Capitolo 22

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Hunter's POV

Alle undici del mattino in punto, sono davanti alla stanza di Dana.
Oggi niente Peter.

Non ho nemmeno il tempo di bussare che la porta si apre di scatto.
Vedo uscire Mandy con due borse piene di vestiti, e sembra arrabbiata.

«Oh, perfetto Hunter! Vedi se tu riesci a farla ragionare! Io me ne vado in lavanderia, ciao.», sbraita andandosene.

Io rimango un po' sorpreso e con la mano chiusa a pugno a mezz'aria.
La porta è semi aperta ed io adesso ho paura ad entrare.
Busso di nuovo, per educazione, ma non ricevo risposte da Dana.
Entro e chiudo la porta alle mie spalle. Lei non è sul suo letto; in generale non è proprio in camera. Probabilmente è in bagno.

«Uhm, Dana? Ciao, sono Hun-»
«Se n'è andata?», strilla uscendo dal bagno.
«Chi? Mandy? Sì, in lavander-»

Urla frustata ed io mi spavento.
Non l'ho mai vista così arrabbiata.
Forse anche perché la conosco solo da due settimane.

«Che è successo?», chiedo impaurito mentre la guardo sedersi sul suo letto.

Indossa dei pantaloncini.
Wow.

«Non hanno scelto me come cameriera in quel bar qui vicino. Non so se ti avevo raccontato che avevo fatto domanda per lavorarci.»
«E cosa c'entra Mandy, scusa?»
«La stai difendendo?», chiede girandosi per guardarmi negli occhi.

Sembri pazza, Dana.
Fattelo dire.

«Cos- Come? Come posso difenderla? Non so nemmeno cosa sia successo!», mi siedo di fronte a lei.

Per i successivi venti minuti Dana mi spiega per filo e per segno la lite appena avuta con la sua migliore amica. E ho perfettamente capito chi tra le due abbia ragione.

«Sono d'accordo con Mandy, ha ragione lei.», dico pronto alla furia di Dana.
«Scusami?»
«Dana! Sveglia! Ti pare normale rifiutare un lavoro da baby-sitter solo perché i bambini non ti stanno tanto a genio? Devi solo dare loro da mangiare e metterli a letto.»
«Sì, Hunter, io li odio.»
«Beh, non è normale questo tuo ragionamento! Non ti hanno presa in quello stupido bar, e okay. Ma non è la fine del mondo, no? Esistono altri mille lavori, e tu ora hai bisogno di soldi. O sbaglio?»
«Posso sempre aspettare ancora un po' di tempo. Faccio domanda da qualche altra parte e non nascono ulteriori problemi.»
«Ci sei o ci fai? C'è già una famiglia pronta a pagarti per questa sera! Devi essere proprio cocciuta per rifiutare dei soldi che ti servono!»
«Posso decidere da sola che lavoro fare, non trovi?»
«No, Dana, non fare la bambina. Adesso tu prendi il telefono ed accetti quel lavoro!»
«Non sono una bambina», dice leggermente offesa ed abbassando il tono di voce.
«Lo sembri, quando ti comporti così.»
«Beh, ma a diciotto anni penso di essere abbastanza matura per queste cose. No?»
«Pensi male! Perché adesso sembri solo una ragazzina! Prendi il tuo maledetto cellulare e telefona a quella famiglia.»
«Quindi stai dalla sua parte?»
«Mi sembrava abbastanza evidente.»
«Io continuo a non essere d'accordo.», insiste.
«Perché sei testarda. Dana, fai così: fai da baby-sitter per qualche giorno o settimana e nel mentre ti cerchi un altro lavoro. Ma adesso accetta questo lavoro e telefona! O giuro che lo faccio io!»
«Va bene, ma rilassati. Quindi sei sicuro al cento per cento che io debba chiamare?»
«Ancora? Muoviti.»
«Ne sei certo?»
«Dana, sono soldi... Non si rifiutano mai!»
«Okay, okay», prende in mano il telefono. «Chiamo.»

Digita il numero e sento iniziare a squillare. Si alza in piedi e comincia a girovagare per la stanza mentre parla. Afferra qualche oggetto e poi lo rimette al suo posto. Non sembra prestare davvero attenzione a quello che fa mentre è al telefono.
Dopo un minuto o due, chiude.

«Bene, sta sera alle sette e mezza.»
«Ciò significa che fino alle sette e venti puoi guardare Pulp Fiction con me?», domando speranzoso.
«Dovrei studiare tutto il giorno, tra una settimana ho un esame e non so quasi nulla...»
«Un pomeriggio in più, uno in meno sai che differenza fa?»
«Sul serio, Hunter», si siede di nuovo. «Devo studiare, sono indietro.»
«E John Travolta?»
«Aspetterà.», mi regala un piccolo sorriso.
«Okay...»

La guardo e mi domando perché io voglia passare sempre più tempo assieme a lei.
Non posso avere una cotta per Dana.
Lei sembra considerare la nostra conoscenza solo come una normale amicizia. Non vuole nemmeno trascorrere un altro pomeriggio con me. Mi domando perché io le stia morendo dietro.

«Hai già fatto colazione?», mi chiede.
«Circa, perché?»
«Che significa circa?»
«Significa che se vuoi andare a fare colazione, mangerò per la seconda volta molto volentieri.»
«Grazie», sorride e si alza in piedi. «Mi cambio e andiamo.»
«Okay.»

Prende dei vestiti e si chiude in bagno. Sono un maiale se per un secondo ho pensato che avrei preferito che si cambiasse qui, in camera?
Okay, forse lei mi piace.
Ma mi attira più a livello estetico che caratteriale. Probabilmente è solo attrazione fisica, niente di più.
Non penso a volermi fidanzare con lei, a passare le vacanze insieme o di presentarla ai miei amici.
Forse ho solo bisogno di scopare.

~~~
Buongiorno, come va?
Io mi sono messa a fare colazione senza guardare l'ora, e solo adesso mi sono accorta che è quasi mezzogiorno e mezza ed io sto mangiando latte e cereali ahahaha.
Cosa ne pensate del capitolo?
In particolar modo, cosa ne pensate della ultima frase?
Hunter, Hunter...
Grazie per aver letto!
Un bacio

-Alessia

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