la palla, Ron istintivamente fece scattare la testa verso destra seguendo la traiettoria della pluffa dedicata al suo avversario, Cormac invece fraintese completamente rimanendo fermo sull'anello centrale, spiazzato dalla velocità della palla che lo sorpassò, gli occhi dei due contendenti si dilatarono dallo stupore, per un secondo lo stadio rimase nel più totale silenzio, come un'esplosione il grido di Cormac fu coperto dalla gioia degli amici di Ron che si riversarono all'entrata del campo aspettando che scendesse per accoglierlo come un eroe.

Il giglio cadutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora