Capitolo 30

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Hunter's POV

«E quindi era nuda?», chiede Nick mettendo la testa tra i due sedili anteriori.
«No, imbecille, si fa la doccia vestita», gli dò una piccola sberla sulla fronte e poi torno a guardare la strada. «Certo che era nuda! Completamente!»

Sembro un bambino di undici anni alle prese con le prime riviste porno. E mi duole ammetterlo, ma sto sorridendo come un completo idiota

«E cos'è che hai visto?», domanda William.
«Poco, per sfortuna. La schiena e solo per mezzo secondo, il lato B.»
«Uhh», dice Nick. «E com'era?»
«Beh, non andrò di certo a dirlo a te!»
«Vuole tenersela tutta per sé la principessina.», sfotte Troy.

Quest'ultimo sembra poco interessato alla conversazione di oggi. È da tutto il tempo che se ne sta zitto per i fatti suoi e se interviene nel dialogo, lo fa solo per sfottere me o Dana.

«Ehi, qual è il tuo problema?», chiedo voltandomi verso di lui. «Non posso nominare Dana che subito ti irrigidisci.»

Nick e Will si zittiscono improvvisamente. Il primo torna a sedersi normalmente, dietro, vicino a Troy, fingendo di guardare qualcosa dal suo telefono, mentre il secondo continua a guidare in modo pacifico e silenzioso come se fosse in macchina da solo.

«Non c'è assolutamente alcun problema, Hunter.»
«Certo, come no!»
«È così, e basta. Will, metti la radio.»
«Ti sto parlando», dico, iniziando ad arrabbiarmi sul serio per la sua strafottenza. «Will, non toccare la radio.
«Sì, Will, accendila.», insiste.
«Ehi, ascoltate, Will fa solo quello che Will vuole. Chiaro? Smettetela di comportarvi da ragazzine di quindici anni e risolvete questa discussione di merda. Okay? Altrimenti col cazzo che vengo a festeggiare con voi sabato!», dice, appunto, Will. «E vi lascio in strada se non risolvete!»

Alla fine la radio non la accende.
Ma nell'auto siamo tutti zitti.
Io torno a sedermi composto e Troy a fissare fuori dal suo finestrino.
Vorrei sapere cosa gli passa per la testa. Perché non mi dice cosa pensa?
Quando scenderemo da questa auto pretenderò risposte e chiarimenti.

Decido di alzare io il volume, e nella macchina adesso c'è una canzone dei Queen. Il centro commerciale è ancora lontano e la mia testa si è divisa in due parti. Una sta pensando a Dana, a lei sotto la doccia e a quanto mi piacerebbe rivederla nuda. Ma l'altra si sta spremendo le meningi affinché io capisca quale problema stia tormentando Troy.
Non può essere gelosia, la sua. Dana non è la prima ragazza che mi piace e di cui parlo. Gelosia e possessione, dunque, sarebbero surreali da parte sua. E poi, insomma, abbiamo vent'anni!
Davvero, non riesco a capire.

Quando entriamo nel parcheggio sotto al centro commerciale, slacciamo le cinture e scendiamo dall'auto. William e Troy al lato sinistro ed io e Nick dal destro.

«Troy», lo chiamo, e gli altri due già si incamminano verso l'entrata perché hanno capito. «Mi spieghi che hai?»
«Smettila di farmi da psicologo, Hunter. Dài, entriamo e basta.»
«No, voglio sapere qual è il tuo cazzo di problema. Okay? Nomino Dana due volte in un giorno e tu ruoti gli occhi al cielo, sbuffi, ci sfotti. Cosa c'è? Non mi hai mai visto con una ragazza? Non mi pare una novità!»
«Se tu fossi di più qui sulla Terra e meno tra i tuoi fottuti pensieri, forse capiresti che non esistono solo Dana ed i suoi problemi. Non ti sei accorto che da quando c'è lei, o non sei in stanza oppure, se ci sei, stai con la testa altrove? Non stiamo nemmeno più parlando! Scommetto che non avevi notato neanche questo. L'altro giorno mi hai cacciato dalla nostra camera per stare con lei e poi non ti sei nemmeno più chiesto dove fossi finito. Non sono tornato per non so quante ore e a te non è nemmeno venuta l'idea di chiedermi dove fossi?
Non che tu debba essere mia madre, ma, cazzo, sono il tuo compagno di stanza! Ero a studiare, sai? Perché tra tre settimane sia io che te abbiamo un esame, e a meno che tu non voglia finire fuori corso quest'anno sarebbe ora di iniziare a studiare. Sai, sempre quel giorno ho creato degli schemi riassuntivi talmente ben fatti che ho pensato di farne un paio anche per te. Così, giusto per agevolarti il lavoro con quell'argomento che mi dici sempre di non capire a lezione. Ti ho poi messo gli schemi sulla scrivania. Li hai visti? Certo che no, ormai vivi solo per Dana! Senti, se a te non frega più un cazzo della nostra amicizia dimmelo chiaro e tondo, Hunter, e buttiamo al vento questi sei anni di merdate fatte assieme!»

Questa sua considerazione mi ha spiazzato. Io e lui abbiamo sempre bisticciato parecchio nel corso degli anni, ma mai l'avevo visto così arrabbiato come oggi. E ha perfettamente ragione lui.
Perché mi sto concentrando molto su Dana, ignorando il mio migliore amico. E lei non è nemmeno la mia ragazza. Non ho intenzione di costruire nulla assieme a Dana, se non un rapporto fisico occasionale.
Mi sento un verme per aver messo in secondo piano l'amicizia con Troy, considerandola scontata.

«Scusa.», mi sento di dire solo questo.

Non riesco ad aggiungere altre parole.
Ne penso un sacco, ma non riesco a pronunciarle. Vorrei solo essermi comportato meno da stupido.

«Veramente, scusa», ritento. «Non so cosa mi sia preso, non mi sono accorto di essermi comportato da coglione.»
«Già, lo sei. Di prima categoria.»
«Però da adesso basta. Non sottovaluterò più la nostra amicizia, e qualsiasi ragazza, Dana e non, che sia, non verrà mai più messa al primo posto. Okay, Troy?»
«Hunter, io ti credo. Spero solo che tu abbia ragione 'sta volta.»
«Credimi, perché sarà così.»

Gli batto il cinque e lui non sembra del tutto sollevato. Forse non è convinto ancora al cento per cento, ed io ho dimenticato il fatto che anche Troy ha dei sentimenti. E che è il più fragile tra tutti, anche se non lo dà a vedere. Mi sembra di aver perso la memoria e di averla riacquistata solamente adesso.
Lo abbraccio forte come facevamo a quattordici anni prima di un'interrogazione per darci supporto, e lui mi stringe a sua volta.
Ma solo dopo un paio di secondi.
E mi sembra passato un secolo da quando io e mio fratello non ci abbracciamo così. Veramente.

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Buongiorno, scusate se non ho pubblicato in questi giorni, ma sono un po' occupata. Come state? Io bene, sto studiando italiano perché domani ho l'interrogazione programmata e ammetto di non potercela più fare con la scuola. Per fortuna manca poco... Chissà che stanchezza proverei se ci trovassimo in una situazione normale, andando a scuola normalmente. Che raccontate?
In questo capitolo abbiamo scoperto il motovo d' "odio" di Troy nei confronti di Dana. Che ne pensate? Fatemi sapere, un bacio

-Alessia

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