Capitolo 19

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Hunter's POV

Questo film è così stupido.
Ragazze che cantano ad un pigiama party, che si fanno i buchi alle orecchie da sole. Ragazzi che ballano sopra le auto mentre lavorano dal meccanico. Non capisco cosa ci trovi Dana di così bello in questa pagliacciata. Però conosce tutte le canzoni a memoria, qualche coreografia e, per davvero, anche qualche battuta.

«Che bello.», sussurra.
«Che cosa?»
«Danny, John Travolta!»
«Sai in quale altro film ha recitato John Travolta? PULP FICTION!»
Lei ruota gli occhi al cielo e mi fa segno di stare zitto. «Hunter, un film alla volta!»
«Quindi guarderai anche quello assieme a me?»
«Shh.»

Ride sotto ai baffi ed io decido di mollare l'osso. Siamo distesi sul mio letto a pancia in giù, con il computer ai piedi del letto e noi quasi attaccati. Le nostre spalle si sfiorano a mala pena, ma è un contatto davvero piacevole. A Dana piace veramente questa schifezza di film, e a me piace vedere lei.

Forse mi sto prendendo una cotta per lei. Ma forse. Non è detto.

«Mi sta iniziando a fare male la schiena, cambiamo posizione?», propongo.

Purtroppo le posizioni che vorrei testare io non prevedono né Grease né vestiti addosso.
Quindi meglio se sto zitto.

«Come diavolo vuoi metterti? Ci stiamo a mala pena così.», dice lei, mettendo il film in pausa.
«Ci appoggiamo sul cuscino.», propongo.

Ride e si passa la lingua sulle labbra, poi si mette seduta e mi guarda curiosa.

«Pensi che io sia così stupida da cascarci?»
«Ehi, è solo per stare più comodi...»

Non è stupida, non l'ho mai pensato, e ogni minuto che passa mi dà prova per avallare la mia tesi. Speravo solo che potesse concedersi un po' di relax.

«Certo, come no.»
«Guarda che non ti tocco. Promesso.»

Mi guarda sorridendo per qualche secondo, poi si siede meglio, piegando una gamba sul materasso e lasciando l'altra penzolare dal letto.
Mi tende la mano.

«Scommettiamo?»
«Scommettere? E che cosa? Andiamo Dana, fai la seria.»
«Sono serissima, Hunter. Scommettiamo.»
«Lascia stare le scommesse e fidati di me. Prometto di non toccarti, né niente.»
«Okay, ma ti tengo d'occhio.»
«Sì, certo. Forza, dài, prima ricominciamo e prima lo finiamo.»
«Non ti sta piacendo?», chiede mettendosi vicino a me, più del previsto. E senza alcun preavviso.

Non la riesco a capire.
A tratti sembra una piccola bambina timida, e ad altri si comporta come un'estroversa donna adulta che sa benissimo ciò che fa.

«Non molto.»
«Oh, andiamo! Perché no? Sono tutti così carini...»
«È finto!»
«E con ciò?»
«Troppo surreale. Lei si mette a cantare in mensa e lui casualmente sa la stessa canzone mentre è sugli spalti. E anche casualmente tutti i loro amici sanno la coreografia a memoria e vanno tutti a tempo. Dài, Dana.»
«Hunter, è un film.», sbuffa.
«Okay, okay. Non ho voglia di litigare anche adesso. Metti play.»
«Litigare...», ridacchia. «Sembriamo una coppia di vecchi.»

Sorrido e lei rimette play.

*

È così noioso, ma siamo quasi alla fine. Dana sta canticchiando vicino al mio orecchio ed io non sopporto più queste stupide canzoncine felici.
Chiudo gli occhi ed appoggio la testa alla testiera del letto. Lei se ne accorge, ma solo dopo un po', e blocca il film.

«Hunter? Stai dormendo?»
«Mh?», mi lamento.
«Dài! Ti stai annoiando così tanto?»
«No, no», biascico, mentendo spudoratamente. «Bellissimo film.»
«Allora io vado, non ha senso rimanere qui. E poi è quasi ora di cena.»
«No!», apro gli occhi di scatto, mettendole una mano sui fianchi per paura che se ne vada.

Ma in realtà non si stava neanche muovendo, e adesso sembro io quello strano. Sento che si irrigidisce. Ed io tolgo subito il braccio dalla sua pelle.

«Odio lasciare i film incompleti, anche se mi fanno schifo. Schiaccia play e poniamo fine a questa agonia.»

Dana sorride vittoriosa e rimette il film. Io mi sento un po' in imbarazzo per il gesto appena compiuto. Non devo sembrare disperato.

Adesso la protagonista è diventata una figa assurda, con questi jeans in pelle poi...
Il film si fa interessante!

«Adesso ti piace Grease, eh?»
«Mi piace la canzone.», mento.
«"Canzone" è un modo innocuo per dire "culo di Sandy"?»
Sorrido. «Sì.»

Ancora un paio di balletti, cori, cantanti, Dana che imita i personaggi ed il film è finalmente terminato.
Alleluja!

«Fine dell'Inferno», sorride estraendo il dvd dal lettore e rimettendolo nella custodia. «Contento?»
«Da matti! Guardiamo Pulp Fiction, adesso?»
«Devo tornare in camera, e poi ho fame.»
«Mangia qui.», tento.
«Ma il tuo coinquilino dov'è finito, scusa?»
«Sarà andato dagli altri», faccio spallucce. «Allora, ce lo guardiamo 'sto Pulp Fiction o no?»
«Un'altra volta, dài, adesso devo sul serio andare.»
«E va bene, okay.»

Si mette seduta e posa il computer.
Mi sistemo anche io e mi siedo di fianco a lei. Volta lo sguardo verso di me e sorride.
Io non riesco a resistere.
Non so farlo con lei.
E sorrido pure io.
Vorrei credere di piacerle, ma quelli come noi non sono fatti per stare insieme. E sarebbe meglio smettere di pensare a lei così tanto.

Si alza e si mette le scarpe.
Io mi alzo e la accompagno alla porta, la apro e poi sorrido a Dana.
La guardo nei suoi occhi scuri e immagino il suo viso più vicino al mio. Amo le sue lentiggini.

«Ciao, Hunter.», si passa una ciocca di capelli dietro l'orecchio e fa un passo per uscire.
«Dana», attiro la sua attenzione e prendo un pezzo di carta e una penna. «Aspetta un attimo. Tieni, chiamami. Ma 'sta volta fallo sul serio.»
Sorride, mordendosi timidamente il labbro inferiore. «Notte, Hunter.»
«Ciao, Dana.»

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Buonaseraaa so che è un po' tardino per pubblicare il capitolo, ma avevo voglia di farlo perciò eccoci qua. Come state? Che ne pensate del capitolo? E di questi due? A me piacciono un sacco! Poi amo i loro battibecchi ❤️
Buonanotte, grazie per aver letto e vi mando un bacio

-Alessia

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