Capitolo 42

419 25 2
                                        

Dana's POV

Il beer pong è considerabile uno sport? Me lo domando perché ne sono appena diventata una campionessa. Ho fatto vincere me e Troy, e William adesso sembra brillo.
Hunter si è offeso, ne sono certa.
Permaloso com'è.
Batto il cinque a Troy e lui mi sorride, credo che stia iniziando a starmi simpatico questa sera.

«Okay, adesso basta. Rientriamo?», chiede Hunter serio.
«Ti sei offeso, cucciolo?», lo prendo in giro, fingendo di asciugarmi una lacrima.
«Assolutamente no, mia cara, non ho quindici anni.»
«Pareva di sì, con questo sguardo che hai adesso...»
«Ti sbagli. E comunque se hai vinto una partita, ciò non implica che tu sia migliore di me in queste cose.»
«Non ti piace la sconfitta, vero Hunter?»
«Sei tu che hai assaporato la vittoria troppo presto.»
«Ah sì?»
«Sì, Dana. Non credere che sia finita qui.»
«Tremo di paura.», lo sfotto.

Lui mi punta gli occhi dritti nei miei ed a me sfugge una risata, perché è diventato serio. Distoglie lo sguardo e sorseggia un po' della birra restante dall'ultimo bicchiere utilizzato per il gioco. Incrocio le braccia al petto e mi guardo un po' attorno, e vedo Nick baciare una ragazza che ci dà le spalle. Anche i suoi amici li notano e iniziano, tutti e tre, a fargli gesti sconci, alludendo al sesso.

«Hunter, dov'è il bagno?»
«Dentro.»
«Wow. Qualche altre indicazione?»
«Ti accompagno io Dana», dice Will. «Hunter odia perdere, l'hai colpito nell'orgoglio.»
Rido piano. «Va bene, grazie Will.»

Faccio la linguaccia ad Hunter e lui mi fa una smorfia. Seguo Will dentro casa e per non perdermi in mezzo agli altri, mi prende delicatamente il polso. Giungiamo di fronte ad una porta in legno chiaro e ci fermiamo.

«Eccoci. Ti aspetto qui fuori.»
«Grazie.»

Gli sorrido e poi mi chiudo a chiave.
Mi fa sentire un po' a disagio sapere che Will sia qui fuori ad attendermi, ma forse ho solo timore che riesca a sentire lo sciacquone. E direi che sia impossibile, questa sera, vista la musica altissima che fa tremare tutte le pareti presenti.

A malincuore devo annunciare l'arrivo del ciclo. Proprio adesso? Proprio durante una maledetta festa?
Odio questo tempismo.

Quando esco dal bagno, sono un po' irritata e la presenza dell'assorbente mi infastidisce parecchio. Spero solo di non rovinarmi la serata per questo.

«Andiamo?», mi chiede gentilmente William.
«Sì.», sorrido.

Ci facciamo nuovamente strada per raggiungere gli altri, quando ci accorgiamo che in realtà sono rientrati in casa. Andiamo verso di loro, al centro del salotto, e li troviamo a chiacchierare. Troy saluta una ragazza ed Hunter finge di non vedermi. Come i bambini. Si guarda attorno con le mani in tasca. Ancora non capisco il perché. Vorrei bere qualcosa, perciò avviso Will e vado a prendere un bicchiere in cucina per riempirlo di qualcosa che non so ancora con precisione.
Quando mi ritrovo di fronte agli alcolici, opto per un semplice intruglio di Coca Cola e Malibu.
Mi appoggio al frigorifero e tiro fuori il telefono. Vedo un paio di messaggi da parte di Mandy e le rispondo subito. Le invio anche una foto di ciò che sto bevendo, e lei mi risponde poco dopo offesa.
Vorrebbe essere anche lei qui, dice.
Sento l'inizio di una canzone che mi piace, da matti. Bevo tutto d'un sorso l'alcol rimanente e corro in salotto.
Walk on Water dei Thirty Seconds to Mars rimbomba nelle orecchie, e adesso avrei voglia di ballarla con Mandy, ma per questa volta mi accontenterò. Inizio a saltellare a ritmo mentre mi dirigo verso quei quattro scimmioni che mi hanno accompagnata qui. William mi vede e ride, probabilmente sembro buffa.
Quando anche Troy mi nota, più vicina a loro, si lascia sfuggire un sorriso e dà un colpetto al braccio di Hunter. Nick sembra sparito. Hunter mi guarda con le braccia incrociate e so per certo che sta trattenendo un sorriso. Inizio a urlare il ritornello e prendo Hunter per un polso, lo avvicino a me e inizio a ballare in modo scatenato davanti a lui.
Non ho vergogna, tanto è una festa.
Si lascia andare, rigido com'è.
Scioglie le braccia incrociate e sorride.
Finalmente, direi.
Mi poggia le mani sui fianchi ed io fermo improvvisamente di saltare.

«Che fai?», urlo.
«Non volevi ballare?», chiede avvicinandosi di un passo.
«Beh, sì.», rido.
«E allora balliamo.»

Lascio correre. Continuo a ballare e cantare davanti ad Hunter come se lo conoscessi da una vita e non mi vergognassi affatto di mostrarmi così impacciata e buffa davanti a lui.
Hunter sembra divertirsi: probabilmente devo essere un bello spettacolo.

«Faccio tanto ridere?», chiedo non appena finisce la canzone.
«Parecchio. Sei negata nella danza, sai?»
«Vuoi gareggiare, Davis?»
«Ti batterei.»
«Sempre fin troppo sicuro di te. Perché non parliamo dei fatti? A parole siamo tutti bravi.»
«Avremo tempo e luogo per gareggiare, ma adesso no.», sorride, mettendo da parte questo argomento.

Gli lancio uno sguardo di sfida che parla da sé. Non mi scordo mai niente Hunter. E sappi che ti batterò anche qui.

~~~
Buonasera, come state? Che raccontate di bello? Chiedo scusa se aggiorno poco, ma sono in vacanza e non apro molto Wattpad. Vi è piaciuto il capitolo? Fatemi sapere, un bacione

-Alessia

In my placeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora