Hunter's POV
Sono le undici di sera passate da sei minuti quando mi ritrovo davanti alla stanza numero cinquecentoeotto.
La camera di Dana.
Busso non troppo forte e poi appoggio il gomito allo stipite della porta.
Adesso mi dici in faccia perché non sei venuta a divertirti.
Potevi ballare e bere felice, spensierata. Magari ti avrei anche baciata, no?Apre la porta.
È in pigiama e senza un filo di trucco.
Ha gli occhi gonfi.«Hunter? Che ci fai qui?»
«Potrei chiederti la stessa cosa.»
«È la mia stanza.», dice ovvia.
«Intendo, perché non sei alla festa.», insisto entrando nella stanza.È chiaro che lei non mi voglia qui.
Eppure chiude ugualmente la porta alle sue spalle.Sono nella sua camera.
«Sto male, ho l'influenza.»
«Ma se ieri stavi benissimo.», incrocio le braccia ed assumo uno sguardo indagatore.
«Cos'è? Un interrogatorio? Sto male, Hunter. Ieri mi sono presa tutta la pioggia del mondo e mi sono venuti il raffreddore, il mal di gola e il mal di testa. Devo avvisarti pure su quanti starnuti faccio all'ora?»Allora era vero.
Ha il naso leggermente arrossato e sul suo letto vedo un cumulo di fazzoletti di carta usati.
Se tutta questa storia è vera, allora io che ci faccio qui? Che cosa mi invento adesso?«Perché sei qui, Hunter?», adesso è lei quella che incrocia le braccia curiosa. Poi tira su col naso.
«Non credevo alla tua amica. Avendoti vista ieri pomeriggio in perfette condizioni mi sembrava surreale immaginarti con l'influenza.»
«Quindi mi stavi aspettando?», domanda con un piccolo sorriso.Sa perfettamente di avere la situazione in pugno.
Ed io sono qui imbambolato.
Certo che stavo aspettando lei, ma mica glielo posso dire.«Perché hai gli occhi gonfi?»
Cambiare argomento è sempre la tattica migliore.
«Stavo guardando un film.»
«Quale?»
«Le pagine della nostra vita.»
«Roba strappalacrime?»
«No, ho pianto perché è un film di fantascienza.»
«Tu e il tuo stupido sarcasmo...»La osservo dall'alto, nel suo pigiama grigio e rosa. Con i calzettoni bianchi avvolti sopra le caviglie, i capelli sciolti ma arruffati. Un'aria da bambina ma due labbra da donna che non riesco a smettere di guardare.
«Posso esserti d'aiuto, Hunter? Non penso ci sia altro da dire. Hai scoperto il motivo per cui non sono venuta alla festa e perciò ora puoi andartene. No?»
«Wow, il poster degli Twenty One Pilots. Ti piacciono?», svio nuovamente il discorso e mi avvicino al poster.
«È di Mandy, io avrò ascoltato sì e no due canzoni.»
«Ti conviene ascoltarle tutte, perché spaccano.»
«Lo terrò a mente, ora te ne vai?»
«Non vuoi un po' di compagnia, angioletto?»Mi siedo sul suo letto senza il suo consenso e la fisso sorridendo mentre incrocia le braccia al petto e sbuffa.
«Ti prego Hunter, vai via. C'è un sacco di gente alla tua festa, perché devi stare qui ad infastidirmi anche oggi?»
«Perché sei da sola e un po' di compagnia ti potrebbe aiutare.»
«Sto bene così, grazie. Da sola.»
«Posso usare il bagno?»Bisbiglia delle parolacce. Chiude gli occhi un secondo e fa un lungo respiro. Credo che si stia incazzando, ed a me piace questa situazione.
Mi dà il permesso di usare il suo bagno ed io mi alzo.Quando torno in camera la vedo sotto le coperte, con il computer davanti e un fazzoletto sotto al naso. Finge di non vedermi. Mi ignora completamente e le scappa uno starnuto.
«Salute.»
«Grazie.»
«Che c'è? Non mi dici di andarmene?», rido, sedendomi di nuovo sul suo letto.
«Cambierebbe qualcosa? No. Aspetto solo che tu ti possa stufare e che te ne vada di tua spontanea volontà.»
«E se io volessi restare qui a farti compagnia?», sorrido, andando indietro con la schiena, fino ad appoggiarla al muro bianco.
«Cosa vorresti fare?»
«Non posso dirlo ad alta voce.»
«Allora esci.»
«Dài!»
«Hunter, se riesci a trovare una sola cosa che sia in grado di farmi smettere di guardare questo film, allora puoi rimanere qui. Hai tre tentativi.»Tre tentativi.
Okay, facile.
Non posso sbagliare.
Voglio passare un po' di tempo con lei.«Obbligo o verità?»
«Ma dove siamo? All'asilo? Fuori uno.»Sei fastidiosa, Dana.
E anche un po' antipatica.
Un po' tanto.
Mi guardo intorno e vedo la scatola del Monopoly sulla scrivania.«Monopoly!»
«Sì certo, così finiamo domattina alle cinque.»A me non dispiacerebbe passare tutta la notte qui. Ma se a te non va bene Dana, allora cercherò qualcosaltro.
Tanto sono sicuro che questa non sarà l'ultima volta in cui starò qui con te, in camera tua. Sul tuo letto.Mi alzo e girovago per la piccola stanza. Non so se lei mi stia guardando, ma spero di sì.
Mi fermo davanti a degli scaffali e vedo un album fotografico. Lo apro e la prima foto raffigura una bambina.
Penso sia lei.«Ci sono! Guardiamo questi album!»
Rimane in silenzio.
Forse è un buon segno.
Mi fissa seria.
Ruota gli occhi scocciata e chiude il computer.
Evvai, un punto in più per me.
Torno a sedermi di fronte a Dana e lei si mette comoda.«Hunter, quello è un album di Mandy. Non vedi che ha i capelli rossi?»
Ops.
Mi alzo e ne prendo un altro.
Okay, questo è giusto.«Questo?»
«Okay», sbuffa. «Perché ti interessa così tanto?»
«Mi piacciono le foto...», sussurro sorridendo, aprendo l'album.Lei rimane in silenzio ed inizia a raccontarmi la storia dietro la prima foto. Io la guardo e penso che abbia una bella voce. Ogni tanto starnutisce e si soffia il naso, e sembra troppo una bambina.
~~~
Buongiorno, che carino Hunter vero? 🥰🥰🥰
Voi come state?
Io benino, oggi è il compleanno di mio padre e mia sorella ma purtroppo essendo ancora in quarantena non abbiamo potuto festeggiare troppo.
Cosa ne pensate del capitolo?
Fatemi sapere, ciaoo-Alessia
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In my place
RomanceDana: occhi scurissimi, un viso spruzzato da infinite lentiggini e capelli dal colore dolce del miele. Un carattere decisamente in contrasto con i suoi capelli: competitiva, a tratti stronza, orgogliosa, testarda e senza alcun dubbio fin troppo pien...