Capitolo 5

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Ron e Harry quella mattina si svegliarono presto, decisi a chiedere alla McGranitt il permesso per avere il campo e allenarsi a Quidditch quel pomeriggio, si stavano vestendo quando Harry chiese "Come stai?" Ron sollevò il capo, guardò per qualche secondo l'amico intento a mettersi i calzini "Che intendi Harry? Mi sento bene" il ragazzo gli rivolse un sorriso sarcastico "Ah davvero? Non ti è andato un matrimonio di traverso?" l'altro sbuffò sedendosi pesantemente sul bordo del letto "Non hai detto una parola da quando è successo, tu lo sai che per qualsiasi cosa-" "Lo so ma è difficile Harry, questo non capita tutti i giorni e il problema è che lei non sembra nemmeno la più stupita di ciò che è successo, credevo mi avrebbe parlato, un gesto o uno sguardo ma nulla, forse abbiamo solo interpretato in due modi diversi quest'estate" lo sguardo era rivolto alla finestra, si raddrizzò prendendo un profondo respiro, nella speranza di scrollarsi di dosso quel magone che gli gravava sul petto ormai da giorni, Harry era in difficoltà: sapeva che Hermione non era contenta di quella situazione ma manteneva la calma solo perchè faceva parte di uno schema più grande ma al contempo capiva Ron vicino al quale si sedette, gli poggiò una mano sulla spalla "Lascia che la situazione si calmi, non crederai mica che Hermione si metta con quell'unticcio di Piton? Va a finire che se lo bacia le cade un pò d'olio addosso" la battuta seppe strappare una risata malignamente ironica all'amico. 

A colazione si sedettero di fianco a Seamus intento a ripassare Trasfigurazione, Harry estrasse dallo zaino il libro di pozioni che il professore Lumacorno gli aveva prestato: "Come mai hai ancora quel coso?" chiese Ron stupito: "Ho trovato delle cose interessanti, guarda qui - indicò una delle tante scritte ai bordi della pagina- ci sono degli incantesimi che non avevo mai sentito" l'altro lesse velocemente la didascalia, poi sorrise trionfante: "Stasera in camera dobbiamo assolutamente provarli" disse indicandoli anche a Neville e Seamus che annuirono guardandosi complici. 
Hermione entrò in Sala Grande seguita a ruota da Ginny: "Non è una cattiva idea, appena potremmo andare ad Hogsmeade lo inviti, anche un po'per conoscervi, non sappiamo quasi nulla su di lui, potrebbe rivelarsi un uomo interessante" le sorrise maliziosa ma Hermione la guardò solo stranita: "Mi ammazza, avanti...è Piton, e poi non ho nessuna intenzione di farmi una bella passeggiatina con lui" la rossa scoppiò in una risata: "Ma dai, non credi che passeggerete mano nella mano nella strada innevata di Hogsmeade?" era già una ventina di minuti che Ginny la tediava con questo discorso, la sua determinazione la spinse a concederle il beneficio del dubbio "Vedrò come si comporta in questi giorni e poi deciderò" l'altra sorrise soddisfatta "Uh! Il nostro Piton sotto esame".

Harry nascose subito il libro di pozioni per non farlo vedere ad Hermione, sicuro che non avrebbe preso bene il fatto che era ancora in suo possesso.
Appena si sedette notò Seamus alzarsi subito e andarsene, accertandosi che nessuno l'avesse visto in sua compagnia, Neville lo seguì con lo sguardo prima di rivolgersi alla ragazza facendo finta che non fosse successo nulla: "Allora...ehm...come va con Piton?" Hermione guardò il ragazzo tanto spaventato dal caliginoso professore, sorrise alla sua preoccupazione e lo tranquillizzò: "Bene, non lo vedo e sento quasi mai, non dorme nemmeno con me" a quell'affermazione sembrarono riprendere fiato tutti, un leggero senso di fastidio la percorse, certo, essere sposata con Piton era strano e forse un po' pericoloso, era un Mangiamorte, ma per ora non l'aveva nemmeno sfiorata, le aveva lasciato i suoi spazi, in tutti i sensi, le aveva ceduto la sua stanza per non farla sentire a disagio nel dormire con lui, tutti la trattavano come un delicato vaso di porcellana che si sarebbe potuto rompere da un momento all'altro, era contenta di avere il loro supporto ma tutta questa apprensione, non solo da parte loro ma anche di altri studenti che le fatto domande sulla situazione, iniziava a soffocarla e le sembrava che non fossero abbastanza fiduciosi della sua capacità di capire cosa stesse succedendo e di salvarsi da un eventuale pericolo. 

Finita la colazione salutarono Ginny che si recò ad Erbologia, quando  entrarono nell'aula di Difesa Contro le Arti Oscure Piton li aspettava già seduto in cattedra, già dal corridoio si sentiva un intenso vociferare, strano per le lezioni del professore che con uno sguardo zittiva anche lo studente più scalmanato, appena entrarono tutti tacquero di colpo e si girarono verso di loro, dalla fila dei Serpeverde che facevano lezione con loro si levarono delle risatine, Hermione sentì il colorito fuggirle dal volto, decise di non guardarli per non dargliela vinta, in suo soccorso le si affiancò Harry che le cinse un braccio con la mano portandola in un banco lontano da loro, Pansy Parkinson non smetteva di disegnare con le mani un cuore, al suo passaggio Zabini fece partire un coro che coinvolse quattro o cinque Serpeverde che cantilenarono: "Bacio! Bacio!" un suono sordo attraversò le loro orecchie da lato a lato, il professore aveva alzato lo sguardo dalla pergamena e la mano che aveva sbattuto sulla cattedra era ancora lì ben piazzata, gli ultimi arrivati si sedettero e Piton si alzò, lo sguardo puntato nei loro occhi, li scrutò uno ad uno, lentamente passò per i banchi sibilando con voce profonda: "Chiunque di voi, di qualunque casata, che si permetterà anche una sola volta di parlare del mio matrimonio, in qualunque termine, riceverà una punizione esemplare come quella che si sono appena guadagnati la signorina Parkinson e il signor Zabini per due mesi a partire da stasera" i due si guardarono con gli occhi sgranati. Tutti rimasero immobili, nessuno si permise più di fare battutine, solo dopo che il silenzio ebbe dominato l'aula per qualche secondo, in cui i sentimenti contrastanti di vergogna e stupore per questa presa di posizione si erano fatti strada in lei, Hermione ebbe il coraggio di alzare lo sguardo verso il professore il quale fissò i suoi occhi nei suoi un secondo prima di sedersi in cattedra. 

Il giglio cadutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora