❝ 𝐂𝐡𝐚𝐩𝐭𝐞𝐫 𝟐𝟖 ❞

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Oggi ti scrivo random,
il tempo passa, ne invio un altro,
rimpicciolisce la stanza,
quest'ansia mi sta divorando.
Ho un difetto ma non posso
mai aggiustarlo, ho una fitta
come un morso nel miocardio,
cambio tipo mare mosso
poi Rio calmo quando ho le tue
mani addosso o nel mio palmo.
È lampante e chiaro,
ogni amante è un baro,
io ho seguito il faro che
punta lontano, ho trovato
un diamante raro.
Ti nascondo poi ti porto
a farti incastonare,
guardo il mondo che si fotte
dalla mia astronave.

(Non esiste,
MadMan ft. Priestess)

LORENZO'S POV

Apro gli occhi, e desidero subito non averlo mai fatto. Ho un cerchio alla testa così forte da sentirmi un palloncino sul punto di esplodere, me la prendo tra le mani tornando a rannicchiarmi sotto le coperte. Come se non bastasse, ho la gola che reclama acqua e una sensazione di nausea strana, come se fossi appena sceso dalle montagne russe.
Tento di ricordare perché sto così, e quando ci riesco faccio una smorfia. Maledico me stesso per aver bevuto così tanto, i miei amici per avermi incitato a farlo e Chiara per... nessun motivo preciso, in realtà, ma dare la colpa a lei mi dà comunque soddisfazione. Sospiro prima di cacciare la testa fuori dalle coperte, strizzando gli occhi e bestemmiando contro la luce solare.

"Fanculo" borbotto prendendo il cellulare da terra.

Scarico. Impreco di nuovo attaccandolo al caricabatterie e poi lo accendo, alla ricerca di indizi sul perché abbia bevuto così tanto. Apro per primo whatsapp, dove sul gruppo che ho con loro sono arrivate numerose foto riguardanti ieri sera. Fisso inebetito le immagini che mi ritraggono, ma quello non sono io.
Quello è un ragazzo uguale a me che si limona Sara con mani sul suo fondoschiena, con un drink diverso in ogni foto, in mezzo ai suoi amici in discoteca, e un sorriso dalla grandezza proporzionalmente inversa alla sobrietà dello sguardo.

Perché non mi sento bene guardandole?

Affondo la faccia nel cuscino infastidito mentre le tempie pulsano più forte.

Perché non posso essere come chiunque altro? Contento di aver appena passato una bella serata con i miei amici e basta?

Rispondo velocemente a un paio di messaggi e chiudo l'applicazione prima di alzarmi di colpo. Me ne pento subito, se mi avessero piantato un coltello in testa sarebbe stata la stessa cosa. Barcollando e sbadigliando raggiungo per prima cosa il bagno, dove espello tutti i cocktail di ieri sera e caccio la faccia praticamente nel lavandino per svegliarmi, bagnandomi un po' ovunque. Arrivo in cucina con due occhiaie che fan paura e il ciuffo gocciolante, trovando mio fratello seduto a tavola con una tazza di caffè davanti.

"Fatta serata ieri sera?" ghigna osservando il mio aspetto disastrato.

Lo ignoro, apro il frigo e svuoto mezza bottiglia d'acqua, gesto che evidentemente lui interpreta come una risposta affermativa visto che annuisce divertito.

"La tua prima sbronza, che momento commovente" mi sfotte tornando a guardare il cellulare.

Gli alzo il terzo dito sedendomi a mia volta a tavola anche se non ho niente da mangiare, solo un oki che mando giù nella speranza che aiuti il mal di testa lancinante.

"Mamma e papà sono andati a fare la spesa perché non c'era più un cazzo in casa, ormai sono usciti da un'ora" mi informa lanciando un'occhiata all'orario "Chiamali e senti a che punto sono"

"Non puoi farlo tu?" lo guardo storto.

"Sto scrivendo con una tipa, non posso, se le rispondo dopo più di dieci secondi inizia a rompermi le palle" rotea gli occhi finendo il caffè.

𝐃𝐞𝐯𝐢𝐥 𝐦𝐚𝐲 𝐜𝐫𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora