Capitolo 17

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Entrarono in un'aula ampia e ben illuminata, piena di ragazzi sorridenti e di banchi stracolmi di buon cibo, su un piccolo palco, infondo alla sala, nascosto da un bel gruppo di studenti che si scatenavano, suonavano i Żelazo.
Tutta la sala era stata addobbata per l'occasione con zucche che rubavano cibo dai piatti degli studenti, ragni che si divertivano a saltare sulle spalle di chiunque e pipistrelli che sbattevano le ali a tempo di musica.
Lumacorno subito la salutò stringendole calorosamente la mano, Hermione lo salutò raggiante prima di unirsi a Harry intento ad accaparrarsi i panini più buoni, muovendo i fianchi a ritmo di musica, al tavolo subito si unì McLaggen, batté una mano sulla spalla ad Harry: "Potter, piacere: Cormac McLaggen, mi avrai visto al Lumaclub, è un peccato che noi due non abbiamo mai parlato in questi anni" Harry, capendo dove voleva andare a parare, guardò la sala da ballo e finse di salutare qualcuno: "Oh Luna, ciao, scusa Cormac, è stato un piacere conoscerti, ci vediamo in giro" Hermione lo guardò andare via spaventata dal fatto che Cormac potesse tentare di avvicinarsi troppo a lei, mimò con il labiale un "Vado con lui" scomparendo dalla vista del ragazzo che fece spallucce continuando a mangiare.
Raggiunse Harry sorridente, si sedettero a mangiare e a commentare gli abiti dei presenti, una ragazza di Corvonero aveva un abito verde che la faceva sembrare una cimice, una di Tassorosso aveva un vestito troppo stretto per lei, tanto da impedirle di ballare e facendola sembrare un robot, su Luna non ci fu nulla da dire se non "È Luna".

Davanti a loro passò Lavanda che trascinava entusiasta Ron a ballare, il ragazzo ebbe solo il tempo di alzare la mano per salutare i suoi amici prima di perdersi tra la folla, Hermione si stupì di vederli dopo che Ginny le aveva detto che non si sarebbero presentati, sospirò prima di rubare un panino dal piatto di Harry che la guardò contrariato.
Il ragazzo continuava a guardare la sala come in cerca di qualcosa o qualcuno, mentre Hermione nel seguire il suo sguardo si perse a cercare il marito, dei professori vide solo Madame Hook che parlottava allegra con la professoressa Sprout.
Fu presto accontentata perché nemmeno cinque minuti dopo dalla porta entrarono la McGranitt che teneva una mano sul braccio di Piton, intenta a spiegargli qualcosa sulla sua ultima lezione con i Serpeverde, dietro di loro saltellava per stare al passo Filtwick che imprecava contro ogni studente che camminava non accorgendosi di lui, finendo quasi per schiacciarlo.

Ebbe appena il tempo di vederli prima che Cormac la portasse vicino al palco, il professore li intravide di sfuggita proseguendo per il tavolo degli stuzzichini, ormai pochi.
Ballarono entusiasti per un bel po', tra tutti i ragazzi che li spintonavano e le coppiette che si sbaciucchiavano, accanto a lei Ginny cercò di farla scatenare, Cormac intanto non perdeva occasione per avvicinarsi, cercando un modo per abbracciarla mentre lei cercava di trattenerlo parlando della sala, della musica o degli invitati, l'insistenza del ragazzo si fece sempre più pesante, all'ennesimo assalto di Cormac decise che era meglio filarsela, fortunatamente non era difficile mimetizzarsi tra la folla percorse la sala e superò Harry che la seguì con lo sguardo, si rifugiò dietro una tendina all'angolo forse riservata alle coppiette che volevano un po'di intimità.

Dopo un po'la raggiunse Harry, la squadrò per un attimo, la ragazza si massaggiava il braccio ora in imbarazzo per essere scappata così da McLaggen, in quel momento, anche se si vergognava anche solo a pensare, tra Cormac, Ron e Lavanda e tutti quei ragazzi euforici avrebbe voluto solo Piton che rivendicasse il fatto che lui fosse suo marito, sospirò guardando Harry: "Perché sei scappata?" Era sinceramente preoccupata per lei: "Cormac, sembra un polipo, ma quante braccia ha? Non si sta mai fermo!" Harry sorrise sollevato facendo spallucce, nell'angolo s'intromise un cameriere: "Stuzzichini alle squame di drago?" Entrambi rifiutarono cortesemente, il ragazzo guardò sconsolato il vassoio: "Meglio, dà un alitosi da spavento" subito Hermione cambiò opinione, prese il vassoio e ne trangugiò subito due, attraverso la tendina vide Cormac che si aggirava molto vicino a loro: "Vafo... -è Cormac" bofonchiò continuando a masticare, mollò il vassoio all'amico e scappò dall'altra parte della sala accanto a Ginny in cerca di qualcosa per ripulire l'alito.

Intanto Cormac era entrato nell'angolo credendo di trovarci anche Hermione, fece spallucce osservando Harry che teneva ancora il vassoio in mano fissando il punto un cui Hermione era sparita: "Hey Potter, ho ballato con la tua amica, carina, ma non fa altro che parlare bla bla bla..." La imitò con una faccia logorroica, osservò gli stuzzichini e ne mandò giù uno, masticò con un'espressione disgustata: "Che sto mangiando?" Harry non ricordava minimamente cosa fossero: "Palle di drago" in quel momento dal velo spuntò Piton che guardò con circospezione i due ragazzi che lo fissarono con un'espressione ebete in volto, con un rantolo McLaggen si piegò in due vomitando sulle scarpe del professore che rimase impassibile mentre Harry distolse lo sguardo dal disgusto. Quando il ragazzo si rialzò e incontrò lo sguardo del professore si sentì solo dire: "Complimenti McLaggen, si è appena guadagnato un mesi di punizione, non così tanta fretta Potter" disse infine rivolgendosi a Harry che stava tentando di scappare al professore.
Si girò verso Piton senza guardarlo: "Ehm professore...io volevo tornare alla festa, la mia ragazza-" "Potrà benissimo sopravvivere senza di te per altri due minuti Potter" lo stroncò il professore: "Sono qui solo per riferire un messaggio di Silente, le augura una bella serata e le dice che sarà via qualche giorno" a quelle parole prese interesse al discorso: "Via? Dove?" Piton lo squadrò e se ne andò senza rispondergli, il ragazzo rimase perplesso incuriosito e turbato dal messaggio che gli era stato riferito.

Il professore stava per ritornare dalle colleghe quando si fermò per un breve saluto, dal tavolo davanti il quale si era fermato si girò Hermione che quasi prese un colpo a vederlo lì, accennò un "Buonasera" sorridendo timidamente, tutto sotto lo sguardo emozionato di Ginny dall'altra parte del tavolo, il professore ricambiò cordialmente il saluto osservandola attentamente, per sfuggire all'orecchio della Weasley si avvicinò di più a lei sussurrandole: "Per quanto mi costa dirlo, sta bene vest-" la frase venne interrotta da Filch che entrò nella sala sbraitando, trascinava per la giacca Draco Malfoy, il professore si girò di scatto e Hermione, come tutti i presenti, allungò il collo per vedere cosa stesse succedendo.
Il guardiano si rivolse a Lumacorno: "Professore ho trovato questo ragazzo che entrava senza invit-" "E va bene, volevo infiltrarmi alla festa" lo interruppe il ragazzo visibilmente irritato e a disagio, Piton si avvicinò cautamente: "Accompagnerò io il signor Malfoy" il Serpeverde venne lasciato bruscamente da Filch, Draco guardò in cagnesco il professore e questo insospettì non poco Hermione che conosceva bene quanto Draco adorasse Piton. I due sparirono nei corridoi, Harry le mollò il piatto in mano seguendo a debita distanza i due.
Lumacorno, come tutti gli altri presenti, era rimasto stranito dalla situazione ma non perse tempo per tranquillizzare tutti e invogliarli a continuare.

Il corridoio era buio e freddo, poca luce filtrava dalle enormi vetrate del castello, i due Serpeverde camminavano veloci e nervosi, il Malfoy parlava veloce e ansioso: "Forse ho fatto una maledizione a Kate Bell o forse no, a lei che importa?" Piton prese il ragazzo per le spalle facendolo sbattere al muro, raccolse tutta la sua calma, la vice bassa rimbombò per il corridoio vuoto: "Ho fatto un giuramento, voglio aiutarti, ho pronunciato il voto infrangibile" Draco cercò di liberarsi dalla presa dell'uomo: "Non ho bisogno di aiuto, sono stato scelto, fra tutti gli altri, io" la voce spezzata dalla rabbia: "Farò di tutto per non deluderlo" "Hai paura Draco" Piton abbassò la voce, tanto che Harry quasi non riuscì a sentirlo: "Non puoi farcela da solo, lascia che ti aiuti" "No" quasi non urlò, non riusciva a contenere la rabbia: "Questo è il mio momento" spinse via Piton che nemmeno oppose resistenza avviandosi per i sotterranei.
Piton rimase fermo un attimo, e in quel momento un dolore lancinante gli lacerò l'avambraccio, riuscì a stento a trattenere un rantolo.

Intanto nell'aula la festa andava avanti ma Hermione e Ginny si erano seduta e si godevano la festa ridendo e scherzando in un angolo con altre due compagne, una stretta forte circondò il polso die Hermione che si girò trovandosi Piton a pochi centimetri dal volto: "Dobbiamo andare"

Il giglio cadutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora